Mi ha tradita, ma perché vuole LUI una pausa di riflessione?

Salve,
Vi ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.

Sono una donna di 33 anni, in una relazione da 7 anni (lui ne ha 32).

È iniziata tra alti e bassi, tira e molla, liti, sesso fantastico e una connessione bella e particolare.

Da 4 anni vivevamo insieme:
Io ho avuto tre aborti, e dopo l’ultimo, a me si è abbassato molto il desiderio sessuale.

All’inizio attribuivo a questo la causa, poi col tempo, sopratutto negli ultimi due anni, ho fatto un po’ di introspezione e ho capito che non ero soddisfatta della nostra relazione.

Abbiamo iniziato ad alzare un muro da entrambe le parti, a volte stavo meglio quando lui era fuori casa, però non riuscivo ad allontanarmi, ero convinta che sarebbe migliorata la cosa, o almeno ci speravo.

Il sesso ha iniziato ad essere quasi assente, da 2/3 volte la settimana, siamo arrivati a 1 volta al mese.

Il mio partner mi chiedeva come mai, cosa avessi, che forse avevo un altro, ma io dicevo semplicemente che era una cosa psicologica dovuta alla stanchezza, allo stress, al troppo lavoro e ai nostri problemi.

Alla fine, dopo un paio d’anni così, ha iniziato a tradirmi.

Inizialmente mi sono presa anche le mie responsabilità, perché per quanto faccia male il tradimento, ma in certi casi purtroppo può succedere.

Non avrei mai pensato di perdonare, ma lo stavo per fare.

Quando ho scoperto però che quello che diceva lui fosse sesso occasionale, in realtà era una vera e propria relazione parallela.

Sono stati praticamente 3 mesi insieme, e in questo tempo credo che uno un po’ si leghi, fosse anche per una attrazione sessuale e mentale, contornato da tutte quelle cose che comporta la fase iniziale di innamoramento.

Quando mi ha detto che con lei però era finita, ho deciso di riprovare magari piano piano, stando in case diverse e vedendoci come una coppia agli inizi.

Allora lui mi ha spiazzata dicendomi che se mi ha tradita, un motivo ci sarà e che deve capire perché lo ha fatto; ha messo in discussione i suoi sentimenti e il suo traporto nei miei confronti.

Ha voluto una sorta di pausa, dicendomi che quella non è una donna che fa per lui, poiché vive d’eccessi e non è la classica donna con la quale vorrebbe mai avere una vita e una famiglia, in sostanza una solo per divertirsi.

Io gli ho dato questo periodo, per lavorare su se stesso, perché stava conducendo una vita troppo sballata, aveva perso il lavoro, stava sempre a casa depresso e senza stimoli.

Lui dice che sa che sono la donna della sua vita, e che vuole sentire il vuoto senza di me così da capire effettivamente cosa prova.

Tutto bene, se non fosse che però ora, diciamo da single, continua ad andarci a letto con l’altra.

Però mi dice di dargli tempo, che lui è sempre là, vuole rimediare agli errori (non solo il tradimento) mettere in ordine la sua vita, per non tornare come era prima.

Cioè vuole tornare con me, però sembra che voglia la libertà ancora di fare sesso con l’altra.
Non ha molto senso.


Aspetto riposte.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
comprendo il suo dolore e la sua confusione, dato l'atteggiamento contraddittorio -forse egoistico?- da parte del suo (ex) partner.
Per aiutarla meglio, però, sarebbe utile sapere se i suoi tre aborti sono stati naturali o volontari, e quale atteggiamento ha avuto ciascuno di voi verso questi eventi cruciali per la vita di una coppia.
L'aiuto di uno specialista potrebbe giovarle molto.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Salve, grazie per l’attenzione.
Gli aborti sono stati spontanei, l’ultimo c’ho anche rischiato la vita, era una extrauterina.
Non so quanto abbia impattato sul nostro rapporto, col senno di poi, lui in un recente confronto mi ha detto che forse un figlio è mancato.
Il tradimento credo sia avvenuto però per voglia sua di ritrovare se stesso, si è staccato dalla nostra relazione completamente.
Cercava solo quelle emozioni che non aveva più con me; lui piace molto ricevere attenzioni ed essere idolatrato, sopratutto nell’ambito sessuale non so se abbia dei tratti narcisistici, o è solo emotivamente immaturo ed egoista.
Non so più davvero cosa pensare, questa situazione mi sta distruggendo, e ho pensato sia meglio prendere il distacco da lui.
Continua a farmi illudere, a tenermi buona e non se ne capisce il motivo.
E il brutto è che ho paura di non riuscire a staccarmi ancora.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile utente,
il suo chiarimento sembra confermare una dose di egoismo da parte del suo ex compagno.
Ripeto che comprendo fino in fondo il suo dolore, ma questo è il momento di ritrovare sé stessa, meglio se con l'aiuto di un professionista.
Comunque evolverà in futuro la vostra relazione, va ricostruita la sua sicurezza personale e il suo amore per sé stessa, indispensabili per la qualità della sua vita, e fra l'altro base di ogni relazione sana con il suo compagno o con un altro più leale e più altruista.
Le faccio molti auguri.
Forse può esserle utile leggere una lettera simile alla sua e la risposta della mia collega:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/975183-relazione-con-un-uomo-con-doppia-personalita.html#3833428

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Ho pensato anche io di ritrovare me stessa, di darmi più valore, di amarmi un po’ di più.
Oltre alle tante cose che posso attuare, la più importante sarebbe distaccarmi completamente da lui.
Viviamo all’estero, e l’unico modo sarebbe tornare a casa e lasciare tutto qua.
Perché lo so, lo so che continuerebbe a illudermi.
Anzi, ieri gliel’ho fatto presente, e un po’ spiazzato mi ha chiesto se volessi tornare a vivere con lui, ma gli ho detto che non sarei tornata Comunque, perché da casa me ne ero andata anche per altri motivi, che poi erano legati anche al sospetto di tradimento.
Insomma, sarebbe Comunque controproducente tornare subito a casa lui lo sa, oltretutto ho la pressione della mia famiglia, e non voglio farmi vedere come una debole, loro mi aiutano e lo fanno per proteggermi.
Comunque mi ha chiesto cosa potesse fare ancora, e gli ho detto che non può fare più niente se non lasciarmi andare; all’inizio ha provato in ogni modo a calmarmi, dicendo che faccio un passo azzardato se mollo tutto e vado via, e alla fine gli ho detto che lo faccio, lo lascio andare perché lui non lo fa, perché le sue parole non corrispondono ai fatti.
Mi fa che allora ok se sto male non dovremmo parlarne neanche più e che ho ragione in effetti a lamentarmi del suo comportamento.
Mi ha riscritto dopo un’ora. Con una canzone, dicendomi che la ascolta molto in sto periodo difficile.
Questo per dire, in un qualche modo mi terrà in questo limbo non so per quanto tempo.
Io gli darei l’opportunità di lavorare su se stesso e migliorare la sua vita, come anche io.
Il punto è che non accetto che continui a vedere l’altra.
Perché a questo punto non so se provi qualcosa per lei pur asserendo che non la vorrà mai come donna da avere al suo fianco.
Comunque ha ragione, devo acquisire fiducia in me.
La mia vita sta ruotando intorno a lui, a cosa vuole lui, e non a cosa voglio io.
E il problema è, che cosa voglio lo so, ma include ancora lui e non capisco. Perché è come se potessi credergli ancora mi sembra di non trovare via d’uscita così. Lo voglio ma ho paura, e non per il tradimento, per tutto il resto. Ripeto, avrei aspettato che cambiasse, stando lontani, ma non vedendo lei, è come se mi tradisse ancora così, tecnicamente. È sempre con la stessa.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Cara utente,
capisco che ricostruire sé stessa a lei può sembrare, in questo momento, una frattura lacerante con quella che è stata la sua vita, alla quale è legata anche per gli aspetti dolorosi: l'amore non sempre corrisposto nel modo giusto, le speranze di maternità crudelmente deluse, infine il tradimento e la spietata ostinazione di lui a continuare la relazione con l'altra.
Tra l'altro, se lei all'estero ha un lavoro, non è facilissimo ritrovare in Italia quell'autonomia che è indispensabile per la propria libertà.
Al momento non credo che lei valuti lucidamente tutto questo, per cui le ripeto due cose: 1) solo ritrovando l'amore per sé stessa può raggiungere mete migliori di quelle alle quali si era fin qui adattata; 2) spesso un professionista può aiutare ad elaborare il lutto e ad intraprendere una nuova visione di sé, più e meglio dei familiari stessi.
Dico questo non per sottovalutare il valore inestimabile di una famiglia affettuosa e protettiva, ma perché una guida esterna, non implicata emotivamente, può evitarle una serie di sofferenze che noi psicologi conosciamo per esperienza: frasi come "non ci pensare più", quando lei magari lei ha bisogno di ricostruire il suo vissuto; frasi come "ma puoi davvero rimpiangere un uomo che non vale nulla?" quando quest'uomo è stato la sua vita e la sua speranza di costruire una famiglia, e così via.
Poi c'è la benintenzionata intromissione della famiglia nelle nuove conoscenze, la tendenza a spingerla o a trattenerla nelle sue iniziative.
Per accedere ad un terapeuta -tenga conto che può sceglierne fin d'ora uno che lavori anche online- pensi che le ASL, il Consultorio, le Scuole di Specializzazione offrono prezzi molto più bassi di quello che può immaginare, e semmai si ponesse la necessità di una psicoterapia, potrebbe approfittare anche del bonus psicoterapia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html
Un caldo augurio di sottrarsi presto a questo stato di sofferenza.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com