Mi sento ormai completamente privo di speranze
Salve, vi scrivo perché sono sinceramente disperato e non so più che fare.
Il mio percorso con il disturbo mentale inizia qualche anno fa, quando sviluppo una forte depressione a seguito dell'incapacità di trovare lavoro nonostante una laurea magistrale.
Ho iniziato a fare psicoterapia e con una psichiatra ho provato ogni genere di farmaci, tutti più o meno acqua fresca.
A un certo punto ho interrotto la terapia perché non mi sembrava stesse funzionando.
Dopo qualche mese mi sono iscritto a un nuovo master universitario all'estero, dove mi sono laureato con successo e ho passato un periodo felice riuscendo a farmi nuovi amici e sentirmi meno inadeguato.
Poi è arrivata la pandemia.
Dopo la nuova laurea mi sono di nuovo trovato senza far nulla, quindi è tornata la depressione e sono di nuovo tornato in terapia.
Sono tornato anche dallo psichiatra per affrontare le ossessioni ruminanti e i pensieri suicidari che a poco a poco si facevano sempre più forti a causa del senso di inadeguatezza costante e della sensazione di non avere un futuro.
Poi di nuovo casualmente mi è arrivata un'offerta per un tirocinio all'ONU negli Stati Uniti e ho accettato.
Di nuovo è stato un periodo, per quanto faticoso, comunque più felice di quand'ero a casa dai miei senza far nulla.
Sono tornato sei mesi fa.
Da allora non ho più trovato niente.
Ho 30 anni e sto senza lavoro da mesi.
Sono senza soldi e vivo di nuovo con i miei.
Tutti i miei ex colleghi hanno trovato il lavoro che volevano.
Sono risprofondato nella depressione e nell'angoscia più nere.
Voglio morire ogni giorno, le ideazioni suicidarie sono molto concrete.
Lo psichiatra mi ha prescritto nuovi farmaci ma anche quello non sta dando effetti.
Ho cambiato terapista (su consiglio del primo) e con lui umanamente mi trovo molto bene, credo sinceramente che cerchi di aiutarmi come può ma ormai sono tre mesi e non cambia assolutamente niente.
Nulla.
In più una persona a me cara si è ammalata gravemente nonostante sia giovane e questo evento sta pesando moltissimo sulla mia salute mentale e la mia fiducia nel futuro e nella vita.
Mi sto rendendo lentamente conto che la terapia non può trovarmi un lavoro e non può cambiare la realtà.
Alla fine io sono stato bene solo quando le condizioni oggettive esterne erano positive.
Ero andato in terapia con le migliori intenzioni e la massima fiducia ma ora mi sento del tutto tradito.
Non so più che fare.
Non voglio morire.
Ma se farmaci e terapia non risolvono nulla non ho altre armi.
Il mio percorso con il disturbo mentale inizia qualche anno fa, quando sviluppo una forte depressione a seguito dell'incapacità di trovare lavoro nonostante una laurea magistrale.
Ho iniziato a fare psicoterapia e con una psichiatra ho provato ogni genere di farmaci, tutti più o meno acqua fresca.
A un certo punto ho interrotto la terapia perché non mi sembrava stesse funzionando.
Dopo qualche mese mi sono iscritto a un nuovo master universitario all'estero, dove mi sono laureato con successo e ho passato un periodo felice riuscendo a farmi nuovi amici e sentirmi meno inadeguato.
Poi è arrivata la pandemia.
Dopo la nuova laurea mi sono di nuovo trovato senza far nulla, quindi è tornata la depressione e sono di nuovo tornato in terapia.
Sono tornato anche dallo psichiatra per affrontare le ossessioni ruminanti e i pensieri suicidari che a poco a poco si facevano sempre più forti a causa del senso di inadeguatezza costante e della sensazione di non avere un futuro.
Poi di nuovo casualmente mi è arrivata un'offerta per un tirocinio all'ONU negli Stati Uniti e ho accettato.
Di nuovo è stato un periodo, per quanto faticoso, comunque più felice di quand'ero a casa dai miei senza far nulla.
Sono tornato sei mesi fa.
Da allora non ho più trovato niente.
Ho 30 anni e sto senza lavoro da mesi.
Sono senza soldi e vivo di nuovo con i miei.
Tutti i miei ex colleghi hanno trovato il lavoro che volevano.
Sono risprofondato nella depressione e nell'angoscia più nere.
Voglio morire ogni giorno, le ideazioni suicidarie sono molto concrete.
Lo psichiatra mi ha prescritto nuovi farmaci ma anche quello non sta dando effetti.
Ho cambiato terapista (su consiglio del primo) e con lui umanamente mi trovo molto bene, credo sinceramente che cerchi di aiutarmi come può ma ormai sono tre mesi e non cambia assolutamente niente.
Nulla.
In più una persona a me cara si è ammalata gravemente nonostante sia giovane e questo evento sta pesando moltissimo sulla mia salute mentale e la mia fiducia nel futuro e nella vita.
Mi sto rendendo lentamente conto che la terapia non può trovarmi un lavoro e non può cambiare la realtà.
Alla fine io sono stato bene solo quando le condizioni oggettive esterne erano positive.
Ero andato in terapia con le migliori intenzioni e la massima fiducia ma ora mi sento del tutto tradito.
Non so più che fare.
Non voglio morire.
Ma se farmaci e terapia non risolvono nulla non ho altre armi.
[#1]
Ho notato che da molto tempo chiede aiuto mediante consulti, il percorso di unire farmaci alla psicoterapia è il migliore strumento a disposizione viste le premesse e non c'è molto altro che possiamo fare per lei
Il problema che descrive ha una base oggettiva tuttavia i suoi stati d'animo dipendono dalle risorse che la sua mente ha a disposizione per confrontarsi con le difficoltà della vita; la terapia la aiuterà a migliorare questo aspetto, abbia fede e segua scrupolosamente le indicazioni di chi la segue di persona
Il problema che descrive ha una base oggettiva tuttavia i suoi stati d'animo dipendono dalle risorse che la sua mente ha a disposizione per confrontarsi con le difficoltà della vita; la terapia la aiuterà a migliorare questo aspetto, abbia fede e segua scrupolosamente le indicazioni di chi la segue di persona
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