Assenza di desiderio sessuale
Gentili dottori, grazie innanzitutto per il servizio offerto.
Sono una donna di 50 anni e poco meno di un anno fa ho conosciuto il mio attuale compagno di 45 anni.
La nostra è una relazione a distanza, in cui ci vediamo solo nei weekend.
All'inizio lui si è rivelato subito molto preso da me tanto che manifestava spesso la paura di perdermi.
Il nostro primo incontro intimo non è andato alla perfezione: dapprima si è mostrato molto eccitato ma non appena ci siamo uniti ha perso l'erezione.
A posteriori mi ha confidato che per gli incontri successivi, per sentirsi più sicuro, ha assunto delle pasticche.
Piccoli inconvenienti non sono mai mancati tuttavia dimostrava un forte desiderio e i rapporti risultavano appaganti.
Dopo 5 mesi però ha iniziato a dirmi di non sentire più desiderio e in breve tempo è giunto a rifiutare qualsiasi rapporto sessuale.
Sono 4 mesi che non abbiamo rapporti.
Lui continua ad essere affettuoso, ci baciamo e dormiamo assieme ma quando faccio qualche timido tentativo in quella direzione mi dice che gli prende l'ansia e si rifiuta.
Sostiene di non saper individuare la causa della scomparsa del desiderio.
Tra le varie ipotesi che fa dice di essersi sempre sentito in competizione con i miei ex e di aver sempre gareggiato tanto che "era diventato un lavoro", così si è espresso.
Altre volte però sittolinea che le difficoltà c'erano stato sin dal primo incontro quando ancora io non gli avevo fatto confidenze sul mio passato.
Insomma le sue ipotesi sono le più varie e mi disorienta tanto più che con la comparsa di questo problema ha smesso di dirmi ti amo e su mia richiesta mi ha confessato di essersi interrogato sui suoi sentimenti nei miei confronti, considerando se per caso non fossi per lui che un'amica poi però la gelosia che prova lo ha fatto ricredere.
Mi ha detto che nel passato mai gli era capitata una cosa simile.
L'ho invitato a rivolgersi ad uno specialista per un aiuto ma dice di non essere pronto e che teme che il suo problema sia irreversibile.
Afferma di non essere mai stato così bene con una donna e che teme che io prima o poi lo tradisca o decida di chiudere.
Tuttavia a me lui pare diverso dall'inizio, meno coinvolto e tra i due quella che dimostra di aver più paura che la relazione finisca sembro io.
Il suo non sapermi dare spiegazioni sull'assenza di desiderio e sul rifiutarmi categoricamente mi disorienta e rende insicura e non so come comportarmi: quando sento tenerezza per lui e vorrei aiutarlo quando provo rabbia e penso di non piacergli o che non gli piaccia fare l'amore con me visto che mi fa sempre molti complimenti sul mio aspetto.
Vorrei avere da voi qualche consiglio in merito.
Grazie
Sono una donna di 50 anni e poco meno di un anno fa ho conosciuto il mio attuale compagno di 45 anni.
La nostra è una relazione a distanza, in cui ci vediamo solo nei weekend.
All'inizio lui si è rivelato subito molto preso da me tanto che manifestava spesso la paura di perdermi.
Il nostro primo incontro intimo non è andato alla perfezione: dapprima si è mostrato molto eccitato ma non appena ci siamo uniti ha perso l'erezione.
A posteriori mi ha confidato che per gli incontri successivi, per sentirsi più sicuro, ha assunto delle pasticche.
Piccoli inconvenienti non sono mai mancati tuttavia dimostrava un forte desiderio e i rapporti risultavano appaganti.
Dopo 5 mesi però ha iniziato a dirmi di non sentire più desiderio e in breve tempo è giunto a rifiutare qualsiasi rapporto sessuale.
Sono 4 mesi che non abbiamo rapporti.
Lui continua ad essere affettuoso, ci baciamo e dormiamo assieme ma quando faccio qualche timido tentativo in quella direzione mi dice che gli prende l'ansia e si rifiuta.
Sostiene di non saper individuare la causa della scomparsa del desiderio.
Tra le varie ipotesi che fa dice di essersi sempre sentito in competizione con i miei ex e di aver sempre gareggiato tanto che "era diventato un lavoro", così si è espresso.
Altre volte però sittolinea che le difficoltà c'erano stato sin dal primo incontro quando ancora io non gli avevo fatto confidenze sul mio passato.
Insomma le sue ipotesi sono le più varie e mi disorienta tanto più che con la comparsa di questo problema ha smesso di dirmi ti amo e su mia richiesta mi ha confessato di essersi interrogato sui suoi sentimenti nei miei confronti, considerando se per caso non fossi per lui che un'amica poi però la gelosia che prova lo ha fatto ricredere.
Mi ha detto che nel passato mai gli era capitata una cosa simile.
L'ho invitato a rivolgersi ad uno specialista per un aiuto ma dice di non essere pronto e che teme che il suo problema sia irreversibile.
Afferma di non essere mai stato così bene con una donna e che teme che io prima o poi lo tradisca o decida di chiudere.
Tuttavia a me lui pare diverso dall'inizio, meno coinvolto e tra i due quella che dimostra di aver più paura che la relazione finisca sembro io.
Il suo non sapermi dare spiegazioni sull'assenza di desiderio e sul rifiutarmi categoricamente mi disorienta e rende insicura e non so come comportarmi: quando sento tenerezza per lui e vorrei aiutarlo quando provo rabbia e penso di non piacergli o che non gli piaccia fare l'amore con me visto che mi fa sempre molti complimenti sul mio aspetto.
Vorrei avere da voi qualche consiglio in merito.
Grazie
[#1]
Buonasera,
Se lui non si dispone per una terapia psicologica lei può provare ad indurre dei cambiamenti nella sua vita per provare a fare andare le cose come vorrebbe, non si senta in colpa a cercare di ottenere ciò che vuole dalla sua vita; l'importante è non agire in modo egoistico a danno di altri
Alla sua confusione contribuisce il fatto che ciò che ama ed odia ora è rappresentato dalla stessa persona, può essere utile focalizzare: cosa le piace di lui? Di ciò che le dice, in particolare cosa non apprezza?
Se lui non si dispone per una terapia psicologica lei può provare ad indurre dei cambiamenti nella sua vita per provare a fare andare le cose come vorrebbe, non si senta in colpa a cercare di ottenere ciò che vuole dalla sua vita; l'importante è non agire in modo egoistico a danno di altri
Alla sua confusione contribuisce il fatto che ciò che ama ed odia ora è rappresentato dalla stessa persona, può essere utile focalizzare: cosa le piace di lui? Di ciò che le dice, in particolare cosa non apprezza?
Psicologo Online/Presenza
Prenota un Consulto Gratuito: www.miodottore.it/alessio-fogliamanzillo
Sito Web: www.afpsicologonlineoinpresenza.it
[#2]
Ex utente
Grazie, dottor Fogliamanzillo per l'attenzione. Essendo innamorata del mio compagno, ciò che attualmente manca nella mia vita lo vorrei da lui e non riesco neppure a concepire l'idea di chiudere. Sto piuttosto cercando il modo di risolvere questo problema della nostra coppia; devo però ammettere con una scarsa collaborazione da parte di lui. Lui, seppur con manifestazioni di disagio, mi concede di parlarne, ma come ho scritto non pare intenzionato a rivolgersi ad uno specialista. Più che rabbia provo diffidenza nei suoi confronti. Temo cioè che mi nasconda che la causa del suo problema sia una mancanza di attrazione per me o uno scarso feeling intimo. Ecco, mi appare incredibile che lui non conosca la ragione della sua assenza di desiderio e quindi sono portata a credere che non me la dica perché a me suonerebbe offensiva e mi porterebbe inevitabilmente a chiudere. Lui diverse volte mi ha detto che da parte sua è pure disposto a sacrificare l'intimità e questo rafforza la mia ipotesi e mi induce a credere che voglia stare con me "solo" perché mi stima, mi ritiene una piacevole compagnia e mi è affezionato insomma per un sentimento più vicino all'amicizia che non all'amore. Lei ritiene possibile che un uomo non riconosca la causa della sua mancanza di desiderio? Grazie ancora
[#3]
Se è accaduto, allora di sicuro poteva accadere. Non è atipico che nella mia professione si discutano situazioni simili tuttavia quel che distingue le persone sta nella competenza ad affrontare le situazioni, nonché l'origine della confusione. Da come scrive direi che il suo punto di vista è opposto, ovvero lei è invero convinta di sapere per certo che il motivo specifico del suo defilarsi è che non lo attrae o non lo mette a suo agio nell'intimità; questa ansia è stata stimolata sicuramente dal comportamento di lui ma da come scrive mi viene da pensare che nasca da qualcosa che la riguarda personalmente ed è più remoto, e che la sta condizionando nel desiderio e nella sofferenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 09/05/2023.
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