Eritrofobia
Buongiorno a voi tutti, ho 42 anni e sono eritrofobico da 16.
Divento rosso con tutti maschi, donne, parenti, amici.
Ho imparato a non combattere l'eritrofobia diciamo che l'asse ondo è devo dire che sono molto migliorato, il problema è che da quando ho l'eritro la gente pensa che io sia gay prima non era mai successo anche perché non ho una voce delicata (anzi) non ho movenze femminili, inzomma tutto e' iniziato da quando ho l'eritro, i miei non sono pensieri ossessivi come qualcuno mi ha detto in passato, sono dati di fatto, siamo arrivati al punto che la gente a volte in modo subdolo me lo ha detto, vicino casa mia hanno scritto anche il mio nome con la scritta gay.
So benissimo da cosa dipende questo, il motivo è che quando arrossisco, sudo e abbasso lo sguardo d'avanti ad un uomo non tutti, ma quelli magari che hanno il cervello un po' più piccolo del dovuto pensano che io sia gay.
La cosa che non mi da pace è questa:
Basta questo per definire una persona gay?
Questa cosa mi fa impazzire di rabbia, aiutatemi a capire ve ne prego, grazie
Divento rosso con tutti maschi, donne, parenti, amici.
Ho imparato a non combattere l'eritrofobia diciamo che l'asse ondo è devo dire che sono molto migliorato, il problema è che da quando ho l'eritro la gente pensa che io sia gay prima non era mai successo anche perché non ho una voce delicata (anzi) non ho movenze femminili, inzomma tutto e' iniziato da quando ho l'eritro, i miei non sono pensieri ossessivi come qualcuno mi ha detto in passato, sono dati di fatto, siamo arrivati al punto che la gente a volte in modo subdolo me lo ha detto, vicino casa mia hanno scritto anche il mio nome con la scritta gay.
So benissimo da cosa dipende questo, il motivo è che quando arrossisco, sudo e abbasso lo sguardo d'avanti ad un uomo non tutti, ma quelli magari che hanno il cervello un po' più piccolo del dovuto pensano che io sia gay.
La cosa che non mi da pace è questa:
Basta questo per definire una persona gay?
Questa cosa mi fa impazzire di rabbia, aiutatemi a capire ve ne prego, grazie
[#1]
Gentile utente,
lei ci ha già sottoposta a maggio dell'anno scorso la medesima domanda che ha ricevuto ampia risposta dal dr. Santonocito.
Le ripeto anch'io che il suo timore del giudizio alrui potrebbe dipendere dal Disturbo Ossessivo Compulsivo, una patologia che probabilmente è all'origine anche della sua eritrofobia (paura di arrossire), e che forse determina anche il suo frequente arrossire, tramite il prodursi inconsapevole di pensieri ansiogeni.
Come le ha già detto il mio collega, la cura d'elezione in questi casi è una terapia condotta con metodo strategico o cognitivo-comportamentale.
Una curiosità: chi ha fatto la diagnosi di eritrofobia? E perché il sanitario che ha fatto la diagnosi non l'ha presa in cura?
Tenga conto che può guarire o migliorare molto, ma deve curarsi.
Per ogni ulteriore chiarimento, siamo qui. Coraggio.
lei ci ha già sottoposta a maggio dell'anno scorso la medesima domanda che ha ricevuto ampia risposta dal dr. Santonocito.
Le ripeto anch'io che il suo timore del giudizio alrui potrebbe dipendere dal Disturbo Ossessivo Compulsivo, una patologia che probabilmente è all'origine anche della sua eritrofobia (paura di arrossire), e che forse determina anche il suo frequente arrossire, tramite il prodursi inconsapevole di pensieri ansiogeni.
Come le ha già detto il mio collega, la cura d'elezione in questi casi è una terapia condotta con metodo strategico o cognitivo-comportamentale.
Una curiosità: chi ha fatto la diagnosi di eritrofobia? E perché il sanitario che ha fatto la diagnosi non l'ha presa in cura?
Tenga conto che può guarire o migliorare molto, ma deve curarsi.
Per ogni ulteriore chiarimento, siamo qui. Coraggio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie innanzitutto per il suo consulto, sono stato già in terapia, l'eritrofobia mi è stata diagnosticata.
Io non mi preoccupo del giudizio degli altri anche perché come ho detto prima ho imparato a conviverci con l'eritrofobia, non combatto più con il rossore e questo ha attenuato molto il rossore.
Non mi importa di quello che pensano gli altri, non mi do pace del fatto che dal rossore alcuni pensano che io sia omosessuale.
Io sono uomo sono etero e ci tengo alla mia identità sessuale senza discriminare nessuno, ho chiesto solo se secondo voi è possibile che il rossore in viso possa in alcuni individui far scaturire una curiosità sulla mia identità sessuale.
Grazie
Io non mi preoccupo del giudizio degli altri anche perché come ho detto prima ho imparato a conviverci con l'eritrofobia, non combatto più con il rossore e questo ha attenuato molto il rossore.
Non mi importa di quello che pensano gli altri, non mi do pace del fatto che dal rossore alcuni pensano che io sia omosessuale.
Io sono uomo sono etero e ci tengo alla mia identità sessuale senza discriminare nessuno, ho chiesto solo se secondo voi è possibile che il rossore in viso possa in alcuni individui far scaturire una curiosità sulla mia identità sessuale.
Grazie
[#3]
Gentile utente,
da linee-guida non si danno indicazioni generali. Del resto non sarebbe possibile dare risposta al quesito: "secondo voi è possibile che il rossore in viso possa in alcuni individui far scaturire una curiosità sulla mia identità sessuale?"
Noi non sappiamo nulla dei modi e delle circostanze in cui si produce il suo rossore, e meno ancora sappiamo cosa possa pensare chi la osserva.
Quello che la inviterei a considerare è invece la contraddizione presente nella frase:
"Non mi importa di quello che pensano gli altri, non mi do pace del fatto che dal rossore alcuni pensano che io sia omosessuale".
Delle due l'una: o non le importa, o invece non si dà pace se alcuni pensano etc. etc.
Noti tra l'altro che è lei a creare la fantasia su quello che altri pensano: dubito infatti che qualcuno di fronte al suo rossore le chieda se lei è omosessuale, o si comporti come se ne fosse convinto.
Tutto questo può essere ricondotto a disturbi che meritano attenzione e cure.
Buone cose.
da linee-guida non si danno indicazioni generali. Del resto non sarebbe possibile dare risposta al quesito: "secondo voi è possibile che il rossore in viso possa in alcuni individui far scaturire una curiosità sulla mia identità sessuale?"
Noi non sappiamo nulla dei modi e delle circostanze in cui si produce il suo rossore, e meno ancora sappiamo cosa possa pensare chi la osserva.
Quello che la inviterei a considerare è invece la contraddizione presente nella frase:
"Non mi importa di quello che pensano gli altri, non mi do pace del fatto che dal rossore alcuni pensano che io sia omosessuale".
Delle due l'una: o non le importa, o invece non si dà pace se alcuni pensano etc. etc.
Noti tra l'altro che è lei a creare la fantasia su quello che altri pensano: dubito infatti che qualcuno di fronte al suo rossore le chieda se lei è omosessuale, o si comporti come se ne fosse convinto.
Tutto questo può essere ricondotto a disturbi che meritano attenzione e cure.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Grazie della risposta,come ho detto nel post precedente però non è che fantastico o immagino che la gente pensi chissà che cosa, le mi sono certezze, sono stato insultato più volte sul discorso sessualità ovviamente non visavi' ma a distanza quando mi allontanavo e con delle scritte sotto casa mia, io non immagino, purtroppo è la realtà, comunque grazie dei consigli, buon lavoro
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.4k visite dal 04/05/2023.
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