Il mio medico curante nn vi ha mai trovato nulla
Buona sera,ho 26 anni,soffro d'ansia e attacchi di panichi...e quindi da tutti i disturbi che ne conseguono. Vorrei sapere se possibile se febbre e ansia siano correlate. Da qualche anno ho notato che la mia temperatura corporea è perennemente 37,2 / 37,3...faccio le analisi al sangue di routine ogni 6 mesi ed il mio medico curante nn vi ha mai trovato nulla di "anormale", può essere che i miei problemi d'ansia siano la causa della mia "febbre" continua? Grazie..una buona serata.
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Gentile ragazza, innanzitutto i medici che cosa le hanno detto? L'ansia può dare sintomi molto diversi, ma quando sono specifici come quello che riporta lei sarebbe bene prima escludere condizioni mediche di qualunque genere. Potrebbe consultare uno specialista psichiatra per farsi eventualmente suggerire altri esami.
Se dopo tutti gli esami e gli accertamenti i risultati saranno ancora negativi può rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta di persona, per un parere.
Cordiali saluti
Se dopo tutti gli esami e gli accertamenti i risultati saranno ancora negativi può rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta di persona, per un parere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Ex utente
Gentile Dr Santonocito, grazie per avere risposto, in effetti nn ho spiegato bene la mia situazione. Soffro d'ansia e attacchi di panico da circa 6 anni, con periodinn molto lunghi in cui i miei pensieri sono totalmente giudati dall'inquietudine, ma nn ho pensieri ricorrenti sulla morte, ho semplicemente paura di tutto, principalmente delle malattie e della pazzia. ho consultato anni fa un neurologo che mi ha liquidata subito dicendo che in quel campo sno sanissima, prendo ansiolitici d un anno e mezzo xanax 0,25 2 volte al gg, circa un anno fa ho consultato uno psichiatra dell'usl della ma città che ai tempi mi disse che ero sanissima e che potevo scalare l'ansiolitico, questo fino ad un mese fa, quando sono ripiombta nella fase inquietudine, ho consultato di nuovo lo stesso psichiatra che vedendomi piangere mi ha consigliato un trattamento depressivo, io l'ho trovata una soluzione assurda solo perchè piangevo, cosi ho rifiutato e mi ha aumentato o xanax a 4 compresse sempre 0,25 al gg. Mi sono presa di coreggio ed ho consultato una psicanalista privata..dalla quale sono in cura da qualche settimana, anche lei sostiene che io stia benissimo, ma che a causa i vari traumi (la morte el mio ex fidanzato)mi sono convunta di meritare un castigo e quindi associo tutto a malattie o fobie che mi torturano. Quindi stando a questo mi chiedevo se secondo voi..la febbre potrebbe essere attinente all'ansia. Grazie per l'attenzione.
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Gentile ragazza, vedo che ha già consultato diversi specialisti. Tuttavia, ciò che potrebbe fare al caso suo è rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta che utilizzi un approccio attivo e focalizzato adatto per i disturbi d'ansia, come ad esempio quello breve strategico.
Può leggere questi articoli per farsi un'idea:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
Cordiali saluti
Può leggere questi articoli per farsi un'idea:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
Cordiali saluti
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Gentile Utente,
dalla sua descrizione sembra che lei soffra di una sindrome ansioso depressiva: la componente principale è probabilmente relativa all'ansia, e le reazioni depressive vengono di conseguenza.
Lo psichiatra che le aveva proposta una terapia con antidepressivi ha seguito la procedura terapeutica che oggi si usa in psichiatria nel trattamento dei disturbi d'ansia: anche se il termine "antidepressivo" trae in inganno, in realtà tali categorie di farmaci funzionano benissimo anche nei disturbi d'ansia.
Per questo le suggerisco di ritentare una valutazione psichiatrica.
Inoltre tenga presente che l'approccio psicoterapeutico maggiormente indicato nel trattamento di queste patologie è quello cognitivo comportamentale, come dimostrato dalla letteratura scientifica.
Indicazioni su come gestire l'ansia le può anche trovare in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Mentre informazioni più specifiche sull'attacco di panico le trova in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
dalla sua descrizione sembra che lei soffra di una sindrome ansioso depressiva: la componente principale è probabilmente relativa all'ansia, e le reazioni depressive vengono di conseguenza.
Lo psichiatra che le aveva proposta una terapia con antidepressivi ha seguito la procedura terapeutica che oggi si usa in psichiatria nel trattamento dei disturbi d'ansia: anche se il termine "antidepressivo" trae in inganno, in realtà tali categorie di farmaci funzionano benissimo anche nei disturbi d'ansia.
Per questo le suggerisco di ritentare una valutazione psichiatrica.
Inoltre tenga presente che l'approccio psicoterapeutico maggiormente indicato nel trattamento di queste patologie è quello cognitivo comportamentale, come dimostrato dalla letteratura scientifica.
Indicazioni su come gestire l'ansia le può anche trovare in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Mentre informazioni più specifiche sull'attacco di panico le trova in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
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Gentile utente,
desidero segnalarle che il trattamento con ansiolitici, come sta facendo, e' sempre fortemente sconsigliato per la presenza di fenomeni di assuefazione e dipendenza.
Il corretto approccio sarebbe stato quello di utilizzare un antidepressivo per trattare i suoi disturbi.
Si rivolga ad uno psichiatra.
desidero segnalarle che il trattamento con ansiolitici, come sta facendo, e' sempre fortemente sconsigliato per la presenza di fenomeni di assuefazione e dipendenza.
Il corretto approccio sarebbe stato quello di utilizzare un antidepressivo per trattare i suoi disturbi.
Si rivolga ad uno psichiatra.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Ex utente
Gentilissimi dott bulla e dott ruggiero, mi scuso per aver risposto solo adesso, dalla mia prima mail sono cambiate molte cose, non avevo specificato molto la mia vita ne la mia ansia, anni fa ho subito un lutto per difficilissimo la scomparsa del mio fidanzato di allora (19anni) da qul giorno io hoimparato mio malgrado a dividere la mia vita in due fasi..il prima ed il dopo..all'inizio paradossalmente ho reagito in modo normale..piangevo mi sfogavo ma allo stesso tempo uscivo mi divertivo e purtroppo bevevo parecchio..cercavo perennemente di innamorarmi di nuovo e ovviamente di chi somigliava in qualcosa al mio ex..poi passata questa fase sono iniziati gli attacchi di panico..sporadici ma intensi, stavo male qualche ora ma poi passava..poi è arrivata l'insonnia e l'ipocondria..oggi giorno credevo di avere una nuova malattia, ma tutto questo solo per brevi periodi distanti tra loro. uscivo comunque mi divertivo, ho sempre guidato tranquillamente ma evitavo le autostrade. unico grande handicap i viaggi..non riuscivo nemmeno a pensare di dovermi spostare dalla mia citta, successivamnte il mio meico curante mi ha consigliato una compessa di xanax al bisogno che io ho evitato per anni per paura degli effetti collaterali..in alcuni di quei periodi evitavo le discoteche lo stadio il centro città quando era affollato..ma passavano in fretta. dopo circa 4 anni ho conosciuto una persona di cui mi no innamorata e con cui ho preso casa..dal primo giorno di convivenza l'ansia è tornata, e non dormivo la notte tremavo avevo paura, ma il giorno stavo bene. mia madre in quel periodo mi faceva pesare molto il fatto che me ne fossi andata, e dopo qualche mese abbiamo scoperto che aveva un tumore in stato avanzato, sono cominciate cosi cure ed operazioni che hanno portto il mio medico a consigliarmi l'uso dell'ansiolito due volte al giorno (0,25mg) questo a febbraio del 2008. ho affrontato la malattia di mia madre molto coraggiosamente, non ho avuto problemi anzi sono stata molto forte in ogni situazione difficile, ma non appena abbiamo avuto la certezza che il pericolo peggiore era passato è tornata l'ansia..in modo leggero e non insistente, ma c'era. cosi ho interpellato lo psichiatra di cui vi ho precedentemente parlato, che mi ha confermato la mia forza mentale e fisica e mi ha consigliatola di eliminare uno dei due ansiolitici, e cosi ho fatto senza problemi (ott 08) a novembre pero il mio compagno è stato arrestato per qualche giorno ed io sono voluta tornare a casa da mia madre per una questione economica, sono stata cosi sei mesi serena, senza ne ansie ne paure ccontinuandoa prendere uno xanax al giorno. a giugno abbiamo ripreso casa, e dal giorno in cui abbiamocominciato ad arredarla i sintomi sono tornati, ma stavolta solo fisici, la lingua gonfia, il palato insensibile, le mani troppo gonfie e la paura per questi sentori (consapevolmete immaginari) non appena mi sonotrasferita con lui nella nuova casa è iniziato l'incubo..paura perenne di impazzire, ma stavolta ancora piu grave l'innappetenza e la perdita di peso (10 kg in meno di 2 sett) piangevo spesso tremavo ero pallid e psaventata dalla vita...avevo paura di vivere e paura di morire..paura anzi terrore di non essere sana di mente, la percezione della realtà era totalmente sbiadita. cosi ho consultato lo stesso psichiatra che secondo me x liquidarmi mi ha consigliato un anti depressivo che io ho rifiutato e mi ha aumentato lo xanax a 4 compresse al giorno (0,25mg) questo a giugno. a luglio io ed il mio compagno ci siamo lasciati, sono tornata da mia mamma e le mie paure e le mie ansie erano duplicate, sempre sottopeso senza appetito e piangevo spesso senza motivo..solo per paura di vivere. ho consultato una psicoterapeuta che mi ha subito alzato il morale, e dopo nemmeno quindici giorni da un giorno all'altro mi sono svegliata e stavo meglio, meno pensieri negativi meno fissazionimeno paure. nel frattempo ho ripreso vecchi amici che avevo perso con quella relazione, ho iniziato a lavorare cosa che non facevo da anni e adesso a distanza di un mese le xanax non sono piu 4 ma ne prendo solo una prima di dormire. sto decisamente meglio, sto prendendo casa da sola e mi sento vivere per la prima volta dal "dopo lutto"....ho letto gli articoli che mi avete suggerito, e in alcune cose i sintomi li riconosco, ma non mi sento una persona depressa, sono solare socievole, parlo tranquillmente e forse anche troppo della mia ansia, non me ne vergogno ne mi sento strana, non ho timore a dire no non viaggio perche ho paura, ma spero che passerà presto anche questo, non ho paura della solitudine anzi sola riesco spesso a superare gli atticchi di panico ormai rarissimi o le ansie, quando sono in compagnia invece tendo ancora ad enfatizzare queste emozioni, non mi sento dipendente dal'ansiolitico ma preferisco tenerlo sempre aportata di mano... detto questo..cioè tutto secondo voi..è ancora cosi grave come poteva sembrare? grazie mille per la cortese attenzione. attendo risposta a presto.
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Gentile utente,
la sua complessa stuazione deve essere contestualizzata all'interno del rapporto terapeutico che, come già espresso dai colleghi, potrebbe beneficiare di un approcci duplice:
psicofarmacologico (da uno psichiatra) e psicoterapeutico.
Cordialmente
la sua complessa stuazione deve essere contestualizzata all'interno del rapporto terapeutico che, come già espresso dai colleghi, potrebbe beneficiare di un approcci duplice:
psicofarmacologico (da uno psichiatra) e psicoterapeutico.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.