Ansia da distacco dai genitori in età adulta
Buonasera,
sono una trentenne e da 3 anni e mezzo convivo con il mio compagno nella mia città natale, in quanto lui si è trasferito qui per il mio lavoro.
Al momento sono però disoccupata e oggi abbiamo ipotizzato l'idea di trasferirci in un'altra città, dove le occasioni di lavoro sono nettamente maggiori.
Sebbene si tratti di una città a circa un'ora di auto o treno dalla mia città, l'idea di allontanarmi dai miei genitori mi distrugge.
Già quando sono andata a convivere mi sono sentita, sì felice ed entusiasta, ma disperata perché lasciavo la mia casa.
Non sopporto l'idea che certi periodi della mia vita siano terminati e insieme a questi, alcuni momenti di vita quotidiana insieme ai miei genitori.
L'idea di andare più lontano, anche di poco, mi ha fatto piangere tutto il giorno.
Con un lavoro a tempo pieno non potrò più vederli quando voglio e non potrò più andarli a trovare dopo lavoro o anche solo passare per un saluto.
Mi sento un peso al petto immenso, non voglio lasciarli.
Mi vergogno di confidare ciò al mio compagno, per quanto sia comprensivo.
Non posso farcela, ma allo stesso tempo sono d'accordo a cambiare città per cercare di avere opportunità migliori.
Perché mi sento così disperata?
Grazie
sono una trentenne e da 3 anni e mezzo convivo con il mio compagno nella mia città natale, in quanto lui si è trasferito qui per il mio lavoro.
Al momento sono però disoccupata e oggi abbiamo ipotizzato l'idea di trasferirci in un'altra città, dove le occasioni di lavoro sono nettamente maggiori.
Sebbene si tratti di una città a circa un'ora di auto o treno dalla mia città, l'idea di allontanarmi dai miei genitori mi distrugge.
Già quando sono andata a convivere mi sono sentita, sì felice ed entusiasta, ma disperata perché lasciavo la mia casa.
Non sopporto l'idea che certi periodi della mia vita siano terminati e insieme a questi, alcuni momenti di vita quotidiana insieme ai miei genitori.
L'idea di andare più lontano, anche di poco, mi ha fatto piangere tutto il giorno.
Con un lavoro a tempo pieno non potrò più vederli quando voglio e non potrò più andarli a trovare dopo lavoro o anche solo passare per un saluto.
Mi sento un peso al petto immenso, non voglio lasciarli.
Mi vergogno di confidare ciò al mio compagno, per quanto sia comprensivo.
Non posso farcela, ma allo stesso tempo sono d'accordo a cambiare città per cercare di avere opportunità migliori.
Perché mi sento così disperata?
Grazie
[#1]
È un problema, perché, anche se magari non è disposta nemmeno a pensarlo, non sono solo i momenti passati che se ne vanno. Anche le persone, a un certo punto, se ne vanno. La vita è fatta anche di questo.
Perciò è molto probabile che le tocchi fare un salto di crescita riguardo a queste realtà, perché apparentemente è rimasta indietro a una dimensione infantile dove conta solo il presente e non si riesce ad accettare che i bei momenti finiscano.
Perciò è molto probabile che le tocchi fare un salto di crescita riguardo a queste realtà, perché apparentemente è rimasta indietro a una dimensione infantile dove conta solo il presente e non si riesce ad accettare che i bei momenti finiscano.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 02/05/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.