Odio il genere umano
Salve a tutti,
Scrivo qui non per porre alla vostra attenzione le mie peculiarità, agli occhi di qualcuno stranezze, ma per chiedere a voi consiglio su come alla base di queste poter intraprendere una vita soddisfacente, o che dia qualcosa.
Ho 25 anni e sono laureato alla triennale di violino (15 anni di studio totali).
Vi anticipo che ho abbandonato da un paio di anni il mondo della musica, motivo: odio il genere umano.
È difficile descrivervi esattamente cosa odio, è stata come un’evoluzione dell’osservazione di quest’ultimo posto all’interno della società, del suo modo di interagire e del bisogno di alcuni di questi di sentirsi al centro dell’attenzione.
E non vedetemi come una persona che ha avuto problemi relazionali, anzi spesso ero proprio io a cercare di trovarmi al centro dell’attenzione mentre un netto contrasto si andava creando pian piano dentro di me.
Questa lunga osservazione ha apportato delle grandi modifiche alla mia personalità: sono diventato solitario, diffidente, silenzioso e apatico e penso che chiunque abbia queste caratteristiche meriti solo che rispetto poiché è solo così che ci si separa dal gregge e ci si può elevare da questo.
Capirete che con questa visione di vita vedo continuamente il prossimo con disprezzo.
Ecco, questo filtro mi ha poi generato tanta rabbia.
Ho deciso quindi di andare via e partire per l’islanda, poiché il numero di abitanti è nettamente inferiore rispetto a qualsiasi altra nazione.
Ci ho vissuto (con lavoro) per quasi 4 mesi, dopodiché ho pensato di sentirmi insoddisfatto, di non meritare di vivere lavorando così tanto (anche se la paga era buona)... e quindi sono tornato in Italia.
Ecco, sulla questione lavorativa bisognerebbe aprire una parentesi, come ho detto sono laureato in musica, ma non ho mai lavorato come musicista proprio a causa del fatto che non posso vivere tra le persone... e il fatto che abbia mollato tutto dopo la laurea mi fa sentire come se la vita mi dovesse tanto.
Ho quindi iniziato a commettere piccoli crimini, e ho scoperto che fare dei torti alle persone, e rubare soldi, è una cosa che mi fa stare benissimo, soddisfatto, che mi può regalare anche momenti di felicità (specialmente sotto assunzione di coca)... poi, da solitario quale sono sempre stato, ho finito le mie risorse e sono tornato alla mia solita vita in cameretta a casa dei miei.
Ma continuo a pensare a quelle sensazioni, è stato il periodo più bello e soddisfacente della mia vita... ora sono di nuovo vuoto, un fallito, privo di ambizione se non quello di fare soldi facili, ma sono troppo pigro per pensare di nuovo al come.
Qualcuno mi ha chiesto di pensare ad una mia passione, ed ho subito pensato al campo informatico, ma non ho alcuna intenzione di ritornare all’università, conoscendomi reggerei massimo 1 anno poi penserei ad altre occasioni e mollerei tutto
Scrivo qui non per porre alla vostra attenzione le mie peculiarità, agli occhi di qualcuno stranezze, ma per chiedere a voi consiglio su come alla base di queste poter intraprendere una vita soddisfacente, o che dia qualcosa.
Ho 25 anni e sono laureato alla triennale di violino (15 anni di studio totali).
Vi anticipo che ho abbandonato da un paio di anni il mondo della musica, motivo: odio il genere umano.
È difficile descrivervi esattamente cosa odio, è stata come un’evoluzione dell’osservazione di quest’ultimo posto all’interno della società, del suo modo di interagire e del bisogno di alcuni di questi di sentirsi al centro dell’attenzione.
E non vedetemi come una persona che ha avuto problemi relazionali, anzi spesso ero proprio io a cercare di trovarmi al centro dell’attenzione mentre un netto contrasto si andava creando pian piano dentro di me.
Questa lunga osservazione ha apportato delle grandi modifiche alla mia personalità: sono diventato solitario, diffidente, silenzioso e apatico e penso che chiunque abbia queste caratteristiche meriti solo che rispetto poiché è solo così che ci si separa dal gregge e ci si può elevare da questo.
Capirete che con questa visione di vita vedo continuamente il prossimo con disprezzo.
Ecco, questo filtro mi ha poi generato tanta rabbia.
Ho deciso quindi di andare via e partire per l’islanda, poiché il numero di abitanti è nettamente inferiore rispetto a qualsiasi altra nazione.
Ci ho vissuto (con lavoro) per quasi 4 mesi, dopodiché ho pensato di sentirmi insoddisfatto, di non meritare di vivere lavorando così tanto (anche se la paga era buona)... e quindi sono tornato in Italia.
Ecco, sulla questione lavorativa bisognerebbe aprire una parentesi, come ho detto sono laureato in musica, ma non ho mai lavorato come musicista proprio a causa del fatto che non posso vivere tra le persone... e il fatto che abbia mollato tutto dopo la laurea mi fa sentire come se la vita mi dovesse tanto.
Ho quindi iniziato a commettere piccoli crimini, e ho scoperto che fare dei torti alle persone, e rubare soldi, è una cosa che mi fa stare benissimo, soddisfatto, che mi può regalare anche momenti di felicità (specialmente sotto assunzione di coca)... poi, da solitario quale sono sempre stato, ho finito le mie risorse e sono tornato alla mia solita vita in cameretta a casa dei miei.
Ma continuo a pensare a quelle sensazioni, è stato il periodo più bello e soddisfacente della mia vita... ora sono di nuovo vuoto, un fallito, privo di ambizione se non quello di fare soldi facili, ma sono troppo pigro per pensare di nuovo al come.
Qualcuno mi ha chiesto di pensare ad una mia passione, ed ho subito pensato al campo informatico, ma non ho alcuna intenzione di ritornare all’università, conoscendomi reggerei massimo 1 anno poi penserei ad altre occasioni e mollerei tutto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 623 visite dal 29/04/2023.
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