Quasi 38 anni e mai avuto ragazza, né baciata né fatto l'amore

Buongiorno,
ho 38 anni e il mio problema è che non ho mai avuto una ragazza.

Mai baciata, mai fatto l’amore, mai tenuta neppure per mano per passeggiare insieme, per essere felici, per amarsi e costruire una famiglia insieme.
Per trascorrere insieme in coppia festività, ricorrenze, ferie e ponti come questo.
Come tutti o comunque come la maggior parte delle persone.

In questi anni mi sono rivolto a diversi specialisti, psicologi/psicoterapeuti, di diversa formazione e prezzo, di diverse età e sia uomini sia donne.

Eppure eccomi, ancora qui, a 38 anni che compirò il prossimo 15 giugno senza una ragazza, mentre tutti gli altri in giro non nascondono tra baci e abbracci le loro relazioni, alimentando in me un profondissimo malessere e che annienterebbero in me ogni residuo barlume di speranza se ancora ve ne fosse.
La magia del legame che unisce due persone in una comunione di corpi e anime.
Non per me però.
Questa conoscenza, così comune e diffusa, alla portata di tutti, mi è preclusa.

Dove sto sbagliando?
Cosa posso fare?
Tuttora sto andando da uno psicoterapeuta e ancora non ho la benché minima prospettiva di trovarla dopo quasi dieci anni di sedute.

Inizio a svegliarmi la mattina e chiedermi perché prendere il treno e andare al lavoro.
Tanto.

Se servono altre indicazioni possono rispondere alle domande.

Ringrazio in anticipo chiunque possa essermi di aiuto, in questo tunnel sempre più buio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
una sola domanda mi sento di rivolgerle.
Lei scrive: "In questi anni mi sono rivolto a diversi specialisti, psicologi/psicoterapeuti, di diversa formazione e prezzo, di diverse età e sia uomini sia donne", e aggiunge: "Tuttora sto andando da uno psicoterapeuta e ancora non ho la benché minima prospettiva di trovarla dopo quasi dieci anni di sedute".
Ecco la domanda: quali motivi ha individuato, assieme agli specialisti, per spiegare la carenza che lamenta?
Quali strategie di approccio al problema le sono state prospettate?
Quali di queste ha accettato e seguito, con quanta perseveranza e con quali esiti?
In assenza di queste informazioni, da qui brancoliamo nel buio. Non sappiamo neppure se sia lei ad aver rifiutato ogni contatto con le ragazze, o siano state le ragazze a sfuggire lei.
Soprattutto ci chiarisca perché la sua lettera viene indirizzata a chi non la conosce, piuttosto che a chi la ha in cura.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buonasera e grazie per la risposta. Con riferimento al terapeuta che attualmente mi segue, in una prima fase di incontri che ha chiamato di assesment mi ha fatto fare un quiz a domande chiamato MMPI2 e alla fine di questi primi incontri e all'esito del questionario mi ha spiegato che non avendo una psicopatologia o un problema clinico conclamato, non si poteva intraprendere una terapia, che implica un disturbo. "Stare male in una situazione in cui tutti oggettivamente starebbero male è normale. Sarebbe patologico il contrario" mi ha detto. Si potevano perciò fare una serie di colloqui psicoeducativi senza obiettivi o cose da fare. Questo è ciò che facciamo. Parliamo di come mi è andata tra un incontro e l'altro ma nessuna prescrizione da seguire o indicazione concreta da seguire per trovare la ragazza che dovessi mettere in pratica. Tutto a ruota libera. Abbiamo parlato di tutto, delle difficoltà a scuola nell'essere bullizzato dai compagni e dalle compagne, di tutto. Del fatto che su Tinder, in palestra, agli eventi e ovunque le ragazze mi ignorino. Quello che ho scritto qui lo dico sempre anche a lui di persona. Scrivere qui non significa che non faccia presente queste cose anche lui, altrimenti a cosa serve questo sito? Vorrei solo capire, va bene così? Quanti mesi/anni dovrò ancora pagare di sedute prima di trovare anche io la ragazza, coma fanno tutti, senza bisogno di rivolgersi ad un professionista? Cosa posso fare? Mediamente, per quella che è la vostra esperienza, in una situazione analoga alla mia, quanto ci si mette a trovare una partner? Non sto bene. Vi ringrazio. A presto
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
la sua risposta meriterebbe una lunga e articolata disamina, impossibile da questo sito, per cui la invito prima di tutto a consultare senz'altro di persona, per un secondo parere, uno psicologo regolarmente iscritto all'Albo.
Dalle parole e dai fatti che lei riporta circa il suo curante, infatti, delle due l'una: o non si tratta di uno psicologo, oppure lei utente è entrato in un tunnel di cecità volontaria che le impedisce di capire ciò che dall'attuale curante, e forse anche dai precedenti, le viene prospettato.
Ancora una volta, per tutti quelli che ci leggono, spiego come si fa ad appurare se uno psicologo ha il diritto di definirsi tale, o se invece è un truffatore.
Si vada in rete alla voce: Albo nazionale psicologi. Si aprirà un menù in cui vanno inseriti nome e cognome del professionista. Se questa persona riveste il ruolo di psicologo, si aprirà un sottomenu che riporta il suo nome, la regione dell'Ordine di appartenenza ed eventualmente la dicitura "psicoterapeuta", se lo psicologo si è specializzato per altri quattro anni. A destra c'è un segno simile a quello di infinito in matematica, cliccando sul quale avremo altre informazioni sul professionista.
Se ad un determinato nome non corrisponde nulla, chi si definisce psicologo senza esserlo va prontamente segnalato all'Ordine regionale in cui opera cercando questa volta Ordine Psicologi Lazio, oppure altra regione - non cito la sua per privacy.
Ciò detto, le faccio notare che la frase: "non avendo una psicopatologia o un problema clinico conclamato, non si poteva intraprendere una terapia, che implica un disturbo" seguita dalle altre: "Stare male in una situazione in cui tutti oggettivamente starebbero male è normale. Sarebbe patologico il contrario", "Si potevano perciò fare una serie di colloqui psicoeducativi senza obiettivi o cose da fare" sembrano ignorare l'art. 1 della legge che regolamenta la professione di psicologo (legge Ossicini, 56/89), che prevede (copio/incollo): "la prevenzione, la diagnosi, le attivita' di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunita".
Come vede, lo psicologo opera dovunque ci sia un disagio, un nodo da sciogliere, una capacità da trovare o da ricostruire, non necessariamente ed esclusivamente di fronte ad una patologia, e lo fa con tutti gli strumenti a ciò idonei.
Chi dice di non poterlo fare e come lei scrive va "a ruota libera" chiacchierando sempre e solo del passato, ignora anche i rudimenti della professione.
Ma poiché resta il dubbio che sia lei utente a non voler comprendere quanto le viene prospettato, le chiedo: perché mai da dieci anni continuerebbe quest'inutile stillicidio di tempo e soldi, se non perché non vuole affrontare qualche problema che le è stato invece mostrato, da questo e dai precedenti psicologi?
Per parte mia, rispondo volentieri alla sua domanda: "Scrivere qui non significa che non faccia presente queste cose anche lui, altrimenti a cosa serve questo sito?"
Questo sito serve per tutte quelle persone che hanno un disagio e non sanno come risolverlo, non avendo alcun professionista che se ne occupi. Chi si è già affidato a un esperto dovrebbe proseguire la cura con la persona di cui si fida, o cambiare specialista, se la fiducia è venuta meno per motivi ragionevoli, e non per meccanismi di difesa.
Per fare un esempio, lei non ci ha detto qual è il suo aspetto fisico e la sua condizione di salute, elementi che il suo curante dovrebbe aver preso in considerazione.
Per qualunque ulteriore dubbio, siamo qui.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie per le indicazioni che seguirò fuori dal sito.
Sulle due vie prospettate sicuramente è colpa mia perché il professionista a cui mi rivolgo, oltre che essere regolarmente iscritto all'albo degli psicologi anche come psicoterapeuta, è pure professore universitario nel settore in un grande ateneo del capoluogo della regione che per privacy non ha citato. Sulla sua professionalità quindi non ho dubbio alcuno. Il mio scrivere qui non è stato dettato tanto dal dubitare in lui quanto per avere un confronto sul tempo che situazioni analoghe alla mia, trattate da altrettanti professionisti, hanno richiesto per essere risolte. Quanto tempo dovrò aspettare ancora, quanti familiari dovrò vedere ancora morire prima di poter festeggiare anche io un Natale, un capodanno, un qualsiasi ponte, con una ragazza?
Ringrazio per il riferimento normativo che da laureato in legge apprezzo sempre e che sottoporrò al professionista al nostro prossimo incontro.
Il problema è il non aver mai avuto una ragazza e continuo perché non ho trovato finora un'alternativa per risolvere il problema.
Nessuno dei professionisti né l'attuale né i precedenti ha individuato una causa chiara al problema del non essere mai stato fidanzato, nessuno/a mi ha mai detto "non hai mai avuto la ragazza a causa di questo..." quindi "fai questo... per trovare la ragazza". Questo non me lo ha mai detto nessuno/a.
Se smetto di andare dal terapeuta che alternative mi restano per trovare anche io una compagna? Ci sono altri professionisti più indicati che non ho preso in considerazione?
E poi in che senso quali sono il mio aspetto fisico e la mia condizione di salute?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
uno psicologo di qualunque orientamento stabilisce delle strategie comportamentali per migliorare le modalità relazionali di chi si è rivolto a lui a questo preciso scopo.
Lei invece scrive: "nessuno/a mi ha mai detto "non hai mai avuto la ragazza a causa di questo..." quindi "fai questo... per trovare la ragazza". Questo non me lo ha mai detto nessuno/a".
Non si capisce, del resto, perché lei non abbia rivolto le domande idonee ad ottenere queste specifiche risposte. Uno psicologo strategico, in particolare, le farebbe immediatamente attuare delle procedure per conoscere delle ragazze ed eventualmente comprendere perché non ne trova nessuna disponibile ad una relazione.
Sembra che lei sia stato sfortunato, oppure ancora una volta non ha voluto capire quello che i professionisti le dicevano? Infatti chiede quanto tempo di terapia dovrà ancora trascorrere prima che lei trovi una ragazza, anche se la sua terapia non è rivolta a risolvere questo problema; ci chiede analogamente quanti familiari dovrà veder morire prima di trascorrere un week end con una ragazza.
Ora, quale rapporto vede tra una terapia "a ruota libera", la morte dei familiari e un incontro sentimentale?
Per altro lei sembra ritenere invece irrilevanti il suo aspetto fisico e la sua condizione di salute al fine di poter iniziare una relazione: "in che senso quali sono il mio aspetto fisico e la mia condizione di salute?".
Provi a comprendere la cosa così: quando si trova per strada, al lavoro, in treno, in una riunione mondana, lei guarda e apprezza tutte le ragazze nello stesso modo, oppure viene attirato da quelle di aspetto piacevole? Quando inizia una conversazione non dà forse rilievo all'intelligenza, alla benevolenza, all'allegria?
C'è qualche ragione per cui le ragazze non dovrebbero fare lo stesso nei suoi confronti?
Ecco perché l'aspetto e la buona salute sono le prime cose da valutare per rendere possibile un incontro, e non il numero di anni trascorsi in terapia o la quantità di familiari defunti.
Ci dev'essere qualche ragione oggettiva per il suo non avere relazioni, se il suo terapeuta le ha detto: "Stare male in una situazione in cui tutti oggettivamente starebbero male è normale".
Ora, qual è questa sua situazione? Come già le scrivevo nella prima risposta: "Non sappiamo neppure se sia lei ad aver rifiutato ogni contatto con le ragazze, o siano state le ragazze a sfuggire lei".
Finché lei non chiarirà con sé stesso e poi a noi specialisi questi punti, nessuna soluzione potrà esserle prospettata.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Evidente che questo canale non consente di spiegarsi al meglio e genera fraintendimenti con un bias di fondo di sfiducia e sospetto nei confronti di chi scrive.
Ho posto ovviamente e continuo a porre queste domande al terapeuta senza avere risposta, se non "la ragazza non sarò io a trovartela, né la troverai in questo studio".
Per quanto riguarda l'aspetto evidentemente non sono cosi attraente, viso che nessuna mi calcola, la domanda andrebbe fatta a chi non mi considera e a tutte quelle che tu Tinder rimuovono il match prima ancora che io inizi a scrivere.
Sulla salute, se la domanda è se soffro di patologie croniche, sono invalido, handicap, sedia a rotelle, ecc ecc, no. Sono in salute. Comunque in buona sostanza se, alla prova dei fatti, uno non è attrente non ha speranza.
Ci dev'essere qualche ragione oggettiva per il suo non avere relazioni, se il suo terapeuta le ha detto: "Stare male in una situazione in cui tutti oggettivamente starebbero male è normale".
Ora, qual è questa sua situazione?
La situazione a cui si riferiva il terapeuta era il non aver mai avuto la ragazza.
Comunque la ragione oggettiva deve essere l'aspetto non attraente, visto che è emerso qui e che in terapia non abbiamo mai parlato dell'aspetto deve essere quello.
Come già le scrivevo nella prima risposta: "Non sappiamo neppure se sia lei ad aver rifiutato ogni contatto con le ragazze, o siano state le ragazze a sfuggire lei". Sono state le ragazze a sfuggire.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
diversi punti sono stati assodati: il primo è che lei non ha handicap visibili, anzi è in salute.
Il secondo mi lascia stupita: "in terapia non abbiamo mai parlato dell'aspetto".
Facciamo l'ipotesi che lei abbia un aspetto generalmente respingente. Perché non lavorarci su?
Ci sono mille cose che si possono correggere: l'abbigliamento, lo sguardo, l'igiene personale, i capelli, la pelle, la postura, la prossemica, fino a cose che richiedono interventi esterni: i denti, la forma del naso etc. A tutto questo si aggiungono l'atteggiamento mentale, l'espressione verbale, la gentilezza, la sicurezza etc.
Se a respingere le ragazze sono il suo aspetto e i suoi modi, perché parlare per dieci anni della sua infanzia?
Resta il fatto che lei sembra del tutto inconsapevole di sé stesso, e questo è tanto più strano dopo lunghi anni di terapia. Infatti scrive: "Per quanto riguarda l'aspetto evidentemente non sono cosi attraente, viso che nessuna mi calcola, la domanda andrebbe fatta a chi non mi considera e a tutte quelle che tu Tinder rimuovono il match prima ancora che io inizi a scrivere".
Due cose vanno osservate: lei stesso non si guarda allo specchio? E non ha mai chiesto a nessuna donna perché si rifiuta di uscire con lei?
Infine mi stupisce la frase del suo terapeuta: "la ragazza non sarò io a trovartela, né la troverai in questo studio".
Certo lo psicologo non opera come addetto di un'agenzia matrimoniale, ma fornisce una serie di strategie per attuare degli incontri.
Le sarebbe utile uno psicologo della Salute, uno strategico, un gruppo di lavoro sulle relazioni personali o mirato sulla seduzione; ma c'è da chiedersi se lei, come la maggior parte dei pazienti, non attui una strenua resistenza al cambiamento.
In questo caso, tutte le strategie che le ho prospettato risulterebbero vane.
Le metto qui un suggerimento di lettura che forse conosce, o forse invece può esserle utile: "I 3 trucchi per avere molti più match su Tinder". https://www.esquire.com/it/lifestyle/passioni/a34832240/trucchi-match-tinder/#:~:text=Non%20dobbiamo%20fare%20altro%20che,il%20%22like%22%20a%20vicenda.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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