Gelosia (anche retroattiva): quanta sofferenza?
Buongiorno a tutti,
sono qui a scrivervi per chiedervi un consiglio (o forse più un confronto).
La situazione è lunga e complessa e faccio fatica a descriverla ma anticipo che, in caso ci siano domande, sarò felice di interagire con voi professionisti.
Sto con il mio compagno (convivente) da due anni.
Ha una miriade di caratteristiche che adoro e che non ho mai trovato, tutte insieme, in nessun ragazzo.
Se devo trovare le principali sono sicuramente l'intelligenza (con lui posso parlare di tutto -o quasi perché qui c'entra la mia richiesta di consiglio), l'empatia, le attenzioni sane che mi dà, il supporto, le risate e la sua serietà nell'affrontare la vita, oltre alla bellezza.
Nel mio passato ci sono state varie difficoltà, anche importanti, affrontate durante una lunga psicoterapia: ora, rispetto ad anni fa, mi sento una donna forte e indipendente, solare e realizzata, ho il lavoro dei miei sogni e ho comprato casa, tutto va a gonfie vele, sono sincera nel dire di non temere quasi nulla perché consapevole che, anche da sola, riesco a trovare un modo per risolvere i problemi (santa psicoterapia).
Lui ha avuto due relazioni lunghe prima di me entrambe basate sulla gelosia (di lui ma credo anche delle due partners precedenti) e sull'isolamento (le classiche persone che si fidanzano e si staccano dagli amici).
Nonostante le mille caratteristiche che adoro, ce n'è una che per il mio carattere non va bene: la sua gelosia.
Per gelosia non intendo solo gelosia attuale ma anche retroattiva.
Ho avuto diverse esperienze (da storie ad avventure di qualche sera) di cui sono molto orgogliosa perché, nonostante non sempre positive, hanno creato quella che ora sono diventata.
Lui mostra la sua gelosia in diversi modi: dalle scenate non basate su fatti reali (sempre stata in vita mia una persona fedele perché "piuttosto di tradire, non mi impegno in una storia") ma su ipotesi, a "consigli" sull'abbigliamento, a litigare per like su facebook.
Ne ho parlato con lui seriamente ed è consapevole della sua difficoltà.
Ha iniziato a settembre psicoterapia ma ho paura perché so che, alla lunga, questo suo lato potrebbe allontanarmi.
Dimenticavo di dire una cosa: durante le litigate sono volate (da parte sua) frasi anche molto forti o che comunque mi hanno fatto molto male.
Le mie domande sono:
- secondo la vostra esperienza, con la psicoterapia, questo lato del carattere può essere smussato?
- secondo voi come posso fare per evitare di vivere pensando che quelle scenate possano ripresentarsi?
- una cara amica, psicoterapeuta, mi ha detto una cosa su cui rifletto molto cioè: non indietreggiare, non dare troppo spazio e assecondare, tieni duro senza mettere in dubbio te stessa.
Condividete?
Ho spesso come l'impressione che, non appena cerco di andargli incontro, le richieste aumentino.
Non avevo mai avuto nella mia vita contatti con persone gelose (amici, parenti o ex fidanzati) ed è terribilmente faticoso.
Grazie a chiunque voglia avere un confronto con me.
sono qui a scrivervi per chiedervi un consiglio (o forse più un confronto).
La situazione è lunga e complessa e faccio fatica a descriverla ma anticipo che, in caso ci siano domande, sarò felice di interagire con voi professionisti.
Sto con il mio compagno (convivente) da due anni.
Ha una miriade di caratteristiche che adoro e che non ho mai trovato, tutte insieme, in nessun ragazzo.
Se devo trovare le principali sono sicuramente l'intelligenza (con lui posso parlare di tutto -o quasi perché qui c'entra la mia richiesta di consiglio), l'empatia, le attenzioni sane che mi dà, il supporto, le risate e la sua serietà nell'affrontare la vita, oltre alla bellezza.
Nel mio passato ci sono state varie difficoltà, anche importanti, affrontate durante una lunga psicoterapia: ora, rispetto ad anni fa, mi sento una donna forte e indipendente, solare e realizzata, ho il lavoro dei miei sogni e ho comprato casa, tutto va a gonfie vele, sono sincera nel dire di non temere quasi nulla perché consapevole che, anche da sola, riesco a trovare un modo per risolvere i problemi (santa psicoterapia).
Lui ha avuto due relazioni lunghe prima di me entrambe basate sulla gelosia (di lui ma credo anche delle due partners precedenti) e sull'isolamento (le classiche persone che si fidanzano e si staccano dagli amici).
Nonostante le mille caratteristiche che adoro, ce n'è una che per il mio carattere non va bene: la sua gelosia.
Per gelosia non intendo solo gelosia attuale ma anche retroattiva.
Ho avuto diverse esperienze (da storie ad avventure di qualche sera) di cui sono molto orgogliosa perché, nonostante non sempre positive, hanno creato quella che ora sono diventata.
Lui mostra la sua gelosia in diversi modi: dalle scenate non basate su fatti reali (sempre stata in vita mia una persona fedele perché "piuttosto di tradire, non mi impegno in una storia") ma su ipotesi, a "consigli" sull'abbigliamento, a litigare per like su facebook.
Ne ho parlato con lui seriamente ed è consapevole della sua difficoltà.
Ha iniziato a settembre psicoterapia ma ho paura perché so che, alla lunga, questo suo lato potrebbe allontanarmi.
Dimenticavo di dire una cosa: durante le litigate sono volate (da parte sua) frasi anche molto forti o che comunque mi hanno fatto molto male.
Le mie domande sono:
- secondo la vostra esperienza, con la psicoterapia, questo lato del carattere può essere smussato?
- secondo voi come posso fare per evitare di vivere pensando che quelle scenate possano ripresentarsi?
- una cara amica, psicoterapeuta, mi ha detto una cosa su cui rifletto molto cioè: non indietreggiare, non dare troppo spazio e assecondare, tieni duro senza mettere in dubbio te stessa.
Condividete?
Ho spesso come l'impressione che, non appena cerco di andargli incontro, le richieste aumentino.
Non avevo mai avuto nella mia vita contatti con persone gelose (amici, parenti o ex fidanzati) ed è terribilmente faticoso.
Grazie a chiunque voglia avere un confronto con me.
[#1]
Gentile utente,
ci scrive:
"..una cara amica, psicoterapeuta, mi ha detto una cosa su cui rifletto molto cioè: non indietreggiare, non dare troppo spazio e assecondare, tieni duro senza mettere in dubbio te stessa.
Condividete?"
Certo che sì.
Anche perchè Lei precisa di non mettere in atto atteggiamenti o comportamenti seduttivi nei confronti di altri uomini; e dunque non gliene dà motivo.
D'altra parte lui è consapevole delle proprie difficoltà, tanto da andare in psicoterapia.
Si accorgerà Lei stessa se la situazione migliora; noi non possiamo prevederlo con certezza, dato che la psicoterapia è un'azione a 4 mani, e non sappiamo con quanta motivazione ed energia il ragazzo stia lavorando su di sè.
Le raccomandiamo di non entrare in narrazioni delle Sue esperienze precedenti, neppure su precisa richiesta. Non farebbero che nutrire il tarlo.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
ci scrive:
"..una cara amica, psicoterapeuta, mi ha detto una cosa su cui rifletto molto cioè: non indietreggiare, non dare troppo spazio e assecondare, tieni duro senza mettere in dubbio te stessa.
Condividete?"
Certo che sì.
Anche perchè Lei precisa di non mettere in atto atteggiamenti o comportamenti seduttivi nei confronti di altri uomini; e dunque non gliene dà motivo.
D'altra parte lui è consapevole delle proprie difficoltà, tanto da andare in psicoterapia.
Si accorgerà Lei stessa se la situazione migliora; noi non possiamo prevederlo con certezza, dato che la psicoterapia è un'azione a 4 mani, e non sappiamo con quanta motivazione ed energia il ragazzo stia lavorando su di sè.
Le raccomandiamo di non entrare in narrazioni delle Sue esperienze precedenti, neppure su precisa richiesta. Non farebbero che nutrire il tarlo.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 18/04/2023.
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