Mia figli 7 anni non vuole andare più a scuola!

Salve,

siamo veramente preoccupati, mia figlia di 7 anni rientrata dopo 10 giorni di febbre, a scuola non ha trovato più il suo banco libero ed è i iniziato il nostro calvario.

Non vuole più andare a scuola, trema grida piange, non si alza nemmeno dal letto, inizialmente siamo andati a parlare con l'insegnante che le aveva detto che non l'avrebbe piu messa al suo banco, per cercare di farla ritornare con tranquillità.

Nei giorni ha seguire ha iniziato a fare richieste di rientrare nell'ora di merenda, per andare in bagno a casa, poi di non fare merenda a scuola e ora dice che nn le piacciono due maestre.
Non sappiamo più come prenderla e cosa fare.

Non riusciamo nemmeno a farla vestire la mattina, ci chiede di tranquillizzarla che lei non riesce, e di non mandarla a scuola che non le piace più!

Aggiungo che l'anno scorso ha subito atti di bullismo in bagno, avevamo lavorato sull' accaduto e sembrava tranquilla.

A scuola è una delle prime, molto competitiva sullo studio, contenta dei voti che prende, non ha problemi con i compagnetti, ma comunque non fa attività pomeridiane, non rimane mai in nessun posto senza di me e ha paura di ammalarsi e rimettere!

Ora l' abbiamo messa in castigo, niente tv, niente tablet e giochi ma non ne ricaviamo nulla!

Come dobbiamo comportarci?
Cosa fare?

Manca un mese e mezzo alla chiusura della scuola e non riusciamo a risolvere questa situazione!

Saluti e Grazie per il consulto!
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Buonasera,


Talvolta i bambini non sono in grado di spiegare cosa li turbi e le loro rimostranze diventano fuorvianti. Punirla non è una soluzione adeguata, da quel che dice sembra che si comporti così perché non ne può fare a meno quindi rischiate una condizione patogena nota come "impotenza appresa", ovvero la bambina percepirà di non poter fare nulla e si rassegnerà a subire per sempre. Al contrario, la vostra empatia dev'essere massima

Cercate di creare un compromesso: provate a trovare una via di mezzo tra ciò che lei dovrebbe fare (es. andare a scuola) e quello che vorrebbe fare lei (es. giocare col tablet), non punendola ma cercando di usare ciò che va fatto come condizione per fare ciò che le riesce/piace; se lei non si convince, non ne devono seguire punizioni di alcun genere, solo altri inviti a riprovare mentre cercate comunque di starle vicino (insomma, non va stressata su ciò che non riesce a fare)

Questo è un tentativo; in caso abbiate difficoltà a metterlo in pratica sarà utile un consulto con un professionista per capire se quel che vedete è passeggero o sintomatico di qualcosa di profondo

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Utente
Utente
Grazie dottore,abbiamo fatto in questo modo ,ma lei quando arriva a scuola và in crisi! Grida come una pazza e non mi molla! Abbiamo fatto il.patto che io vado all'ora della ricreazione per farla starr tranquilla. Ma è sempre una tragedia!
Prima diceva che erano le maestre,ora che ha paura di vomitare quando fà merenda come è successo a un suo compagnetto.Lei ha paura delle malattie e questa cosa adesso le gira in testa!
Grazie per il consulto.
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Utente
Utente
Ah dimenticavo, che quando si agita ci chiede di calmarla che lei non ci riesce! E poi sono attimi ,perché pensa e ripensa alle cose che succedono ,prima è calma e poi comincia a dire che a scuola nn và!
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Dr. Alessio Fogliamanzillo Psicologo 374 4
Il comportamento che descrive merita un'analisi più profonda, le consiglio di prendere un appuntamento presso uno psicologo

Nel frattempo è importante riconoscere che ha cominciato a sviluppare motivazioni per giustificare i suoi stati d'animo e questo è un fattore di rischio; impegnatevi a non dare mai seguito a queste sue forti opinioni E contemporaneamente a non punirla per quel che fa, cercando di tranquillizzarla. Direi che non dovreste dare seguito alle sue convinzioni nemmeno per dire che sono false, esagerate od assurde: un buon approccio è di ignorare le sue ragioni a prescindere, se vi rendete conto che non hanno senso in quel contesto

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Utente
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Grazie mille!
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