Ansia e apprensione
Gentile dottore,
mi chiamo L. ho 24 anni e vorrei raccontare la mia storia:
nella mia vita ho vissuto un momento di forte depressione nel 2005, a causa di un amore finito esperienza vissuta in maniera evidentemente esagerata commentando a posteriori; depressione curata con cipralex e psicoterapia; da questa depressione ne sono uscito pienamente e ho ricominciato a vivere.
Da marzo dell’anno scorso, nutrivo nei confronti di mio padre un’apprensione particolare per il suo stato di salute in poche parole: lo vedevo sofferente. Questa sensazione pareva essere solo mia.
A gennaio del 2009 a seguito di un malore improvviso la mia chiamiamola premonizione” si è avverata: mio padre è morto. Nonostante lo shock del momento, poco alla volta ho superato questa difficile prova, pochi mesi più tardi la mia famiglia è stata colpita nuovamente da due lutti (malattia e vecchiaia), meno improvvisi e quindi più accettabili; ho superato bene anche questa fase. Capita però in questi giorni di avere un’ansia molto forte, che mi ricorda i momenti della mia depressione del 2005, e quest’ansia è legata alla salute di mia madre. Lei dopo la morte del marito è dimagrita 10 kg in 6-7 mesi, calo riconducibile a mio avviso all’aumento dell’attività motoria e alla diminuzione di assunzione di cibi grassi (abitudine che ha assunto dopo la morte per infarto di mio padre), ma nonostante queste motivazioni logiche che mi sono dato, questo suo calo di peso che ne ha modificato l’aspetto fisico (erano comunque chili di troppo) mi incute il terrore che possa avere qualche cosa che non va e quindi che possa rapidamente perdere anche lei.
Io ne ho parlato anche con lei, e ho ricevuto rassicurazioni a riguardo, il calo del peso non è accompagnato da astenia, bensì noto in lei un grande attivismo, ma tutto questo non mi basta, temo che lei voglia nascondermi qualcosa per non farmi preoccupare. Ho paura di avere un'altra “premonizione”.
Mi rendo conto che questa sensazione può essere legata a quel che ho passato, e che forse quest’apprensione può essere definita paranoia e figlia del caso; ho bisogno di uscire da questo vortice, perché ci soffro parecchio, conduco comunque una vita regolare: sono fidanzato, studio all’università, ogni tanto lavoro e mi do da fare in attività culturali e politiche. Ma quando guardo mia madre mi cresce quest’ansia nel cuore e vado in difficoltà.
Che posso fare?
La ringrazio
mi chiamo L. ho 24 anni e vorrei raccontare la mia storia:
nella mia vita ho vissuto un momento di forte depressione nel 2005, a causa di un amore finito esperienza vissuta in maniera evidentemente esagerata commentando a posteriori; depressione curata con cipralex e psicoterapia; da questa depressione ne sono uscito pienamente e ho ricominciato a vivere.
Da marzo dell’anno scorso, nutrivo nei confronti di mio padre un’apprensione particolare per il suo stato di salute in poche parole: lo vedevo sofferente. Questa sensazione pareva essere solo mia.
A gennaio del 2009 a seguito di un malore improvviso la mia chiamiamola premonizione” si è avverata: mio padre è morto. Nonostante lo shock del momento, poco alla volta ho superato questa difficile prova, pochi mesi più tardi la mia famiglia è stata colpita nuovamente da due lutti (malattia e vecchiaia), meno improvvisi e quindi più accettabili; ho superato bene anche questa fase. Capita però in questi giorni di avere un’ansia molto forte, che mi ricorda i momenti della mia depressione del 2005, e quest’ansia è legata alla salute di mia madre. Lei dopo la morte del marito è dimagrita 10 kg in 6-7 mesi, calo riconducibile a mio avviso all’aumento dell’attività motoria e alla diminuzione di assunzione di cibi grassi (abitudine che ha assunto dopo la morte per infarto di mio padre), ma nonostante queste motivazioni logiche che mi sono dato, questo suo calo di peso che ne ha modificato l’aspetto fisico (erano comunque chili di troppo) mi incute il terrore che possa avere qualche cosa che non va e quindi che possa rapidamente perdere anche lei.
Io ne ho parlato anche con lei, e ho ricevuto rassicurazioni a riguardo, il calo del peso non è accompagnato da astenia, bensì noto in lei un grande attivismo, ma tutto questo non mi basta, temo che lei voglia nascondermi qualcosa per non farmi preoccupare. Ho paura di avere un'altra “premonizione”.
Mi rendo conto che questa sensazione può essere legata a quel che ho passato, e che forse quest’apprensione può essere definita paranoia e figlia del caso; ho bisogno di uscire da questo vortice, perché ci soffro parecchio, conduco comunque una vita regolare: sono fidanzato, studio all’università, ogni tanto lavoro e mi do da fare in attività culturali e politiche. Ma quando guardo mia madre mi cresce quest’ansia nel cuore e vado in difficoltà.
Che posso fare?
La ringrazio
[#2]
Gentile Utente,
mi dispiace molto per quanto è successo a suo padre, e soprattutto a Lei: l'ossessione che potessere succedergli qualcosa di brutto purtroppo è stata confermata dalla casualità.
Oggi ha una nuova ossessione: che questo possa riaccadere. Però immagino che Lei non creda di avere particolari capacità magiche, giusto? E' come se sentisse che questi pensieri in realtà non sono premonitori, ma non riesce a farne a meno.
Le ossessioni fanno parte di un disturbo d'ansia, che andrebbe curato attraverso:
1- una valutazione psichiatrica
2- una consulenza psicoterapeutica, meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale
In ogni caso potrebbe essere una buona idea ricontattare il vecchio terapeuta
Infine le allego un articolo sui disturbi d'ansia e sulla terapia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
mi dispiace molto per quanto è successo a suo padre, e soprattutto a Lei: l'ossessione che potessere succedergli qualcosa di brutto purtroppo è stata confermata dalla casualità.
Oggi ha una nuova ossessione: che questo possa riaccadere. Però immagino che Lei non creda di avere particolari capacità magiche, giusto? E' come se sentisse che questi pensieri in realtà non sono premonitori, ma non riesce a farne a meno.
Le ossessioni fanno parte di un disturbo d'ansia, che andrebbe curato attraverso:
1- una valutazione psichiatrica
2- una consulenza psicoterapeutica, meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale
In ogni caso potrebbe essere una buona idea ricontattare il vecchio terapeuta
Infine le allego un articolo sui disturbi d'ansia e sulla terapia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 30/07/2009.
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Approfondimento su Ansia
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