Il mio ragazzo è depresso?

Gentili medici, sono fidanzata da poco più di 3 anni con un ragazzo di 31 anni La nostra storia ha subito momenti di alti e bassi ed in questo momento vivo un momento di basso, vi spiego meglio: penso che il mio ragazzo sia depresso, lo trovo quasi sempre spento, assente, quando non lavora dorme sempre e si addormenta con una velocità assurda... Quando siamo in famiglia e parliamo lui è quasi sempre estraneo alle conversazioni...
Penso pure che ci siano stati dei motivi a questo suo stato: innanzitutto prima di stare con me ha avuto una relazione molto burrascosa di 9 anni (non so se questo possa influire);
Mentre stava con questa ragazza, e anche per qualche tempo dopo la rottura, spendeva molti soldi ai giochi d’azzardo (schedine calcio);
sua madre non ha con lui un atteggiamento da mamma, è spesso molto distaccata, hanno avuto molte liti e l’ultima è stata proprio con me perché non le sto molto simpatica... (su questo potrei aprire un capitolo)
Io ho 23 anni e mi sento tante volte non solo fidanzata nei suoi confronti ma anche mamma, lo coccolo sempre, gli porto la colazione a letto, lo aiuto con il bucato, quando finisce da lavoro gli faccio trovare pronto... insomma, sono presente nella sua vita al 100% e questo non è un problema per me, a me piace essere servizievole ed amorevole, sono aspetti del mio carattere che non so se a questo punto sono controproducenti forse con questo fare peggioro la sua condizione?
Io lo sento fragile ultimamente e cerco di stargli vicino, i suoi familiari lo hanno accantonato perché la madre raccontando una versione di suo figlio errata lo ha messo contro tutti...
Vi chiedo un vostro consiglio... so che dovrebbe rivolgersi da uno specialista ma quando gliel’ho proposto mi ha risposto che non ne ha di bisogno
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Dr.ssa Angela Montuori Psicoterapeuta, Psicologo 57 3
Gent.Le Utente,

Non e' possibile fare diagnosi in questa sede e non lo sarebbe neanche se lei fosse "in presenza" da uno specialista; la diagnosi va fatta dopo uno o più colloqui clinici con la persona interessata.
Gli ha proposto di rivolgersi ad uno specialista ma le ha risposto che non ne ha bisogno.
Provi, di questo non riferisce, ad aprire con il suo ragazzo un dialogo, con apertura all’ascolto e alla comprensione, scevro da preconcetti e/o fantasmi materni e di ex, all'interno del quale possa rimandargli quanto lei nota.
Il fine non deve essere quello di capire se è depresso o meno, ma se e' consapevole, seppur in parte, di alcuni comportamenti che lei riferisce e quali motivazioni adduce.
Mi faccia sapere.

Dott.ssa Angela Montuori Psicologa/Psicoterapeuta

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Utente
Utente
Gentile dott.ssa, la ringrazio innanzitutto per la risposta.
Ho provato con il mio ragazzo a parlare di questo suo stato.. Quando glielo dico sembra leggermente infastidito e poi mi risponde che da una parte è un po’ il suo temperamento e dall’altra dice che tutte queste liti con la famiglia e il fatto di farlo sentire sbagliato e colpevole anche quando non fa nulla lo fa stare nervoso Io a questo punto rispondo che non deve dare a gli altri questo potere, e deve avere l’intelligenza di non farsi influenzare da queste parole.. però giustamente è la sua famiglia.. quindi è anche normale che lui ci rimanga male
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Dr.ssa Angela Montuori Psicoterapeuta, Psicologo 57 3
Gent.Le Utente,

Il suo ragazzo ha 31 anni e dovrebbe già avere rispetto alla famiglia d’origine una sua autonomia fisica e psichica.
Capita che per motivi di studio o difficoltà a trovare lavoro i figli restino con i genitori più a lungo.
In tal caso si auspica l’aver raggiunto un’ autonomia psichica; un processo di crescita psicologica che consente di acquisire la capacità di essere più esterni a giudizi o fatti che avvengono e quindi meno turbati .
Insomma di sentirsi meno bambini e pertanto dipendenti da cosa dicono o fanno mamma, papà, fratelli, sorelle e quindi più adulti e indipendenti .
Sembrerebbe che nessuna delle due autonomie sia stata sufficientemente raggiunta dal suo ragazzo.
Nel contempo non vuole, almeno per ora, forse perché non consapevole fino in fondo o altro, rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Quello che lei può fare, fino ad un certo punto, è vedere se riesce a fargli comprendere quanto sopra detto; portarlo quindi ad una maggiore riflessione sulla sua situazione.
Le ripeto, può farlo fino ad un certo punto, perché la sua volontà non è sufficiente a produrre un cambiamento; occorre la volontà anche e soprattutto dell’altro.
Infine, tenga presente che, se da una parte la famiglia ha, come lei dice, potere su di lui, dall’altra lui gli da’ tale potere ; seppur forse non essendone consapevole, restando in una situazione di dipendenza fisica e psichica.
Un caro saluto.

Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta

[#4]
Utente
Utente
Gentile dott.ssa;
La ringrazio per i suoi suggerimenti, cercherò di convincerlo ad intraprendere un percorso con una specialista. Se non chiedo troppo le vorrei chiedere un consiglio invece riguardo la mia situazione correlata comunque alla famiglia del mio ragazzo. A volte penso che la mia relazione con il mio ragazzo non abbia futuro dal momento in cui non vengo ben vista alla famiglia del mio ragazzo. Come le ho già detto la madre del mio ragazzo è molto strana, io in principio ero presente, disponibile poi vedevo da parte sua freddezza e distacco, senza motivo. Sentivo da parte sua frasi offensive tipo: ma tua mamma quanto guadagna al mese? oppure l’ex di mio figlio era più alta di te o ancora ma quanti esami ti mancano alla laurea? non era triennale? Io a volte per la troppa educazione rimango spiazzata da queste frasi e mi ammutolisco, mentre dentro scoppio dalla rabbia. Mi guarda sempre dall’alto verso il basso senza mai farmi un complimento.. lei davanti dice di non avere nulla nei miei confronti ma poi nei fatti si dimostra tutt’altro. Il mio ragazzo l’ha più volte ripresa ma lei continua imperterrita. Diverse volte tutte le donne della famiglia si riuniscono per una pizza e a me non viene mai detto nulla.. Dovrebbe essere contenta che il figlio sta con una ragazza che gli vuole bene e lo rispetta. Qualche settimana fa dopo un acceso confronto mi ha detto che secondo lei sono io ad aver allontanato il figlio da lei, che sono invidiosa di lei e tante altre cattiverie. Se il figlio si è allontanato da lei è perché è una madre molto strafottente, pretende il figlio a tavola insieme a tutti gli altri parenti il giorno di Pasqua o Natale, ma quando sta male, o in qualsiasi altro giorno della sua vita se ne frega. Io cosa c’entro in questo? È una persona che non riesce ad assumersi le proprie responsabilità, di ammettere i propri errori e pur di nasconderli lì attribuisce agli altri.. Se un giorno avrò dei figli con il mio ragazzo non posso negare a loro di vedere la nonna, ma questa è una pazza da legare.. come si fa.. Io giuro che non ho mai fatto nulla ne a loro, ne al mio ragazzo, infatti quando chiedo a loro cosa vi ho fatto per essere così loro rispondono che non ho fatto nulla, che sono una brava ragazza e blablabla ma ripeto che poi nei fatti è cattivissima con me.. Secondo me dovrei andare anch’io da una psicologa Forse dovremmo andarci tutti in gruppo mamma mia