Perché non vado d accordo con nessuno
Carissimi dottori
Io ho un problema, a dire il vero ne ho vari, a lavoro nella vita ecc, il mio problema è che non riesco a pensare a me a quello che faccio e a concentrarmi su me stessa, il mio rapporto con gli a litri è pessimo, questa mattina ne è successa un altra vi spiego un po' la mia storia così da riuscire ad avere un consiglio.
Io da quando avevo 20 anni lavoro con mio padre nel suo studio dentistico, facevo vari lavori, il mio rapporto con lui era di dipendenza affettiva ed emotiva, per me lui era un grande punto di riferimento non mi sentivo sicura senza un suo consiglio, lo esaltavo molto e a mia madre la mettevo molto da parte e la screditavo molto, poi mio padre mi mando fuori a fare una esperienza lavorativa, i primi mesi andavano bene ma poi mi è sembrato di non avere più quel forte sostegno per cui mi sentivo completamente insicura e mi facevo domande su tutto, questo lo sto facendo bene?
e se poi così non va bene?
poi ho conosciuto un ragazzo che spesso mi veniva a trovare a casa e dormivamo insieme, dopo questa esperienza sono crollata ancora di più perché pensavo di aver fatto una cosa sbagliatissima che andava contro i miei valori morali e tutto quello che credevo, infatti io frequentavo un associazione religiosa, per cui iniziai a piangere tutti i giorni e dovetti ritornare a casa, dove i miei vista la mia situazione mi portarono da uno psichiatria che inizio a darmi dei farmaci e da lì ho iniziato ad andare da vari psicologi e continuare a prendere farmaci, alcuni mi hanno aiutata altri no tanto è che poi ad un certo punto ho avuto il rifiuto di andare ancora.
Poi i miei si sono separati ed io per un po' ho vissuto nel buio più totale, mia sorella stava già facendosi una vita allora lei mi spinse ad andarmene ero già con un ragazzo per cui siamo venuti a vivere su io adesso ho un lavoro che non mi piace e vivo con lui e sono in completa crisi perché mi faccio ancora 30000 domande mi sento insicura ecc potete aiutarmi?
grazie
Io ho un problema, a dire il vero ne ho vari, a lavoro nella vita ecc, il mio problema è che non riesco a pensare a me a quello che faccio e a concentrarmi su me stessa, il mio rapporto con gli a litri è pessimo, questa mattina ne è successa un altra vi spiego un po' la mia storia così da riuscire ad avere un consiglio.
Io da quando avevo 20 anni lavoro con mio padre nel suo studio dentistico, facevo vari lavori, il mio rapporto con lui era di dipendenza affettiva ed emotiva, per me lui era un grande punto di riferimento non mi sentivo sicura senza un suo consiglio, lo esaltavo molto e a mia madre la mettevo molto da parte e la screditavo molto, poi mio padre mi mando fuori a fare una esperienza lavorativa, i primi mesi andavano bene ma poi mi è sembrato di non avere più quel forte sostegno per cui mi sentivo completamente insicura e mi facevo domande su tutto, questo lo sto facendo bene?
e se poi così non va bene?
poi ho conosciuto un ragazzo che spesso mi veniva a trovare a casa e dormivamo insieme, dopo questa esperienza sono crollata ancora di più perché pensavo di aver fatto una cosa sbagliatissima che andava contro i miei valori morali e tutto quello che credevo, infatti io frequentavo un associazione religiosa, per cui iniziai a piangere tutti i giorni e dovetti ritornare a casa, dove i miei vista la mia situazione mi portarono da uno psichiatria che inizio a darmi dei farmaci e da lì ho iniziato ad andare da vari psicologi e continuare a prendere farmaci, alcuni mi hanno aiutata altri no tanto è che poi ad un certo punto ho avuto il rifiuto di andare ancora.
Poi i miei si sono separati ed io per un po' ho vissuto nel buio più totale, mia sorella stava già facendosi una vita allora lei mi spinse ad andarmene ero già con un ragazzo per cui siamo venuti a vivere su io adesso ho un lavoro che non mi piace e vivo con lui e sono in completa crisi perché mi faccio ancora 30000 domande mi sento insicura ecc potete aiutarmi?
grazie
[#1]
Gentile utente,
lei non ci rivolge una specifica domanda. Nel titolo chiede perché non va d'accordo con nessuno, senza fornirci esempi di questa mancanza di accordo. Conclude il suo scritto con una domanda diversa: "perché mi faccio ancora 30000 domande mi sento insicura ecc".
Il punto su cui possiamo soffermarci sono i contrasti da lei vissuti, per esempio la dipendenza affettiva verso suo padre e la svalutazione di sua madre; il ragazzo "che spesso mi veniva a trovare a casa e dormivamo insieme" e il pensiero "di aver fatto una cosa sbagliatissima che andava contro i miei valori morali", per cui è ricorsa alle cure di uno psichiatra, poi di vari psicologi, infine "ad un certo punto ho avuto il rifiuto di andare ancora".
Quando i suoi genitori si sono separati, questo l'ha piombata "nel buio più totale", e la convivenza col suo ragazzo e il lavoro non riescono a farla realmente ristabilire.
Prima di tutto dovremmo conoscere la diagnosi che psichiatri e psicologi hanno concordato, poi quali farmaci ha assunto, la psicoterapia che ha praticato e con quali esiti.
Soprattutto nel caso di una grande sofferenza personale è indispensabile avere uno specialista di riferimento che possa aiutarci a capire cosa ci sta succedendo, perché a volte ci sentiamo peggio e altre volte meglio, e che ci conduca verso un sempre più consapevole equilibrio.
Se sente che le è utile, ci scriva ancora, parlandoci dei suoi disagi specifici di questo momento (cosa sente che le fa male, insomma). Ancora meglio, porti questo suo vissuto dallo psicologo che ha sentito più congeniale.
Auguri.
lei non ci rivolge una specifica domanda. Nel titolo chiede perché non va d'accordo con nessuno, senza fornirci esempi di questa mancanza di accordo. Conclude il suo scritto con una domanda diversa: "perché mi faccio ancora 30000 domande mi sento insicura ecc".
Il punto su cui possiamo soffermarci sono i contrasti da lei vissuti, per esempio la dipendenza affettiva verso suo padre e la svalutazione di sua madre; il ragazzo "che spesso mi veniva a trovare a casa e dormivamo insieme" e il pensiero "di aver fatto una cosa sbagliatissima che andava contro i miei valori morali", per cui è ricorsa alle cure di uno psichiatra, poi di vari psicologi, infine "ad un certo punto ho avuto il rifiuto di andare ancora".
Quando i suoi genitori si sono separati, questo l'ha piombata "nel buio più totale", e la convivenza col suo ragazzo e il lavoro non riescono a farla realmente ristabilire.
Prima di tutto dovremmo conoscere la diagnosi che psichiatri e psicologi hanno concordato, poi quali farmaci ha assunto, la psicoterapia che ha praticato e con quali esiti.
Soprattutto nel caso di una grande sofferenza personale è indispensabile avere uno specialista di riferimento che possa aiutarci a capire cosa ci sta succedendo, perché a volte ci sentiamo peggio e altre volte meglio, e che ci conduca verso un sempre più consapevole equilibrio.
Se sente che le è utile, ci scriva ancora, parlandoci dei suoi disagi specifici di questo momento (cosa sente che le fa male, insomma). Ancora meglio, porti questo suo vissuto dallo psicologo che ha sentito più congeniale.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 30/03/2023.
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