Perché mio figlio si arrabbia quando non riesce subito a fare qualcosa

Salve sono mamma di un bambino di 5 anni, mio figlio è molto intelligente, ma non accetta il non riuscire subito a fare qualcosa.
La sua rabbia si concentra solo sul fallimento, infatti quando chiede qualcosa e la risposta è no, con annessa spiegazione del perché, lui è tranquillo e lo accetta.
Idem su molti altri aspetti sembra essere un bambino resiliente anche con i coetanei, finché non perde a qualche gioco oppure non riesce a fare qualcosa in cui qualcun altro è più bravo, in questi casi si arrabbia gettando all'aria l'oggetto, urlando di non essere capace a fare niente.
La crisi dura poco, poi si rimette in gioco.
Ma io e mio marito non sappiamo come comportarci in queste situazioni, non so se parlargli dei fallimenti costruttivi, se allontanarlo dal gioco dicendo che chi non è "sportivo" non può giocare con gli altri, oppure se ignorarlo finché non si calma.
Quando gioca con me e il papà a un gioco di società cerchiamo di non farlo vincere molto facilmente, perché essendo figlio unico ho sempre creduto che deve imparare a confrontarsi con le sconfitte che inevitabilmente succedono quando si gioca con altri bambini.
Come dovrei comportarmi?
Grazie
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 603
Gentile utente,

tutti noi di fronte ad una frustrazione siamo dispiaciuti e arrabbiati. L'intelligenza a cui Lei accenna non è un fattore protettivo dato che si tratta di tutt'altro piano, quello dei sentimenti ed emozioni.
La questione sta nelle modalità con le quali viene espressa tale frustrazione; cioè, nel caso del Suo bambino, come gestire la rabbia che la frustrazione gli provoca.
E dunque non alla ricerca del "perchè" a tutti i costi (titolo "Perché mio figlio si arrabbia .."), bensì del "come".

"La crisi dura poco", Lei dice. E poi passa.
Gestiamola distanziandoci fisicamente; è un segnale, per il bambino, che il genitore non condivide. Un abbraccio al termine della crisi di rabbia servirà a rassicurarlo affettivamente, pur se non sul proprio comportamento.

Le riflessioni insieme al figlio arrivano dopo, a bocce ferme.

Però, pochi ragionamenti; un bambino di cinque! anni non segue ragionamenti astratti o di principio: il pensiero astratto non è .. ancora nato.
Qualche considerazione, piuttosto, di carattere sociale concreto:
i compagni/e giocano poco volentieri con chi non vuole perdere,
con chi manifesta in maniera aggressiva i propri stati d'animo.
E chiedendo al bambino che sia lui stesso ad individuare per sé delle modalità alternative ed aiutandolo a metterle in atto, compresi i fallimenti.
Tutto ciò senza avere, però, come obiettivo un bambino iper-adattato.

Dal punto di vista degli strumenti operativi per il genitore, ritengo molto interessante ed utile la "Scatola della rabbia" della Montessori;
ed anche i molti bei libri per bambini sullo stesso argomento da leggere insieme; li troverà in rete digitando "Libri sulla rabbia per bambini".

Se ritiene ce ne dia riscontro.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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