Rapporto in crisi

Salve a tutti!
Vi ringrazio già per la pazienza che dimostrerete verso di me,leggendo il mio lungo post.
Per me non è facile parlare del mio problema,ma credo sia giunto il momento di smettere di far finta che tutto vada bene.
Sono fidanzata da sei anni con un ragazzo che mi ama profondamente e con il quale da tempo si parla e si progetta una vita insieme.
Siamo sempre stati molto uniti,ma,ora,inizio a credere che lo fossimo solo grazie all'amore che lui ha sempre provato nei miei confronti. Lui mi ama completamente.Nel suo amore per me confluiscono la tenerezza, la passione,la disponibilità e il sostegno,insomma, lui vede in me la donna della sua vita.Il problema,in questa situazione apparentemente idilliaca,sono io. Io sono legata a lui da un profondo affetto,ma non so se questo possa significare amare qualcuno. Sin dagli inizi di questa relazione ho amato la parte più dolce del suo carattere,il suo forte senso della famiglia e della coppia.Il problema è che proprio alcune delle cose che mi hanno portato ad amarlo,ora fanno sorgere in me dei dubbi che si ripresentano (ormai da una anno)con una certa ricorrenza.la sua dolcezza e il suo essere sempre presente(anche quando magari vorrei starmene un pò per conto mio)lo rendono ai miei occhi una persona quasi "dipendente" da me e ,più che un uomo(ha 35 anni) in lui vedo un ragazzo che ha bisogno di protezione(proprio quello che lui dovrebbe ispirare a me!).Le sue insicurezze si rivelano in diversi contesti,come in un viaggio all'estero fatto qualche mese fa.Insicurezze che forse una mamma ancora oggi iperprotettiva ha contribuito a mantenere. La nostra sessualità è sempre stata altalenante perchè io non riesco a vedere in lui una sensualità matura e, anche in quei momenti,la sua dolcezza (e qualche insicurezza)diventa ai miei occhi inappropriata. Il fatto è che non sono sicura lui sia l'uomo giusto per me (se mai ne esista uno!).La mia sessualità(inappagata) si libera nei sogni in cui ci sono uomini frutto della mia fantsia. Il mio dramma è che,pur avvertendo spesso l'esigenza di porre fine ad una storia che,da parte mia, credo ormai si basi solo su un grande affetto, non riesco a trovare il coraggio di dargli un dolore così grande e,soprattutto,inaspettato.Inoltre,le nostre famiglie sono molte legate a noi due, per questo,al suo dolore, si aggiungerebbe quello dei miei e dei suoi genitori.Aiutatemi,perchè non so come fare. Mi sento in trappola. Anni fa ho sofferto di depressione e,negli ultimi tempi,mi sembra di esserne nuovamente soggetta (sicuramente anche a seguito di questa situazione)e ne ho il terrore!
cosa devo fare? distruggere irrimediabilemnte la felicità di una persona (e di altre 4)o andare avanti sperando che le cose cambiano?
c'è stato un tempo in cui eravamo una coppia inviadiata da tutti.perchè ora il mio cuore si è inaridito? non riesco a pensare di farlo uscire dalla mia vita,ma non riesco neppure a pensare ad un matrimonio senza essere assalita da ansia e dubbi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, ha descritto perfettamente e con dovizia di dettagli chiarificatori la sua situazione. Uno dei miei maestri diceva che è fatale che un care giver (uno che si dedica interamente all'altro) s'innamori di una persona depressa, o con tendenze depressive. In questo campo è difficile che le cose succedano per caso. Poi però si cresce, si rivedono i propri obiettivi, le proprie aspirazioni e a volte si conclude che ciò che abbiamo non è ciò che vorremmo.

La sua situazione sembra delineata, ma se è stata così coraggiosa da raccontarla a noi, dovrebbe fare un passo ulteriore e rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta di persona, che l'aiuti a fare maggior chiarezza in se stessa ed eventualmente a prendere le sue decisioni con serenità.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
la ringrazio per la sua repentina risposta.
non vorrei sembrare una di quelle donne ingrate che non sa apprezzare un uomo che l'ama come forse non merita,ma sono pervasa da mille dubbi che,però,in alcuni momenti sembrano magicamente dissolversi.
Ho sofferto di depressione circa 9 anni fa(premetto che la mia è una "autodiagnosi"). allora avevo 20 anni e stavo con un ragazzo che adoravo(con un'appagante vita sessuale). anche in quel caso,però, attraversai un momento di depressione (con un episodio di attacco di panico,che fortunatamente non si è più ripetuto).all'improvviso, iniziai a mostrarmi apatica nei suoi confronti,salvo poi stare meglio dopo diversi mesi(senza terapie) e ritornare a vivere serenamente la mia relazione (finita poi per volere del ragazzo in questione). quello che non riesco a capire è se,come in quel lontano caso,l'apatia nei confronti di chi ho accanto sia una conseguenza di uno stato depressivo o se invece accada il contrario. insomma,ricomincio a sentirmi depressa perchè non so uscire da una sitazione sentimentale che non mi convince del tutto oppure sto iniziando a rendere la mia vita sentimentale più brutta di quella che è a causa di questo mio malessere interiore?
e poi quello che mi preme capire è perchè,anche agli inizi della mia relazione, pur essendo allora molto presa da lui, non ho quasi mai provato(salvo qualche eccezione) un significativo desiderio sessuale? c'è sempre stata(da parte mia) una sorta di incompatibilità sessuale con lui.
lo so,ho un pò troppa confusione nella testa e nel cuore,ma in amore sono sempre stata un "soggetto non facile" pur apparendo il contrario!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se ciò che lei intende con "depressione" sia davvero ciò che noi intendiamo con questo termine dovrebbe essere valutato nelle sedi opportune. Al limite può leggere questi articoli su ansia e panico e vedere se ci ritrova qualcosa di ciò che sente quando è in quelle "fasi":
http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_panico.htm

Ciò che appare del tutto chiaro però è che lei non è soddisfatta. A volte la depressione può essere provocata dal mancato raggiungimento di obiettivi che per noi erano importanti, oppure per il crollo di una convinzione nella quale credevamo a fondo, ma non so se questo è il suo caso.

In ogni caso, forse sarebbe il caso che quei consulti li facesse davvero. In fondo, se non sta riuscendo da sola a ottenere ciò che vuole, perché perdere altro tempo? Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
ancora grazie per i suoi preziosi consigli!
senza dubbio,come lei giustamente osservava, ci sono aspetti della mia vita che non mi appagano e credo che quello che più di tutti rappresenti un problema sia la mia vita sessuale.
da tempo ho perso interesse verso "questi momenti" che pure,ne sono consapevole,sono fondamentali al fine di una serena vita a due.quello che non capisco è per quale motivo appena un paio di mesi fa, a seguito di un momento di inaspettato quanto forte trasporto per il mio partner,nelle ore successive mi sono sentita legata a lui,sentivo di amarlo,lo sentivo davvero il "mio uomo" (come mi capita di rado). nei giorni e nelle settimane successive però la cosa non si è più ripetuta allo stesso modo e l'ultima volta che ho provato un desiderio più significativo è stato circa un mese fa.lei capisce che,a soli 29 anni, non posso e non voglio pensare di dover rinunciare ad una vita sessuale e,inoltre, non posso costringere il mio compagno a vivere in questo modo,facendolo sentire perennemente poco desiderato(ed anche frustrato,credo).il problema però è che non so cosa fare.purtroppo non ho un lavoro stabile che mi consenta di sostenere le spese di una eventuale psicoterapia (che immagino richieda dei tempi non esigui). la situazione sta diventando insostenibile e credo anche che il mio lui abbia intuito che qualcosa non va,ma io non voglio parlargli di ciò che non risulta chiaro neanche a me.
davvero mi sembra di non riuscire a venire a capo di nulla!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, il desiderio sessuale non dipende solo dall'età, ma anche dal nostro stato di serenità. Quando non si è sereni, una delle cose che ne risentono per prime è proprio la sessualità. Inoltre, nel suo caso specifico, se l'attrazione che sente per il suo partner è così altalenante, potrebbe indicare proprio dei problemi all'interno della vostra relazione.

Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
ho parlato con il mio partner, dicendogli che non sono più sicura di amarlo.
lui mi ha detto di averlo sempre sospettato a causa dei miei atteggiamenti sempre più freddi e scostanti.
mi ha detto di non essere disposto a vivere nell'incertezza per sempre e che da un rapporto lui si aspetta una serenità che io non riesco a dargli,visti i miei continui cambi di umore.
mi ha detto che se non riesco ad amarlo per quello che è,allora è inutile stare insieme e di essere disposto a lasciarmi libera di cercare una persona migliore di lui,voltando definitivamente pagina.
pensavo che questo fosse quello che volevo da tempo,ma ora che la situazione mi appare nella sua concretezza,mi sento morire e non riesco ad accettare l'idea di dover rinunciare a lui anche se gli riconosco il sacrosanto diritto di vivere serenamente.
sto malissimo....vorrei morire per non essere più devastata da questo dolore insopportabile.
io non voglio perderlo,non voglio,ma allora perchè devo continuare a fare confronti tra il nostro e il rapporto delle altre coppie che tendo sempre a idealizzare (anche se presentano anch'essi non pochi difetti?)
vorrei ritrovare in me l'amore di una volta quando eravamo innamorati e progettavamo la nostra vita insieme.
come ho fatto a diventare la persona ipercritica e arrogante che sono oggi?
sono capace di vedere solo le sue mancanze,le mie,invece mi sembrano sempre di poco conto.
vi prego,aiutatemi a non commettere l'errore più grande della mia vita!!!!
(lui non si sottoporrebbe ad alcuna terapia di coppia perchè dice di non sentirsela di aprire il suo cuore ad un estraneo,anche perchè sa di amarmi)
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, questa sua replica non fa che confermare il fatto che lei avrebbe bisogno di confrontarsi direttamente con un professionista, che l'aiuti a fare chiarezza in ciò che vuole veramente. Ma da qui non è possibile, perché non può esistere una cosa come la terapia o la consulenza psicologica online.

Se lui non è disposto a venirci può benissimo andarci anche da sola. Anzi, forse in questo momento è proprio lei ad averne più bisogno.

Cordiali saluti