Stare soli dopo il divorzio

Sono una quarantenne divorziata con figli minorenni.
Sono divorziata da qualche anno e ho avuto delle frequentazioni non andate a buon fine.
Vorrei però rimanere e sentirmi aperta alla possibilità di nuove relazioni che magari potrebbero arrivare domani, come tra 10 anni o anche mai.
Secondo i miei genitori invece dovrei rimanere da sola a vita per scelta, senza una vita sentimentale, affettiva e/o alcun tipo di sessualitá (una specie di suora laica con figli).
So che da adulta dovrei fare la mia vita senza dovermi giustificare, ma è come se una parte di me, si senta " sbagliata" nel non avere assorbito i principi della mia famiglia ed ad avere desideri diversi.
Come mi dovrei comportare con loro?
Fare finta di pensarla come loro e poi fare ciò che voglio?
Bypassare sempre certi discorsi?
Essere onesta su quelli che sono i miei desideri?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
Gentile utente,

all'età di quarant'anni si può certamente aver conquistato una certa autonomia affettiva, quella che - con i genitori - permette "di bypassare sempre certi discorsi".

Avviene però che, nel caso di un divorzio, i genitori tornino ad essere il punto di riferimento; e per questo motivo ci si trovi a confrontarsi con loro su tematiche che sono - peraltro - strettamente individuali e personali.
Ed accade anche che riemergano i loro "principi", quelli che erano stati superati dal* figli* nel cammino della crescita nel momento in cui si prende in mano la propria vita sulla base di desideri ed esigenze differenti dalla loro.

Cosa fare con loro, ora?

Se un* figli* ha bisogno di loro (ad es. come baby sitter) ed il loro aiuto è legato alla condivisione dei principi della famiglia d'origine (è una sorta di ricatto affettivo),
è inevitabile mentire, glissare, far finta di pensarla come loro. Rappresenta lo sgradevole prezzo da pagare per ricevere aiuto.
Se invece la relazione tra Voi è sana, e dunque il confronto è sincero, franco da entrambe le parti ed aperto nel rispetto assoluto delle reciproche opinioni e decisioni (siete tutto adulti!),
allora è possibile esplicitare il proprio punto di vista e "essere onesta e su quelli che sono i miei desideri".

Lei conosce i Suoi genitori e dunque sa come fare con loro.

Quello che sembra più incerto è che Lei sappia cosa fare con se stessa; cioè magari nell'andare contro le loro ipotesi/convinzioni pur di poter poter vivere una vita piena
incontrando un'altra persona che Le possa dare/ricevere quello che non è accaduto nel primo legame: in fondo Lei non è nemmeno giunta "nel mezzo del cammin di nostra vita", direbbe Dante se vedesse quanto - oggi - è lunga la nostra vita, e quante opportunità offre.

Carissimi saluti.
Dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr. Michele Loia Psicologo 89 2 3
Gent.ma,

La famiglia è il primo luogo in cui una persona si relazione con altri. L'impatto della famiglia è molto importante poiché sia l'interazione tra i soggetti che formano il nucleo familiare e sia il sistema dei valori andranno ad incidere anche nei rapporti al di fuori della famiglia stessa e quindi influenzeranno le relazioni con gli altri. Ogni componente della famiglia gioca un determinato ruolo e con molto probabilità il tuo ruolo e particolare, diverso dagli altri. Quindi esce fuori i confini delle dinamiche. In effetti, a volte ci sono dei componenti che decidono di non voler più assumere determinati ruoli.
La tua domanda è cosa fare? per prima cosa ti invito a fare chiarezza su te stessa, sui tuoi pensieri ed emozioni. Dal racconto traspare che ti senti ancora molto legata e dipendente ad una famiglia che ti provoca sofferenza emotiva. Sarebbe utile imparare ad essere impermeabili agli atteggiamenti a volte provocatori della famiglia. E' sempre meglio essere onesti e continuare a vivere la vita come più ti piace. E' importante ricostruire la tua vita e la tua autonomia costruendo nuovi legami di amicizia e perché no, nuove relazioni sentimentali. Per arrivare a quest'obiettivo è necessario elevare il livello di autostima.
Credo che sia utile affidarsi ad uno/a psicologa/o per iniziare una terapia individuale con lo scopo di aumentare l'autostima, esplorare emozioni, sentimenti, paure e pensieri intrusivi ed arrivare a capire finalmente la strada giusta da percorrere in tutta autonomia.
Ognuno di noi nasce libero, con i propri pensieri e le proprie idee.
Saluti

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com