E' la paura o sono reali limiti?
Sto insieme al mio ragazzo da 2 anni, abbiamo avuto i nostri alti e bassi fatti soprattutto di sue insicurezze, da quando si è lasciato andare i rapporto è cambiato completamente, siamo unitissimi, affrontiamo un sacco di difficoltà insieme, affiniamo alcuni nostri tratti caratteriali e vedo che mi ascolta molto e ha molta pazienza con me (che sono molto impulsiva), mi sorprendo sempre di come reagisca bene a miei atteggiamenti per i quali, al contrario, io non mi sopporterei, ciò mi permette di sentirmi me stessa e accettata.
Lui ha 29 anni, io 24, non viviamo insieme ma per la maggior parte della settimana mi fermo a casa sua, sento di provare un sentimento molto profondo, più di tutto amo la sua genuinità, che lo rende trasparente e così com'è.
Ogni tanto sono spaventata dalla sua leggera ingenuità verso il mondo, accentuata sicuramente dalla sua grande sensibilità, che lo fa essere ogni tanto poco "stabile", ma che sta tuttavia cercando di gestire meglio; oltre a questo ogni tanto percepisco un po' di differenza "culturale" tra di noi, io sono laureata e sto per prendere la laurea magistrale, lavoro e ho sempre studiato e letto tanto, sono appassionata di arte e cultura, lui è diplomato e lavora in un ambito diverso dal mio ed è una persona con sicuramente una grande etica del lavoro e del sacrificio, ogni tanto ha qualche uscita un po' ignorante dal punto di vista dei termini usati/errori grammaticali o procedimenti di pensiero che vedo derivano dal modo di pensare secondo me della sua famiglia, nonostante ciò è apertissimo a nuovi modi di vedere le cose, mi accompagna volentieri a fare attività culturali e non ha quindi un atteggiamento di superiorità, anzi è propositivo e rispettoso.
Quanto può uno scarto culturale incidere su un rapporto?
Soprattutto nella prospettiva futura ed eventuale di figli e famiglia?
E quanto questa sua sensibilità e ingenuità?
Non credo sinceramente di avere la necessità di avere accanto un uomo forte e indistruttibile su cui appoggiarmi completamente, sono sempre stata caratterialmente molto forte e per molte persone rappresento un punto di riferimento, noto che ciò che mi fa innamorare è anche la capacità di mostrarsi fragili ogni tanto, che per me rappresenta un grande atto di forza, lasciare da parte l'orgoglio e dimostrare che tutte le emozioni hanno un valore, al di là anche di alcuni rapporti di genere ormai interiorizzati, e lui rappresenta questo per me, oltre che conferirmi calore e sicurezza
Lui ha 29 anni, io 24, non viviamo insieme ma per la maggior parte della settimana mi fermo a casa sua, sento di provare un sentimento molto profondo, più di tutto amo la sua genuinità, che lo rende trasparente e così com'è.
Ogni tanto sono spaventata dalla sua leggera ingenuità verso il mondo, accentuata sicuramente dalla sua grande sensibilità, che lo fa essere ogni tanto poco "stabile", ma che sta tuttavia cercando di gestire meglio; oltre a questo ogni tanto percepisco un po' di differenza "culturale" tra di noi, io sono laureata e sto per prendere la laurea magistrale, lavoro e ho sempre studiato e letto tanto, sono appassionata di arte e cultura, lui è diplomato e lavora in un ambito diverso dal mio ed è una persona con sicuramente una grande etica del lavoro e del sacrificio, ogni tanto ha qualche uscita un po' ignorante dal punto di vista dei termini usati/errori grammaticali o procedimenti di pensiero che vedo derivano dal modo di pensare secondo me della sua famiglia, nonostante ciò è apertissimo a nuovi modi di vedere le cose, mi accompagna volentieri a fare attività culturali e non ha quindi un atteggiamento di superiorità, anzi è propositivo e rispettoso.
Quanto può uno scarto culturale incidere su un rapporto?
Soprattutto nella prospettiva futura ed eventuale di figli e famiglia?
E quanto questa sua sensibilità e ingenuità?
Non credo sinceramente di avere la necessità di avere accanto un uomo forte e indistruttibile su cui appoggiarmi completamente, sono sempre stata caratterialmente molto forte e per molte persone rappresento un punto di riferimento, noto che ciò che mi fa innamorare è anche la capacità di mostrarsi fragili ogni tanto, che per me rappresenta un grande atto di forza, lasciare da parte l'orgoglio e dimostrare che tutte le emozioni hanno un valore, al di là anche di alcuni rapporti di genere ormai interiorizzati, e lui rappresenta questo per me, oltre che conferirmi calore e sicurezza
[#1]
, Gentile utente,
ci scrive che ".. io sono laureata e sto per prendere la laurea magistrale,.. lui è diplomato" e coi chiede se può ".. uno scarto culturale incidere su un rapporto.."
La relazione fra due persone è fatta di tantissimi elementi di cui I titoli di studio (non la cultura) rappresentano una piccola parte. Altre parti importanti sono quelle emotive, affettive, relazionali, sessuali.
Ma soprattutto è fondamentale che l'impasto tra i due funzioni, indipendentemente dagli ingredienti che ogni persona ci mette (non c'è la gara a chi è il più bravo*).
Leggendo il Suo consulto, sembrerebbe che gli ingredienti ci siano tutti tra Voi.
Proprio per questo motivo ci torna difficile comprendere le ragioni di questo consulto.
Vorrebbe chiarircele?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci scrive che ".. io sono laureata e sto per prendere la laurea magistrale,.. lui è diplomato" e coi chiede se può ".. uno scarto culturale incidere su un rapporto.."
La relazione fra due persone è fatta di tantissimi elementi di cui I titoli di studio (non la cultura) rappresentano una piccola parte. Altre parti importanti sono quelle emotive, affettive, relazionali, sessuali.
Ma soprattutto è fondamentale che l'impasto tra i due funzioni, indipendentemente dagli ingredienti che ogni persona ci mette (non c'è la gara a chi è il più bravo*).
Leggendo il Suo consulto, sembrerebbe che gli ingredienti ci siano tutti tra Voi.
Proprio per questo motivo ci torna difficile comprendere le ragioni di questo consulto.
Vorrebbe chiarircele?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
La preoccupazione risiede più che altro nel fatto che ogni tanto certe sue uscite mi fanno cadere un po' le braccia e può capitare che a volte mi imbarazzino, se succede cerco di spiegaglielo con le giuste parole per non farlo rimanere male e lui capisce, ma di suo ha degli atteggiamenti un po' "grezzi" come quando parla a voce molto alta in dialetto o reagisce un po' da "spaccone" ad alcune cose anche senza cattiveria davanti alla mia famiglia o amici, pur conoscendo e apprezzando lui moltissimo a sua volta l'educazione e riuscendo poi il secondo dopo a comprendere che magari è fuori luogo...non lo so forse è presto per pensare a questo ma mi chiedo se in un futuro questa cosa possa iniziare a infastidirmi proprio perchè magari inculcherà certi atteggiamenti ai nostri eventuali figli
La preoccupazione risiede più che altro nel fatto che ogni tanto certe sue uscite mi fanno cadere un po' le braccia e può capitare che a volte mi imbarazzino, se succede cerco di spiegaglielo con le giuste parole per non farlo rimanere male e lui capisce, ma di suo ha degli atteggiamenti un po' "grezzi" come quando parla a voce molto alta in dialetto o reagisce un po' da "spaccone" ad alcune cose anche senza cattiveria davanti alla mia famiglia o amici, pur conoscendo e apprezzando lui moltissimo a sua volta l'educazione e riuscendo poi il secondo dopo a comprendere che magari è fuori luogo...non lo so forse è presto per pensare a questo ma mi chiedo se in un futuro questa cosa possa iniziare a infastidirmi proprio perchè magari inculcherà certi atteggiamenti ai nostri eventuali figli
[#3]
Gentile utente,
nessuno è perfetto, e dunque non Le succederà mai di incontrare un* partner perfett*.
Sono certa che nemmeno Lei è perfetta: nessuno lo è.
E dunque si tratta di fare una valutazione tra limiti dell'altro e gli aspetti positivi, quelli che La fanno sentire bene.
Noto che i limiti del suo ragazzo si evidenziano soprattutto in contesti sociali, in presenza di altre persone. Forse è quello che lei teme: il giudizio altrui su di lui.
Dott. Brunialti
nessuno è perfetto, e dunque non Le succederà mai di incontrare un* partner perfett*.
Sono certa che nemmeno Lei è perfetta: nessuno lo è.
E dunque si tratta di fare una valutazione tra limiti dell'altro e gli aspetti positivi, quelli che La fanno sentire bene.
Noto che i limiti del suo ragazzo si evidenziano soprattutto in contesti sociali, in presenza di altre persone. Forse è quello che lei teme: il giudizio altrui su di lui.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 732 visite dal 07/03/2023.
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