Dubbio doc da relazione
Buongiorno.
Ho un dubbio su ciò che mi è capitato due giorni fa.
Premetto che ho una relazione stabile da 12 anni.
Negli ultimi due anni nella mia vita sono capitare cose importanti e difficili.
Due lutti famigliari a distanza di nove mesi.
In un momento forse di debolezza, contattai quello che fu il mio ex di molti anni fa.
Tra noi è nata una splendida amicizia, durante la quale ci siamo confidati tutto quello che non avevamo mai osato dirci.
In questi mesi, dopo questo contatto, mi sono spesso ritrovata a pensare a lui e so che la cosa è reciproca, abbiamo comunque chiarito che tra noi non c'è nulla se non questo strano e intimo rapporto di amicizia.
Entrambi siamo impegnati da anni quindi non liberi.
Abbiamo continuato a sentirci per un anno e mezzo.
Ma due giorni fa, dopo ennesimi pensieri ossessivi che spesso non riesco a lasciare andare, mentre parlavo con lui, ho provando un grande senso di profondo disagio nei confronti del mio partner.
Mi sono sentita come se lo avessi tradito, cosa che assolutamente non ho fatto e non voglio fare.
Ma il malessere dentro di me è stato cosi grande mentre pensavo quanto fosse giusto o sbagliato portare avanti questa amicizia, che spesso porta con se allusioni, che improvvisamente mi sento come se non provassi nulla per il mio amico.
Scomparse le amozioni quando penso a lui, non ho più voglia di sentirlo ne vederlo.
Quanto può essere normale questa cosa?
o mi sto solo proteggendo da un qualcosa che forse non ho ben consapevolizzato?
o forse ho finalmente capito nel giro di poche ore che il passato è meglio che stia nel passato?
Grazie per le risposte
Ho un dubbio su ciò che mi è capitato due giorni fa.
Premetto che ho una relazione stabile da 12 anni.
Negli ultimi due anni nella mia vita sono capitare cose importanti e difficili.
Due lutti famigliari a distanza di nove mesi.
In un momento forse di debolezza, contattai quello che fu il mio ex di molti anni fa.
Tra noi è nata una splendida amicizia, durante la quale ci siamo confidati tutto quello che non avevamo mai osato dirci.
In questi mesi, dopo questo contatto, mi sono spesso ritrovata a pensare a lui e so che la cosa è reciproca, abbiamo comunque chiarito che tra noi non c'è nulla se non questo strano e intimo rapporto di amicizia.
Entrambi siamo impegnati da anni quindi non liberi.
Abbiamo continuato a sentirci per un anno e mezzo.
Ma due giorni fa, dopo ennesimi pensieri ossessivi che spesso non riesco a lasciare andare, mentre parlavo con lui, ho provando un grande senso di profondo disagio nei confronti del mio partner.
Mi sono sentita come se lo avessi tradito, cosa che assolutamente non ho fatto e non voglio fare.
Ma il malessere dentro di me è stato cosi grande mentre pensavo quanto fosse giusto o sbagliato portare avanti questa amicizia, che spesso porta con se allusioni, che improvvisamente mi sento come se non provassi nulla per il mio amico.
Scomparse le amozioni quando penso a lui, non ho più voglia di sentirlo ne vederlo.
Quanto può essere normale questa cosa?
o mi sto solo proteggendo da un qualcosa che forse non ho ben consapevolizzato?
o forse ho finalmente capito nel giro di poche ore che il passato è meglio che stia nel passato?
Grazie per le risposte
[#1]
Gentile utente,
Ha scelto di intitolare l'appello che rivolge a noi "Dubbio doc da relazione".
La diagnosi l'ha fatta lei?
Forse ha sentito il bisogno di dare un nome a quello che sta vivendo.
Scrive che "in un momento forse di debolezza" contattò il suo ex di molti anni fa.
Cosa si aspettava, o forse sperava di trovare in lui?
Quando siamo vulnerabili, o ci sentiamo tali, spesso ci mettiamo alla ricerca di qualcosa. Qualcosa come affetto, comprensione, approvazione, sicurezza che il dolore passerà e arriveranno tempi migliori.
A volte però, cerchiamo solamente, non sappiamo bene cosa. Abbiamo bisogno di cercare perché forse è un modo per non andare avanti in un mondo che si è rivelato meno accogliente e abitabile di quello che pensavamo. Oppure cercare è un modo per non affrontare il dolore, di quello che sentiamo, della perdita, dell'assenza (come potrebbe essere nel suo caso).
Le sue parole sembrano intrise di paura.
Forse paura di quello che sente per il suo ex ragazzo. Forse paura di quello che sente o non sente per il suo attuale ragazzo. Forse paura che, il fatto di vivere una storia col suo attuale ragazzo e ritrovarsi a cercarne un altro, possa renderla immeritevole dell'amore del suo compagno.
Da quello che scrive sembrerebbe che lei cercasse una sintonia emotiva. Ed è quello che ha trovato, pare!
Infatti, definisce il rapporto col suo ex fidanzato "strano e intimo". E scrive anche "ci siamo confidati tutto ciò che non avevamo osato dirci".
Quando due persone si aprono quasi nella totalità l'una con l'altra, oltre la propria volontà, oltre i confini stabiliti, inevitabilmente, si avvicinano. Si avvicinano al punto, in alcuni casi, da sentire di essere una sola cosa.
Si è forse sentita così con il suo ex?
Mi fa riflettere anche il fatto che lei tale sintonia emotiva (forse) non l'abbia cercata o trovata, nel suo attuale compagno e l'abbia trovata nel suo ex, però dopo che questi è diventato un suo amico.
Scrive che siete impegnati da anni e quindi non "liberi". Mi verrebbe da chiederle, liberi di fare cosa?
Forse sarebbe meglio che pensasse per sé, a quello che sente lei e vuole lei, indipendentemente dal suo ex fidanzato.
L'aver chiarito che non c'è nulla tra voi potrebbe essere un tentativo di mettervi al riparo dal rischio che ci possa essere in realtà qualcosa. O un tentativo di mettervi al riparo da quel qualcosa a cui non sapete dare un nome.
Cosa sia, ammesso che ci sia, questo qualcosa, dovrà capirlo lei.
Che bisogno c'è, comunque, di chiarire il "nulla"? Il nulla non necessita di chiarimenti, né di parole.
Comprendo che possa far paura avere tali dubbi o ritrovarsi in un'inattesa situazione di incertezza.
E forse, a proposito di ricerca, lei sta cercando una risposta alle sue domande proprio per non dover affrontare la verità di quello che sente.
La nostra verità intima ci può apparire spaventosa, lo comprendo.
E' anche vero però che dopo averla conosciuta, affrontata e attraversata, possiamo accedere ad una consapevolezza maggiore di noi stessi e di quello che desideriamo.
Nel suo caso potrebbe anche scoprire che tra lei e il suo attuale compagno manca qualcosa, forse proprio la sintonia emotiva, quella vicinanza che le permette di sentire che lei esiste nella sua mente e nel suo cuore. E' possibile che dopo 12 anni, tale sintonia, si perda nelle pieghe della quotidianità.
La verità comunque è dentro di lei, nessuno ce l'ha. Deve cercarla lì, non all'esterno.
Se vuole può consultare uno psicologo per una valutazione, così potrà aiutarla a rispondere alle sue domande, a cui comunque solo lei potrà dare una risposta.
Non si preoccupi, perché spesso, i dubbi e le emozioni spiacevoli, portano con sé un messaggio su di noi, che se ascoltato e codificato, può aiutarci a ritrovare la serenità perduta, o quello che ci manca.
Auguri di cuore.
Ha scelto di intitolare l'appello che rivolge a noi "Dubbio doc da relazione".
La diagnosi l'ha fatta lei?
Forse ha sentito il bisogno di dare un nome a quello che sta vivendo.
Scrive che "in un momento forse di debolezza" contattò il suo ex di molti anni fa.
Cosa si aspettava, o forse sperava di trovare in lui?
Quando siamo vulnerabili, o ci sentiamo tali, spesso ci mettiamo alla ricerca di qualcosa. Qualcosa come affetto, comprensione, approvazione, sicurezza che il dolore passerà e arriveranno tempi migliori.
A volte però, cerchiamo solamente, non sappiamo bene cosa. Abbiamo bisogno di cercare perché forse è un modo per non andare avanti in un mondo che si è rivelato meno accogliente e abitabile di quello che pensavamo. Oppure cercare è un modo per non affrontare il dolore, di quello che sentiamo, della perdita, dell'assenza (come potrebbe essere nel suo caso).
Le sue parole sembrano intrise di paura.
Forse paura di quello che sente per il suo ex ragazzo. Forse paura di quello che sente o non sente per il suo attuale ragazzo. Forse paura che, il fatto di vivere una storia col suo attuale ragazzo e ritrovarsi a cercarne un altro, possa renderla immeritevole dell'amore del suo compagno.
Da quello che scrive sembrerebbe che lei cercasse una sintonia emotiva. Ed è quello che ha trovato, pare!
Infatti, definisce il rapporto col suo ex fidanzato "strano e intimo". E scrive anche "ci siamo confidati tutto ciò che non avevamo osato dirci".
Quando due persone si aprono quasi nella totalità l'una con l'altra, oltre la propria volontà, oltre i confini stabiliti, inevitabilmente, si avvicinano. Si avvicinano al punto, in alcuni casi, da sentire di essere una sola cosa.
Si è forse sentita così con il suo ex?
Mi fa riflettere anche il fatto che lei tale sintonia emotiva (forse) non l'abbia cercata o trovata, nel suo attuale compagno e l'abbia trovata nel suo ex, però dopo che questi è diventato un suo amico.
Scrive che siete impegnati da anni e quindi non "liberi". Mi verrebbe da chiederle, liberi di fare cosa?
Forse sarebbe meglio che pensasse per sé, a quello che sente lei e vuole lei, indipendentemente dal suo ex fidanzato.
L'aver chiarito che non c'è nulla tra voi potrebbe essere un tentativo di mettervi al riparo dal rischio che ci possa essere in realtà qualcosa. O un tentativo di mettervi al riparo da quel qualcosa a cui non sapete dare un nome.
Cosa sia, ammesso che ci sia, questo qualcosa, dovrà capirlo lei.
Che bisogno c'è, comunque, di chiarire il "nulla"? Il nulla non necessita di chiarimenti, né di parole.
Comprendo che possa far paura avere tali dubbi o ritrovarsi in un'inattesa situazione di incertezza.
E forse, a proposito di ricerca, lei sta cercando una risposta alle sue domande proprio per non dover affrontare la verità di quello che sente.
La nostra verità intima ci può apparire spaventosa, lo comprendo.
E' anche vero però che dopo averla conosciuta, affrontata e attraversata, possiamo accedere ad una consapevolezza maggiore di noi stessi e di quello che desideriamo.
Nel suo caso potrebbe anche scoprire che tra lei e il suo attuale compagno manca qualcosa, forse proprio la sintonia emotiva, quella vicinanza che le permette di sentire che lei esiste nella sua mente e nel suo cuore. E' possibile che dopo 12 anni, tale sintonia, si perda nelle pieghe della quotidianità.
La verità comunque è dentro di lei, nessuno ce l'ha. Deve cercarla lì, non all'esterno.
Se vuole può consultare uno psicologo per una valutazione, così potrà aiutarla a rispondere alle sue domande, a cui comunque solo lei potrà dare una risposta.
Non si preoccupi, perché spesso, i dubbi e le emozioni spiacevoli, portano con sé un messaggio su di noi, che se ascoltato e codificato, può aiutarci a ritrovare la serenità perduta, o quello che ci manca.
Auguri di cuore.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
[#2]
Gent.ma,
Da quello che scrive capisco che ha una relazione stabile da 12 anni e solo in seguito a degli eventi traumatici ha deciso di rispolverare una relazione con il suo ex.
I sensi di colpa si originano quando nella nostra mente si instaurano dei pensieri intrusivi. O meglio, quando pensiamo di aver fatto una cosa del tutto sbagliata. A pensarci bene è facile parlare con il senno di poi. Ogni decisione presa a suo tempo ha un suo perché. Bisogna avere la consapevolezza che nessuno di noi è in grado di fermare il tempo e ritornare indietro.
L'amicizia può continuare ad esistere anche tra due ex partner senza rovinare il vivere quotidiano. Naturalmente per arrivare a questo è necessario che la fine di quella relazione venga accettata. L'accettazione è un costrutto che si basa sulla consapevolezza di una persona che qualcosa perso. In questo caso la sua ex relazione.
La mia domanda è: Lei ha accettato la fine di quella relazione? come vive la presente relazione?
Queste domande possono trovare risposta in uno studio di psicologia. Sarebbe utile iniziare un percorso con lo scopo di esplorare le sue emozione, i suoi vissuti e i suoi pensieri.
Cordialità
Da quello che scrive capisco che ha una relazione stabile da 12 anni e solo in seguito a degli eventi traumatici ha deciso di rispolverare una relazione con il suo ex.
I sensi di colpa si originano quando nella nostra mente si instaurano dei pensieri intrusivi. O meglio, quando pensiamo di aver fatto una cosa del tutto sbagliata. A pensarci bene è facile parlare con il senno di poi. Ogni decisione presa a suo tempo ha un suo perché. Bisogna avere la consapevolezza che nessuno di noi è in grado di fermare il tempo e ritornare indietro.
L'amicizia può continuare ad esistere anche tra due ex partner senza rovinare il vivere quotidiano. Naturalmente per arrivare a questo è necessario che la fine di quella relazione venga accettata. L'accettazione è un costrutto che si basa sulla consapevolezza di una persona che qualcosa perso. In questo caso la sua ex relazione.
La mia domanda è: Lei ha accettato la fine di quella relazione? come vive la presente relazione?
Queste domande possono trovare risposta in uno studio di psicologia. Sarebbe utile iniziare un percorso con lo scopo di esplorare le sue emozione, i suoi vissuti e i suoi pensieri.
Cordialità
Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com
[#3]
Utente
Buonasera, grazie a entrambi per le risposte che mi hanno portato a riflettere su questioni che aleggiavano dentro di me da un po' ma a cui non ho forse mai dato voce.
Si, purtroppo ho cercato di dare un nome a una sensazione che sento perchè da persona molto razionale sento spesso il bisogno di sapere esattamente con cosa mi misuro.
Questa sintonia che ho trovato con questo ragazzo del passato mi ha fatto stare bene e allo stesso tempo mi ha riempita di dubbi. Non ho mai messo in discussione l'amore che provo per il mio compagno, semmai ho affiancato a lui queste altre sensazioni rendendomi conto che per la persona che sono, leale, sincera e rispettosa, non mi si addicono per nulla. Questo mi ha spaventata a tal punto da non desiderare più da un giorno all'altro di sentire il mio ex. Ho avuto la sensazione improvvisa che di lui non mi importasse più nulla. Questa è la vera questione. Può davvero una situazione del genere, che non vivo alla leggera, farmi provare repulsione laddove nei mesi passai ho trovato conforto ?
Dr Mariateresa le sue parole mi lasciano veramente stupefatta, in quanto ha capito benissimo cose che nemmeno ho menzionato. Quindi mi domando, può davvero questo insieme di paure e disagio farmi ereggere un muro " in automatico" con una persona con cui ho grande sintonia, sapendo appunto che questa grande sintonia non mi fa sentire serena e meritevole dell'amore del mio compagno, che so so di amare?
"Non si preoccupi, perché spesso, i dubbi e le emozioni spiacevoli, portano con sé un messaggio su di noi, che se ascoltato e codificato, può aiutarci a ritrovare la serenità perduta, o quello che ci manca"
Grazie, mi infonde fiducia anche con questa ultima frase, ho lavorato molto su me stessa negli ultimi due anni, e so che spesso il disagio che si percepisce può essere una sveglia per determinati comportamenti. cercherò di fare ammenda.
Dr. Michele, anche le sue parole sono intrise di una verità che forse ho cercato di negarmi a tal punto da rifiutarla. Forse inconsciamente quel ragazzo ha lasciato in me un qualcosa di irrisolto. Forse il fatto che sembra una storia già vissuta anni fa, ha risvegliato un qualcosa che si era assopito e dimenticato, e questo non ha fatto altro che riportare a galla pensieri e ricordi che un tempo furono importanti. E questi pensieri spesso intrusivi mi hanno destabilizzata talmente tanto da non volerli più e di conseguenza aver ridimensionato il tutto nel giro di 24h.
Con il mio compagno ho una relazione bellissima, vera, intima, basata sul rispetto e la fiducia. Ci tengo a precisarlo. Non l'ho mai tradito e il solo pensiero di rovinare tutto per dei pensieri che a volte sono solo pensieri la reputo una cosa che sostanzialmente, senza giudicare nessuno, non mi appartiene. Quindi si ho avuto paura di queste emozioni, tanto da " scappare " da esse in un lasso di tempo che mai avrei immaginato.
Grazie a entrambi
Si, purtroppo ho cercato di dare un nome a una sensazione che sento perchè da persona molto razionale sento spesso il bisogno di sapere esattamente con cosa mi misuro.
Questa sintonia che ho trovato con questo ragazzo del passato mi ha fatto stare bene e allo stesso tempo mi ha riempita di dubbi. Non ho mai messo in discussione l'amore che provo per il mio compagno, semmai ho affiancato a lui queste altre sensazioni rendendomi conto che per la persona che sono, leale, sincera e rispettosa, non mi si addicono per nulla. Questo mi ha spaventata a tal punto da non desiderare più da un giorno all'altro di sentire il mio ex. Ho avuto la sensazione improvvisa che di lui non mi importasse più nulla. Questa è la vera questione. Può davvero una situazione del genere, che non vivo alla leggera, farmi provare repulsione laddove nei mesi passai ho trovato conforto ?
Dr Mariateresa le sue parole mi lasciano veramente stupefatta, in quanto ha capito benissimo cose che nemmeno ho menzionato. Quindi mi domando, può davvero questo insieme di paure e disagio farmi ereggere un muro " in automatico" con una persona con cui ho grande sintonia, sapendo appunto che questa grande sintonia non mi fa sentire serena e meritevole dell'amore del mio compagno, che so so di amare?
"Non si preoccupi, perché spesso, i dubbi e le emozioni spiacevoli, portano con sé un messaggio su di noi, che se ascoltato e codificato, può aiutarci a ritrovare la serenità perduta, o quello che ci manca"
Grazie, mi infonde fiducia anche con questa ultima frase, ho lavorato molto su me stessa negli ultimi due anni, e so che spesso il disagio che si percepisce può essere una sveglia per determinati comportamenti. cercherò di fare ammenda.
Dr. Michele, anche le sue parole sono intrise di una verità che forse ho cercato di negarmi a tal punto da rifiutarla. Forse inconsciamente quel ragazzo ha lasciato in me un qualcosa di irrisolto. Forse il fatto che sembra una storia già vissuta anni fa, ha risvegliato un qualcosa che si era assopito e dimenticato, e questo non ha fatto altro che riportare a galla pensieri e ricordi che un tempo furono importanti. E questi pensieri spesso intrusivi mi hanno destabilizzata talmente tanto da non volerli più e di conseguenza aver ridimensionato il tutto nel giro di 24h.
Con il mio compagno ho una relazione bellissima, vera, intima, basata sul rispetto e la fiducia. Ci tengo a precisarlo. Non l'ho mai tradito e il solo pensiero di rovinare tutto per dei pensieri che a volte sono solo pensieri la reputo una cosa che sostanzialmente, senza giudicare nessuno, non mi appartiene. Quindi si ho avuto paura di queste emozioni, tanto da " scappare " da esse in un lasso di tempo che mai avrei immaginato.
Grazie a entrambi
[#4]
Gentile utente,
Per rispondere ad entrambe le domande che pone, secondo me la repulsione potrebbe originare un po' dalla paura, un po' dalla rabbia che il suo ex ragazzo le suscita.
Una rabbia che forse le viene in seguito ai sensi di colpa.
Forse è un po' come se lei inconsapevolmente e non razionalmente attribuisse al suo ex ragazzo la colpa di darle questo conforto. La colpa di essere lui quello col quale trova questa agoniata sintonia. Lui forse, in un certo senso, ha occupato un posto che secondo lei spettava al suo attuale ragazzo.
Di qui forse la repulsione per lui, come rabbia per questo.
La paura la porta ad ereggere questo muro per le stesse ragioni, probabilmente.
Sa, per quanto lei possa essere razionale, è un essere umano e ha anche i suoi modi di sentire, percepire, pensare e agire che sfuggono alla razionalità.
Comunque, secondo me, da quanto emerge, ha una buona consapevolezza e una buona capacità introspettiva.
Prenda in considerazione l' idea di rivolgersi ad uno psicologo per potenziare sia l' una che l' altra e magari riuscire a stare meglio sia con sé stessa che col suo ragazzo o con altre persone che fanno parte della sua vita, da qualunque posizione.
È importante infatti che lei dia voce alle questioni che aleggiano dentro di lei.
Lo faccia sempre. Trovi le parole per farlo e se non le trova, si faccia aiutare a cercarle, sapendo che sono dentro di lei.
Sono lieta che le siamo stati d' aiuto.
Cordiali saluti.
Per rispondere ad entrambe le domande che pone, secondo me la repulsione potrebbe originare un po' dalla paura, un po' dalla rabbia che il suo ex ragazzo le suscita.
Una rabbia che forse le viene in seguito ai sensi di colpa.
Forse è un po' come se lei inconsapevolmente e non razionalmente attribuisse al suo ex ragazzo la colpa di darle questo conforto. La colpa di essere lui quello col quale trova questa agoniata sintonia. Lui forse, in un certo senso, ha occupato un posto che secondo lei spettava al suo attuale ragazzo.
Di qui forse la repulsione per lui, come rabbia per questo.
La paura la porta ad ereggere questo muro per le stesse ragioni, probabilmente.
Sa, per quanto lei possa essere razionale, è un essere umano e ha anche i suoi modi di sentire, percepire, pensare e agire che sfuggono alla razionalità.
Comunque, secondo me, da quanto emerge, ha una buona consapevolezza e una buona capacità introspettiva.
Prenda in considerazione l' idea di rivolgersi ad uno psicologo per potenziare sia l' una che l' altra e magari riuscire a stare meglio sia con sé stessa che col suo ragazzo o con altre persone che fanno parte della sua vita, da qualunque posizione.
È importante infatti che lei dia voce alle questioni che aleggiano dentro di lei.
Lo faccia sempre. Trovi le parole per farlo e se non le trova, si faccia aiutare a cercarle, sapendo che sono dentro di lei.
Sono lieta che le siamo stati d' aiuto.
Cordiali saluti.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 03/03/2023.
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