Ansia ed occasionali rialzi pressori
Buongiorno,
ringraziando per il tempo dedicatomi mi permetto di porvi il mio quesito:
da sempre ansioso...ma diciamo che dal 2017 ha iniziato a dimostrarsi con piu' prepotenza...con attacchi di panico, sensazione di svenimento, difficolta' a stare in fila, nei luoghi affollati...o comnque in luoghi in sono...''costretto''
Ho affrontato periodi molto difficili con rimurginii continui ecc...
Poi ho fatto qualche seduta di psicologia breve strategica che mi ha aiutato anche se non risolto.
oggi affronto tutto, una vita quasi normale (all'inizio diario di bordo in tasca...scrivere, esercizi ecc) - pero' mi sento sempre sotto stress, agitato.
Peraltro ho una patologia che e' senza cura...e che potrebbe portarmi ad un trapianto o peggio...e da quando lo so vivo malissimo, ho il terrore delle malattie.
Non e' certa al 100%, dovrei eseguire una tac con mdc ma per il terrore che me la confermino non riesco a farla, roba da matti.
Per fortuna non ho sintomi fisici ma vivo pero' con questa spada di Damocle addosso.
Veniamo a noi: la mia pressione arteriosa e' solitamente normale...poi alcuni giorni...ogni 7-10-15 gg...improvvisamente mi sento strano, viso accaldato, sensazion strana alla testa, come da ''pressione alta''...brividi forti, tremore...minzione frequentissima e abbondante...mi dico...''ho la pressione alta''...la misuro...162/90-165-88...inizioa misurarla ogni 2 minuti finche' non la ritrovo a valori accettabili tra i 120 ed i 130.
Alcune volte si normalizza dopo pochi minuti...altre volte misuro decine e decine di volte per 2/3 ore.
Mi rendo conto che non va bene ma in quei momenti se non continuo a misurare finche' non la vedo stabile non riesco a staccare.
Poi invece passo giorni...settimane con pressione normale in cui non la penso proprio.
Il medico...dice che e' ansia...e che devo buttare l'aparecchio...sicuramente sono ansioso...pero' non capisco se e' lansia a generare i picchi ipertensivi...o se e' l'ipertensione a generare l'ansia?
sta di fatto che poi quando sto male dico...''beh devo andare dal medico non possos tar cosi''...poi invece sto bene e non ci vado.
Vorrei tanto riappropriarmi della mia vita.
Vivo da ammalato.
Che terapia dovrei fare?
quale e' l' approccio migliore?
non vorrei assumere farmaci, o meglio gli assumerei anche ma non vorrei appesatire il fegato sul quale ho gia' il problema precedentemente descritto.
Quale percorso potrebbe aiutarmi?
e' sovente trovare situazioni di aumenti pressori in casi come i miei?
ho 49 anni ed anche questo inizia a pesarmi molto penso di star invecchiando e che arriveranno inevitabilmente i problemi di salute.
Grazie di cuore
ringraziando per il tempo dedicatomi mi permetto di porvi il mio quesito:
da sempre ansioso...ma diciamo che dal 2017 ha iniziato a dimostrarsi con piu' prepotenza...con attacchi di panico, sensazione di svenimento, difficolta' a stare in fila, nei luoghi affollati...o comnque in luoghi in sono...''costretto''
Ho affrontato periodi molto difficili con rimurginii continui ecc...
Poi ho fatto qualche seduta di psicologia breve strategica che mi ha aiutato anche se non risolto.
oggi affronto tutto, una vita quasi normale (all'inizio diario di bordo in tasca...scrivere, esercizi ecc) - pero' mi sento sempre sotto stress, agitato.
Peraltro ho una patologia che e' senza cura...e che potrebbe portarmi ad un trapianto o peggio...e da quando lo so vivo malissimo, ho il terrore delle malattie.
Non e' certa al 100%, dovrei eseguire una tac con mdc ma per il terrore che me la confermino non riesco a farla, roba da matti.
Per fortuna non ho sintomi fisici ma vivo pero' con questa spada di Damocle addosso.
Veniamo a noi: la mia pressione arteriosa e' solitamente normale...poi alcuni giorni...ogni 7-10-15 gg...improvvisamente mi sento strano, viso accaldato, sensazion strana alla testa, come da ''pressione alta''...brividi forti, tremore...minzione frequentissima e abbondante...mi dico...''ho la pressione alta''...la misuro...162/90-165-88...inizioa misurarla ogni 2 minuti finche' non la ritrovo a valori accettabili tra i 120 ed i 130.
Alcune volte si normalizza dopo pochi minuti...altre volte misuro decine e decine di volte per 2/3 ore.
Mi rendo conto che non va bene ma in quei momenti se non continuo a misurare finche' non la vedo stabile non riesco a staccare.
Poi invece passo giorni...settimane con pressione normale in cui non la penso proprio.
Il medico...dice che e' ansia...e che devo buttare l'aparecchio...sicuramente sono ansioso...pero' non capisco se e' lansia a generare i picchi ipertensivi...o se e' l'ipertensione a generare l'ansia?
sta di fatto che poi quando sto male dico...''beh devo andare dal medico non possos tar cosi''...poi invece sto bene e non ci vado.
Vorrei tanto riappropriarmi della mia vita.
Vivo da ammalato.
Che terapia dovrei fare?
quale e' l' approccio migliore?
non vorrei assumere farmaci, o meglio gli assumerei anche ma non vorrei appesatire il fegato sul quale ho gia' il problema precedentemente descritto.
Quale percorso potrebbe aiutarmi?
e' sovente trovare situazioni di aumenti pressori in casi come i miei?
ho 49 anni ed anche questo inizia a pesarmi molto penso di star invecchiando e che arriveranno inevitabilmente i problemi di salute.
Grazie di cuore
[#1]
La terapia strategica è assolutamente indicata per i problemi che riferisce.
Il punto però è, quali sono state le prescrizioni che ha ricevuto, oltre al diario di bordo?
Il punto però è, quali sono state le prescrizioni che ha ricevuto, oltre al diario di bordo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
la ringrazio per il gentile e celere riscontro.
Ho conosciuto due colleghi diversi :
Il primo collega mi faceva fare l'esercizio della peggior fantasia 2 volte al giorno per mezz'ora ed in aggiunta un diario di bordo.
divieto assoluto di misurare la pressione arteriosa.
il secondo collega invece mi ha eliminato l'esercizio della peggior fantasia...mi ha lasciato solo il diario di bordo da utilizzare al bisogno
ma il quel tempo il problema principale era l'ansia generalizzata, senso di svenimento ecc in luoghi affollati,in fila ai supermercati ecc..
poi in un altro periodo mi faceva misurare la frequenza cardiaca per un minuto, stop il secondo,rimisurare il 3,stop il quarto,rimisurare il 5minuto. Questo lo dovevo fare ogni ora.
sostanzialmente ho fatto solo questo...alla fine ho abbandonato perche' ho capito...che l'unica vera via di fuga e' accettare il tutto ed accogliere questo stato quando viene...e cosi faccio...solo che per quanto riguarda la pressione quando mi vengono questi picchi vado sotto stress...e finche non si normalizza devo misurarla. Ho tremore forte interno ecc.
Poi invece quando mi passa...mi dico..''ok non mi succedera' piu''...
poi passo giorni senza questi sintomi per poi ricaderci.
passo pero' la giornata a pensare che tutto puo' cambiare( in peggio) da un momento all'altro...che il filo che divide la salute la serenita'...dalla sofferenza dalla morte e' cosi sottile... penso che ho quasi 50 anni...e che quindi il meglio ormai e' passato...e tutto questo associato a problemi di salute non curabili innesca tutta una serie di pensieri e di stati d'animo...difficile da spiegare in pochi righi qui...ho sviluppato il rifiuto per medici,diagnosi e prognosi...pensando di vivere meglio,ma di fatto anche questa incertezza fa stare male. Insomma,complicato spiegarlo. Dico sempre che sarebbe bellissimo vivere anche poche ore al giorno senza la testa :-))....grazie per il suo tempo
la ringrazio per il gentile e celere riscontro.
Ho conosciuto due colleghi diversi :
Il primo collega mi faceva fare l'esercizio della peggior fantasia 2 volte al giorno per mezz'ora ed in aggiunta un diario di bordo.
divieto assoluto di misurare la pressione arteriosa.
il secondo collega invece mi ha eliminato l'esercizio della peggior fantasia...mi ha lasciato solo il diario di bordo da utilizzare al bisogno
ma il quel tempo il problema principale era l'ansia generalizzata, senso di svenimento ecc in luoghi affollati,in fila ai supermercati ecc..
poi in un altro periodo mi faceva misurare la frequenza cardiaca per un minuto, stop il secondo,rimisurare il 3,stop il quarto,rimisurare il 5minuto. Questo lo dovevo fare ogni ora.
sostanzialmente ho fatto solo questo...alla fine ho abbandonato perche' ho capito...che l'unica vera via di fuga e' accettare il tutto ed accogliere questo stato quando viene...e cosi faccio...solo che per quanto riguarda la pressione quando mi vengono questi picchi vado sotto stress...e finche non si normalizza devo misurarla. Ho tremore forte interno ecc.
Poi invece quando mi passa...mi dico..''ok non mi succedera' piu''...
poi passo giorni senza questi sintomi per poi ricaderci.
passo pero' la giornata a pensare che tutto puo' cambiare( in peggio) da un momento all'altro...che il filo che divide la salute la serenita'...dalla sofferenza dalla morte e' cosi sottile... penso che ho quasi 50 anni...e che quindi il meglio ormai e' passato...e tutto questo associato a problemi di salute non curabili innesca tutta una serie di pensieri e di stati d'animo...difficile da spiegare in pochi righi qui...ho sviluppato il rifiuto per medici,diagnosi e prognosi...pensando di vivere meglio,ma di fatto anche questa incertezza fa stare male. Insomma,complicato spiegarlo. Dico sempre che sarebbe bellissimo vivere anche poche ore al giorno senza la testa :-))....grazie per il suo tempo
[#3]
L'accettazione è un'idea problematica, perché chi soffre del suo disturbo tutto vorrebbe fuor che accettare. Vorrebbe poter controllare ciò che gli succede, vorrebbe potersi sentire attore efficace nel superare il proprio problema.
Un'idea più precisa è quella di adattamento. L'immagine che uso spesso è quella del surfista che cavalca la forza delle onde, che non può controllare, ma le utilizza per andare dove vuole lui.
In sostanza un modo per raggiungere l'equilibrio nella vita consiste nel fare quel che si può con ciò che si ha. E così facendo si possono raggiungere risultati notevoli, a volte eccellenti.
A parte questo le prescrizioni che le sono state date potrebbero non essere state le più indicate. Esistono altri protocolli, in terapia strategica, per l'ansia generalizzata e per le preoccupazioni persistenti.
Un'idea più precisa è quella di adattamento. L'immagine che uso spesso è quella del surfista che cavalca la forza delle onde, che non può controllare, ma le utilizza per andare dove vuole lui.
In sostanza un modo per raggiungere l'equilibrio nella vita consiste nel fare quel che si può con ciò che si ha. E così facendo si possono raggiungere risultati notevoli, a volte eccellenti.
A parte questo le prescrizioni che le sono state date potrebbero non essere state le più indicate. Esistono altri protocolli, in terapia strategica, per l'ansia generalizzata e per le preoccupazioni persistenti.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
Buonasera,
Magari rimanessimo dei surfisti...in genere si divertono e rilassano nonostante l impegno e lo sforzo del gestire la vela sulle onde.
Può descrivermi a quali altri protocolli o esercizi si riferisce?
Quando sto bene penso di riuscire a liberarmi da tutto ciò non altri momenti penso invece che forse lo unica cosa che potrebbe aiutarmi sono i farmaci ai quali per adesso non voglio pensare. Grazie
Magari rimanessimo dei surfisti...in genere si divertono e rilassano nonostante l impegno e lo sforzo del gestire la vela sulle onde.
Può descrivermi a quali altri protocolli o esercizi si riferisce?
Quando sto bene penso di riuscire a liberarmi da tutto ciò non altri momenti penso invece che forse lo unica cosa che potrebbe aiutarmi sono i farmaci ai quali per adesso non voglio pensare. Grazie
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>>> Può descrivermi a quali altri protocolli o esercizi si riferisce?
No, da qui non possiamo intervenire direttamente su problemi in corso senza vedere né conoscere la persona. Se ritiene di aver ancora bisogno di aiuto deve contattare un professionista.
No, da qui non possiamo intervenire direttamente su problemi in corso senza vedere né conoscere la persona. Se ritiene di aver ancora bisogno di aiuto deve contattare un professionista.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 02/03/2023.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.