Consulto agli specialisti
Salve dottore, volevo parlare con lei della mia situazione che non riesco più a reggere.
Partiamo dal presupposto che sono una persona ansiosa e che soffro di ansia sociale, non mi piaccio nemmeno, tantoché mi guardo spesso allo specchio.
Mia madre mi dice che non sono normale per come mi comporto ed il fatto che non ho amici la fa dubitare ancora di più.
Ogni giorno vivo un disagio a scuola, non mi piacciono l'ambiente e i compagni, ne tantomeno gli insegnanti.
Ogni giorno mi sento un altra persona, talvolta devo fingere di fare il duro per fare credere di essere forte davanti gli altri coetanei, e quando torno a casa mi sento vuoto e sento il bisogno di stare da solo nella mia stanza per ritornare in me e riprendermi dallo stress che ho vissuto.
Ho sempre paura che possa accadere qualcosa di brutto e ho spesso dei pensieri suicidi e che io uccida qualcuno.
Mi accade spesso di passare da una sensazione di vuoto e sopraffazione e rabbia a momenti di euforia e felicità.
Inoltre soffro di overthinking e fantasia compulsiva, che praticamente sostituisce la mia vita reale, anche perché sono solo e non ho amici.
Soffro anche di depersonalizzazione e derealizzazione.
Mi sento disconnesso dalla realtà ed è come se osservassi il mondo da spettatore.
Non ho avuto un infanzia facile da bambino, ho sempre litigato con i compagni delle scuole elementari, talvolta ero coinvolto in delle risse perché io ero il più bravo della classe e quindi c'era questa rivalità nei miei confronti.
Vorrei sapere da voi un parere su questa situazione che mi sta ostacolando, penso di aver detto tutto parlando anche della mia infanzia.
Cordiali saluti
Partiamo dal presupposto che sono una persona ansiosa e che soffro di ansia sociale, non mi piaccio nemmeno, tantoché mi guardo spesso allo specchio.
Mia madre mi dice che non sono normale per come mi comporto ed il fatto che non ho amici la fa dubitare ancora di più.
Ogni giorno vivo un disagio a scuola, non mi piacciono l'ambiente e i compagni, ne tantomeno gli insegnanti.
Ogni giorno mi sento un altra persona, talvolta devo fingere di fare il duro per fare credere di essere forte davanti gli altri coetanei, e quando torno a casa mi sento vuoto e sento il bisogno di stare da solo nella mia stanza per ritornare in me e riprendermi dallo stress che ho vissuto.
Ho sempre paura che possa accadere qualcosa di brutto e ho spesso dei pensieri suicidi e che io uccida qualcuno.
Mi accade spesso di passare da una sensazione di vuoto e sopraffazione e rabbia a momenti di euforia e felicità.
Inoltre soffro di overthinking e fantasia compulsiva, che praticamente sostituisce la mia vita reale, anche perché sono solo e non ho amici.
Soffro anche di depersonalizzazione e derealizzazione.
Mi sento disconnesso dalla realtà ed è come se osservassi il mondo da spettatore.
Non ho avuto un infanzia facile da bambino, ho sempre litigato con i compagni delle scuole elementari, talvolta ero coinvolto in delle risse perché io ero il più bravo della classe e quindi c'era questa rivalità nei miei confronti.
Vorrei sapere da voi un parere su questa situazione che mi sta ostacolando, penso di aver detto tutto parlando anche della mia infanzia.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
Lei, ragazzo da poco maggiorenne, ci descrive una serie di sintomi tra i più vari, e con un linguaggio che sembra la sintesi di ripetute consultazioni di Internet.
Potrebbe trattarsi di situazioni che tutte le persone incontrano, compresa la descrizione dell'infanzia.
Però se i Suoi attuali vissuti compromettono la qualità della Sua vita, approfondisca di persona la situazione.
Essendo Lei uno studente, può rivolgersi allo Psicologo della scuola. E anche allo Psicologo del Consultorio pubblico, sempre gratuitamente. Però lo faccia! E' inutile inanellare pensieri su pensieri, magari ipotizzando che riguardino situazioni patologiche, quando magari sono quelli che molti sperimentano senza problemi alla Sua età, o anche da adulti.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
Lei, ragazzo da poco maggiorenne, ci descrive una serie di sintomi tra i più vari, e con un linguaggio che sembra la sintesi di ripetute consultazioni di Internet.
Potrebbe trattarsi di situazioni che tutte le persone incontrano, compresa la descrizione dell'infanzia.
Però se i Suoi attuali vissuti compromettono la qualità della Sua vita, approfondisca di persona la situazione.
Essendo Lei uno studente, può rivolgersi allo Psicologo della scuola. E anche allo Psicologo del Consultorio pubblico, sempre gratuitamente. Però lo faccia! E' inutile inanellare pensieri su pensieri, magari ipotizzando che riguardino situazioni patologiche, quando magari sono quelli che molti sperimentano senza problemi alla Sua età, o anche da adulti.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 739 visite dal 28/02/2023.
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