Possibile ricaduta doc da relazione?

Buongiorno.
Avevo posto precedentemente una domanda sul doc da relazione, che mi era stato diagnosticato, anche se con termini diversi.
Se non erro, era giugno scorso.
Con la giusta terapia (solo psicologica) riuscii piano piano a disinnescarlo.
Il mio doc consisteva nel forzarmi a provare certe emozioni, che fino ad allora erano state spontanee, un giorno non le provai (ero stressata) e questo innescò in me il meccanismo. Seguirono mesi di terrore. Il mio terapeuta mi consigliò semplicemente di comportarmi come sempre, non evitarlo. Nel caso in cui avessi avuto ansia (i primi giorni la ebbi), semplicemente dovevo fregarmene e pensare oggi va così, pazienza. Aggiunse anche di non rispondere ad ogni domanda che mi passava per la mente. Con il tempo passò l’ansia, iniziai ad avere solo i pensieri ma senza ansia, con il pensiero e se fosse vero? Non ho ansia quindi è vero? e con il tempo passarono anche quelli. Il problema è che si è ripresentato, dopo mesi di tregua e anche meglio di prima. Il fattore scatenante è stata la mia attrazione per un coetaneo del mio corso. In realtà durava già da un po’, ma ho sempre vissuto con l’idea che fossero due cose diverse, e non me ne importava granché sono dell’idea che non si possa avere occhi solo ed esclusivamente per una persona, magari in maniera diversa, ma non per una sola. Un giorno però ho fatto caso al fatto che stavo passando più tempo del solito con questo ragazzo, anche perché abbiamo iniziato a stringere amicizia, e questo mi ha scatenato dei grandissimi sensi di colpa e una paura, tanto che mi sono allontanata dall’altro. In realtà nella mia relazione non c’è niente che non vada, io dentro di me so di amarlo come sempre però ho queste domande, solamente che il doc ora è in forma più lieve, in quanto l’ansia non è costante e riesco ad avere bene o male una vita normale (al contrario della prima fase della volta scorsa, in cui non riuscivo neanche a mangiare). Sto cercando di fregarmene come la volta scorsa, a volte funziona, a volte piango perché ho paura che stavolta sia vero. Credo che non me ne freghi più nulla, anche se ho più autocontrollo e riesco a non disperarmi, e so di avere gli strumenti giusti. Ho solamente tanta paura, ma nel contempo so di non poter avere un rimedio istantaneo. A mente lucida, so che non è mai cambiato nulla, semplicemente è normale provare attrazione per qualcun altro anche, senza che infici la relazione, o per lo meno, per me è sempre stato così. Ora è un problema. Forse perché quella di ora è la prima relazione in assoluto sana e non tossica. Potete darmi delle dritte al riguardo? Se mi sto comportando bene? Cerco di non incentrare tutta la mia giornata su quello, anche se ho i momenti in cui DEVO cercare come risolvere il tutto. Ma è meno penetrante della volta scorsa, e questo mi angoscia, perché aggrava la mia paura del potrebbe essere vero. Vedrò il mio terapeuta tra due settimane, quindi mi basterebbe solo avere delle dritte
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Vedrò il mio terapeuta tra due settimane, quindi mi basterebbe solo avere delle dritte

Attendi con fiducia la seduta fra due settimane e non metterti fretta con il volere dritte in anticipo, altrimenti ti metterai da sola ancora più ansia.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Certo dottore, solamente che non vorrei croniciczzarla.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non sembra esserci questo pericolo, dato che ti sei attivata per ricevere aiuto.

L'eventuale difficoltà, semmai, potrebbe nascere se non stessi ricevendo indicazioni precise e puntuali su cosa fare e non fare per superare l'ansia.

Le tecniche del fregarsene, accettando pensieri e dubbi ossessivi senza dar loro importanza, e quella di non rispondere alle domande, possono funzionare nei casi più semplici. Ma spesso non bastano e occorre utilizzare vie più incisive e specifiche.

Parlane con il tuo terapeuta oppure chiedi un secondo parere. È l'unica possibilità, perché da qui non diamo dritte per intervenire direttamente su un problema senza conoscere né vedere l'interessato. Sarebbe come dare medicine alla cieca => il contrario della professionalità.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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