Depressione e dipendenza da pornografia e centri massaggi
Buon pomeriggio, ho 30 anni e attualmente sono in psicoterapia (da quasi un anno ormai)
Ci sono andato perché, trasferitomi a Milano, dopo il covid, ho cominciato a frequentare escort e poi le ragazze dei centri massaggi cinesi.
Non ho mai avuto una relazione e inizialmente ci sono andato per conoscere il mondo femminile.
E' diventata una dipendenza sempre più grave però (quasi ogni settimana) però e questo mi ha spinto a cercare l'aiuto di uno specialista (al livello fisico non riesco ad avere ieculazione con un rapporto, solo tramite autoerotismo).
Dopo un periodo di 6 mesi in cui sono riuscito ad astenermi, ho ripreso purtroppo sia con la pornografia (sono dipendente da quando avevo 11 anni) che con i centri...stiamo provando a fare luce con la dottoressa, molto disponibile e competente.
Da poco ho detto alla mia famiglia di questa dipendenza.
Sono comprensivi con me.
Mi sento in colpa però.
Lavoro (il mio lavoro non mi piace molto, di per sè ho molti interessi (musica, cscrittura), sport; ma temo che il problema sia proprio me, il mio rapporto con gli altri.
Ho paura di vedere gli altri in funzione delle mie fantasie e mi accorgo di condurre una vita autistica (in cui per la maggior parte del mio tempo fantastico su cose irreali) invece che cercare di costruire rapporti sociali duraturi, amicizie e, a maggior ragione una relazione con una donna.
Faccio attività ma non lego con gli altri.
Temo di aver sempre sofferto di depressione e che la pornografia e i centri siano il mio appiglio per sopravvivere.
Se li tolgo si sostiuiscono con altre fantasie che mi fanno fuggire dal mondo.
A volte ho forti sbalzi di umore.
Non mi apro mai davvero alle persone e ultimamente temo che esse non mi interessino davvero:... Ho paura di vederle solo in funzione della mia depressione.
Le considero quando possono salvarmi dai miei stati depressivi.
Forse soffro di ansia sociale... Nonostante questo la mia timedezza e il fatto che esteriormente sono gentile fa si che le persone siano ben disposte nei miei confronti.
Non so bene cosa fare... Mi sento privo di principi e ultimamente le giornate mi pesano e mi accorgo che mi stresso a gestire il rapporto con gli altri.
Dimentico le cose, non riesco ad ascoltarli davvero e vorrei stare da solo, ma da solo ho paura di me stesso... Quando vado nei centri mi sembra sia per sopravvivere, ci vado trascinandomi cerco di essere gentile anche se sono lì per pretendere qualcosa, pagando.
E' la rabbia che mi porta lì, per scuotermi dal vuoto profondo che spesso provo.
Mi vergogno di queste mie sensazioni e temo che potrei essere un depresso famelico in una relazione vera con una ragazza.
Sono troppo attaccato a linee di pensiero distorte e non so bene come liberarmene e anche il mio entusiasmo verso attività che mi piacciono (il cinema, la musica) si sta riducendo.
Sto vedendo davvero la mia solitudine e ne ho paura.
E' possibile che questa mia dipendenza sia il frutto di una depressione mai affrontata prima secondo voi?
Ci sono andato perché, trasferitomi a Milano, dopo il covid, ho cominciato a frequentare escort e poi le ragazze dei centri massaggi cinesi.
Non ho mai avuto una relazione e inizialmente ci sono andato per conoscere il mondo femminile.
E' diventata una dipendenza sempre più grave però (quasi ogni settimana) però e questo mi ha spinto a cercare l'aiuto di uno specialista (al livello fisico non riesco ad avere ieculazione con un rapporto, solo tramite autoerotismo).
Dopo un periodo di 6 mesi in cui sono riuscito ad astenermi, ho ripreso purtroppo sia con la pornografia (sono dipendente da quando avevo 11 anni) che con i centri...stiamo provando a fare luce con la dottoressa, molto disponibile e competente.
Da poco ho detto alla mia famiglia di questa dipendenza.
Sono comprensivi con me.
Mi sento in colpa però.
Lavoro (il mio lavoro non mi piace molto, di per sè ho molti interessi (musica, cscrittura), sport; ma temo che il problema sia proprio me, il mio rapporto con gli altri.
Ho paura di vedere gli altri in funzione delle mie fantasie e mi accorgo di condurre una vita autistica (in cui per la maggior parte del mio tempo fantastico su cose irreali) invece che cercare di costruire rapporti sociali duraturi, amicizie e, a maggior ragione una relazione con una donna.
Faccio attività ma non lego con gli altri.
Temo di aver sempre sofferto di depressione e che la pornografia e i centri siano il mio appiglio per sopravvivere.
Se li tolgo si sostiuiscono con altre fantasie che mi fanno fuggire dal mondo.
A volte ho forti sbalzi di umore.
Non mi apro mai davvero alle persone e ultimamente temo che esse non mi interessino davvero:... Ho paura di vederle solo in funzione della mia depressione.
Le considero quando possono salvarmi dai miei stati depressivi.
Forse soffro di ansia sociale... Nonostante questo la mia timedezza e il fatto che esteriormente sono gentile fa si che le persone siano ben disposte nei miei confronti.
Non so bene cosa fare... Mi sento privo di principi e ultimamente le giornate mi pesano e mi accorgo che mi stresso a gestire il rapporto con gli altri.
Dimentico le cose, non riesco ad ascoltarli davvero e vorrei stare da solo, ma da solo ho paura di me stesso... Quando vado nei centri mi sembra sia per sopravvivere, ci vado trascinandomi cerco di essere gentile anche se sono lì per pretendere qualcosa, pagando.
E' la rabbia che mi porta lì, per scuotermi dal vuoto profondo che spesso provo.
Mi vergogno di queste mie sensazioni e temo che potrei essere un depresso famelico in una relazione vera con una ragazza.
Sono troppo attaccato a linee di pensiero distorte e non so bene come liberarmene e anche il mio entusiasmo verso attività che mi piacciono (il cinema, la musica) si sta riducendo.
Sto vedendo davvero la mia solitudine e ne ho paura.
E' possibile che questa mia dipendenza sia il frutto di una depressione mai affrontata prima secondo voi?
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>>> non riesco ad avere ieculazione con un rapporto, solo tramite autoerotismo
Questo è indice di un blocco psicologico relativo alle relazioni, al rapporto con l'altro sesso quanto meno. Se poi dici di avere difficoltà relazionali in generale, il quadro si specifica ancora meglio.
Che lavoro state facendo con la psicologa? Hai ricevuto istruzioni precise su cosa fare? Quali sono state le sue restituzioni diagnostiche?
Questo è indice di un blocco psicologico relativo alle relazioni, al rapporto con l'altro sesso quanto meno. Se poi dici di avere difficoltà relazionali in generale, il quadro si specifica ancora meglio.
Che lavoro state facendo con la psicologa? Hai ricevuto istruzioni precise su cosa fare? Quali sono state le sue restituzioni diagnostiche?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Non ci sono state diagnosi. Si è parlato di comportamenti devianti... Forse un po' borderline, ma la dottoressa è contraria a classificazione rigide. E' possibile, come dice lei, che sia frutto di un blocco psicologico. Io credo, però, che al livello fisico derivi dall'abuso di pornografia, per cui solo una stimolazione da me indotta può farmi arrivare all'orgasmo... (ho anche una fimosi). In realtà questo non è un problema. Non vado ai centri solo per quello (l'orgasmo). Mi piace molto la sensazione di corpi e di sguardi che si incontrano, perché le donne dei centri spesso sono dolci ed è possibile uno scambio di effusioni più simile a quello che potrebbe esserci nello stare con la propria fidanzata (è una mia ipotesi però, perchè non sono mai stato fidanzato, nè ho avuto rapporti sessuali occasionali con ragazze al di fuori del centro, per un periodo sono stato con delle escort, ma c'era troppa freddezza ed era tutto troppo meccanico al punto da non darmi niente come esperienza). Poi c'è una memoria corporea di quelle sensazioni e una visiva (del centro) che crea una eco idealizzata, che non mi fa vedere molte cose del centro, anche se ne sono consapevole e andandoci le ho viste. Vado lì come se fosse un rifugio...(so che è ridicolo tutto questo) Io lo so che sono delle sconosciute, che stanno con te per denaro, non ti hanno scelto... e nemmeno tu le scegli. perchè tu lì sei un numero, uno dei tanti.... e questo se può renderti molto triste può anche essere un alibi, perchè probabilmente, anche se lo neghi a te stesso, anche loro sono un numero per te (anche se lì per lì puoi essere convinto di amarle). Con la dottoressa Stiamo lavorando sull'elaborazione delle esperienze e delle emozioni che alle volte si confondono in me: es non so sempre capire perché sono arrabbiato o ansioso. Ho controllato e controllo ancora molto le mie emozioni. E sono stato molto in solitudine da ragazzino, perdendomi in mondi immaginari (scrittura).Con gli altri in genere sono mite e affabile, ma mantengo una certa distanza. E cerco di nascondere quando sono depresso... Temo che mi manchi un linguaggio emotivo ben strutturato e di considerare gli altri spesso solo per le attività che si fanno insieme a loro... o per connessioni mentali che possono generare in me.... e quelle possono creare dei veri e propri loop mentali: io passo gran parte del mio tempo a coltivare questi loop. Ho pensieri intrusivi, che sposto da un lato ad un altro (ultimamente mi sembra che gli altri siano delle parentesi in questi momenti e questa consapevolezza mi sta facendo soffrire molto)
[#3]
Certamente l'abitudine sviluppata verso la videopornografia può avere un ruolo nel tuo problema, nel senso di causa vicina. Tuttavia la causa lontana, se vogliamo esprimerci così, è probabile stia nella difficoltà relazionale che ti porti da lontano.
Perciò, dal mio punto di vista di terapeuta strategico, il lavoro terapeutico dovrebbe non solo consistere nell'elaborazione, ma spingerti verso comportamenti più utili. Quindi non solo fare a meno delle varie dipendenze, ma abituarti a cercare, iniziare e stare nelle relazioni.
Perciò, dal mio punto di vista di terapeuta strategico, il lavoro terapeutico dovrebbe non solo consistere nell'elaborazione, ma spingerti verso comportamenti più utili. Quindi non solo fare a meno delle varie dipendenze, ma abituarti a cercare, iniziare e stare nelle relazioni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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[#4]
Utente
La ringrazio molto per il suo consiglio e per il suo tempo
Sì, ci sto provando. Mi sto rendendo conto però che è molto più difficile per me di quanto pensassi... E che non so scegliere davvero con chi stare. Vedo anche che sono molto indietro rispetto agli altri. mi mette angoscia: riesco a destreggiarmi nella situazione singola (ma mi angoscia il lungo periodo...temo di stancarmi delle persone. E anche se ci metto molto ottimismo, sento che mi perdo per strada... La verità è che sono pigro al livello relazionale ( a volte mi illudo che non sia così) e forse a volte faccio passi in più rispetto ai pochissimi che in realtà riesco a fare. Per esempio sono cantante in una band, ma....adesso che stiamo cominciando ad avere più opportunità di esibirci, sto cominciando ad avere paura... Non del pubblico, indistinto, ma delle singole persone che potrei incontrare .... Dentro di me penso che mi piacerebbe fare amicizia, ma poi nella pratica, avverto all'improvviso che non mi interessa. Lo stesso a pallannuoto. Mi sento inferiore e infantile. Quando sento minacciate le mie fantasie e i miei schemi poi... (il mio stile evitante) ho delle crisi, dei desideri di fuga e forse attacchi di panico... Sono migliorato molto da quando sono a Milano, ma a volte soffro talmente tanto che non so come arginare questo dolore... Probabilmente sono anche troppo concentrato su me stesso-
Sì, ci sto provando. Mi sto rendendo conto però che è molto più difficile per me di quanto pensassi... E che non so scegliere davvero con chi stare. Vedo anche che sono molto indietro rispetto agli altri. mi mette angoscia: riesco a destreggiarmi nella situazione singola (ma mi angoscia il lungo periodo...temo di stancarmi delle persone. E anche se ci metto molto ottimismo, sento che mi perdo per strada... La verità è che sono pigro al livello relazionale ( a volte mi illudo che non sia così) e forse a volte faccio passi in più rispetto ai pochissimi che in realtà riesco a fare. Per esempio sono cantante in una band, ma....adesso che stiamo cominciando ad avere più opportunità di esibirci, sto cominciando ad avere paura... Non del pubblico, indistinto, ma delle singole persone che potrei incontrare .... Dentro di me penso che mi piacerebbe fare amicizia, ma poi nella pratica, avverto all'improvviso che non mi interessa. Lo stesso a pallannuoto. Mi sento inferiore e infantile. Quando sento minacciate le mie fantasie e i miei schemi poi... (il mio stile evitante) ho delle crisi, dei desideri di fuga e forse attacchi di panico... Sono migliorato molto da quando sono a Milano, ma a volte soffro talmente tanto che non so come arginare questo dolore... Probabilmente sono anche troppo concentrato su me stesso-
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>>> Dentro di me penso che mi piacerebbe fare amicizia, ma poi nella pratica, avverto all'improvviso che non mi interessa
Questa è ansia.
È tipico dell'ansia farti passare il piacere di affrontare le sfide, di raccontarti "che tanto non ne vale la pena", "che tanto non è così interessante" quando arrivi al momento della verità.
Perciò parlane con la psicologa - che deve essere anche psicoterapeuta ovviamente - e fatti dare le istruzioni del caso, l'ansia si può superare.
Questa è ansia.
È tipico dell'ansia farti passare il piacere di affrontare le sfide, di raccontarti "che tanto non ne vale la pena", "che tanto non è così interessante" quando arrivi al momento della verità.
Perciò parlane con la psicologa - che deve essere anche psicoterapeuta ovviamente - e fatti dare le istruzioni del caso, l'ansia si può superare.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.4k visite dal 25/02/2023.
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