Relazione a distanza con uomo separato con due figli
Buongiorno,
Sono una ragazza di 33 anni che da 7 mesi ha una relazione con uomo separato con due figli (6 e 3 anni).
Premetto che lui è in fase di divorzio (dovrebbe essere ufficiliazzato nelle prossime settimane) e che viviamo a ca.
200 km di distanza.
Lui è un uomo speciale, non mi fa mancare nulla e dice di non essersi mai sentito così bene con una persona finora come con me e che immagina con me il resto della sua vita e anche altri figli e io sento lo stesso da parte mia
Ci sono però numerosi problemi in questa relazione che non giocano affatto a mio favore.
Primo la distanza e la sua attività avviata da anni che non gli permette di spostarsi fisicamente.
Io dall'altro lato ho un ottimo lavoro impiegatizio dove sto ora e sto benissimo nella mia città (molto grossa).
Lui invece vive in un un paesino vicino a un'altra città che però non offre le stesse possibilità lavorative e sociali della mia, premetto inoltre che lì non conosco nessuno tranne lui.
Secondo problema sono, per me, i suoi figli.
Al momento l'accordo stabilito dal giudice è che lui li tenga due domeniche al mese dalla mattina alla sera ma in futuro non si può sapere se ci saranno cambiamenti (o se la madre li richiederà).
Per me questi figli, che ancora non ho voluto conoscere, sono un problema in quanto vincolo alla nostra libertà per due weekend al mese, inoltre ho paura della mia reazione quando li incontrerò sapendo che sono figli suoi avuti da un'altra donna e sinceramente non mi fa stare bene il pensiero di dovermene occupare visto che non sono figli miei (se un giorno mi deciderò a trasferirmi là lui avrebbe piacere a portarli anche da noi e non solo dai suoi genitori, non mi sta però obbligando ad esserci ogni volta, vorrebbe solo non "escludermi" e vorrebbe che instaurassi un rapporto di amicizia e tolleranza con loro.
Terzo problema, dopo i figli si è sottoposto un paio danni fa ad un intervento di vasectomia.
Per me avere un figlio è importante ma ho paura che le possibilità di riuscita siano molto basse vista la sua operazione ed il fatto che io vorrei aspettare almeno un paio d'anni di relazione e quindi andrei avanti di parecchio con l'età e di conseguenza calano anche le possibilità di riuscita.
Ruassunto: Sarei io a dovermi trasferire da lui.
In futuro (se rimarrò incinta) sarò costretta probabilmente a dover anche cambiare lavoro perché dove sono ho obbligo di presenza almeno 3 gg a settimana.
In più dovrei contare che lui non sarebbe al 100% per me ma dovrebbe esserci anche per i figli che influenzerebbero di conseguenza anche i miei weekend.
Sto male da giorni perché non so cosa fare... Per lui sarebbe una situazione di vantaggio perché avrebbe me ma io dall'altro lato perderei tutto (casa qui, lavoro) e dovrei comunque condividere il mio e il suo tempo con i figli oppure stare da sola.
Non so veramente come reagire a questa situazione, spero potrete darmi un consiglio per venirne fuori perché al momento vedo tutto nero.
Grazie mille
Laura
Sono una ragazza di 33 anni che da 7 mesi ha una relazione con uomo separato con due figli (6 e 3 anni).
Premetto che lui è in fase di divorzio (dovrebbe essere ufficiliazzato nelle prossime settimane) e che viviamo a ca.
200 km di distanza.
Lui è un uomo speciale, non mi fa mancare nulla e dice di non essersi mai sentito così bene con una persona finora come con me e che immagina con me il resto della sua vita e anche altri figli e io sento lo stesso da parte mia
Ci sono però numerosi problemi in questa relazione che non giocano affatto a mio favore.
Primo la distanza e la sua attività avviata da anni che non gli permette di spostarsi fisicamente.
Io dall'altro lato ho un ottimo lavoro impiegatizio dove sto ora e sto benissimo nella mia città (molto grossa).
Lui invece vive in un un paesino vicino a un'altra città che però non offre le stesse possibilità lavorative e sociali della mia, premetto inoltre che lì non conosco nessuno tranne lui.
Secondo problema sono, per me, i suoi figli.
Al momento l'accordo stabilito dal giudice è che lui li tenga due domeniche al mese dalla mattina alla sera ma in futuro non si può sapere se ci saranno cambiamenti (o se la madre li richiederà).
Per me questi figli, che ancora non ho voluto conoscere, sono un problema in quanto vincolo alla nostra libertà per due weekend al mese, inoltre ho paura della mia reazione quando li incontrerò sapendo che sono figli suoi avuti da un'altra donna e sinceramente non mi fa stare bene il pensiero di dovermene occupare visto che non sono figli miei (se un giorno mi deciderò a trasferirmi là lui avrebbe piacere a portarli anche da noi e non solo dai suoi genitori, non mi sta però obbligando ad esserci ogni volta, vorrebbe solo non "escludermi" e vorrebbe che instaurassi un rapporto di amicizia e tolleranza con loro.
Terzo problema, dopo i figli si è sottoposto un paio danni fa ad un intervento di vasectomia.
Per me avere un figlio è importante ma ho paura che le possibilità di riuscita siano molto basse vista la sua operazione ed il fatto che io vorrei aspettare almeno un paio d'anni di relazione e quindi andrei avanti di parecchio con l'età e di conseguenza calano anche le possibilità di riuscita.
Ruassunto: Sarei io a dovermi trasferire da lui.
In futuro (se rimarrò incinta) sarò costretta probabilmente a dover anche cambiare lavoro perché dove sono ho obbligo di presenza almeno 3 gg a settimana.
In più dovrei contare che lui non sarebbe al 100% per me ma dovrebbe esserci anche per i figli che influenzerebbero di conseguenza anche i miei weekend.
Sto male da giorni perché non so cosa fare... Per lui sarebbe una situazione di vantaggio perché avrebbe me ma io dall'altro lato perderei tutto (casa qui, lavoro) e dovrei comunque condividere il mio e il suo tempo con i figli oppure stare da sola.
Non so veramente come reagire a questa situazione, spero potrete darmi un consiglio per venirne fuori perché al momento vedo tutto nero.
Grazie mille
Laura
[#1]
Mi perdoni per essere diretto, ma si è scelto un uomo con dei figli, che lei non vuole, che è vasectomizzato, mentre lei vuole figli suoi, e che abita in un'altra città, dove a lei non piacerebbe trasferirsi.
In altre parole si è resa, da sola, la situazione il più difficile possibile rispetto a tre importantissimi criteri di scelta di una persona.
Come mai?
In altre parole si è resa, da sola, la situazione il più difficile possibile rispetto a tre importantissimi criteri di scelta di una persona.
Come mai?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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