Mi sento come in un buco senza fondo
Ormai è da quando avevo 10 anni che soffro di depressione e adesso ne ho 21 e non cè stato un giorno in cui mi sono sentito felice.
Ora che sto lavorando riesco a capire il mio posto nel mondo qual'è, ho compreso veramente chi sono.
Con le altre persone sono muto come un pesce, non trovo argomentazioni questo per il semplice fatto che non ho esperienze vissute perché non esco di casa.
Non esco perché non ho amici, gli unici due amici che mi sono mai fatto ormai sono roba vecchia delle medie che mi hanno lasciato perdere perché sono definito mongoloide ovvero una persona strana alla vista, brutta che fa ridere, e se loro sarebbero rimasti con me, sarebbero diventati sfigati.
A parte questo, prima ero molto allegro, ridevo e scherzavo anche se le persone mi prendevano in giro io non ci facevo caso ma adesso è tutta un altra cosa.
Non riesco a sorridere sembro un soldato in guerra e questa cosa mi da molta difficoltà perché quando la gente mi vede, mi evita o mi guarda male perché una persona così non si può vedere in giro.
Poi non ho interessi comuni con il 99% della gente, non guardo il calcio e non ascolto neanche la musica, non mi trasmette niente.
Non sto dicendo che sono triste perché la gente mi prende in giro, perché adesso neanche lo fanno più, mi trattano come un fantasma, una persona che non esiste.
Poi ammetto di non essere un bellissimo ragazzo, viso troppo pallido, occhiaie, capelli stempiati, magrissimo sembro un malato di cancro o uno che non mangia da 5 giorni.
Io non so come rimediare a questo, se non che l'unico modo è uccidermi e finire questa sofferenza perché siamo realisti, io non sarò mai felice.
Non parlo con la gente perché non ho niente in comune, sono triste perché sono depresso e non riesco a sorridere e sono anche brutto in culo che sarebbe il problema principale perché nessuno mi chiede cosa mi piace e cosa no, si soffermano tutti sul mio aspetto, il motivo per cui sono stato emarginato da anni.
Io non so perché mi sto sfogando ma non so davvero a chi rivolgermi queste cose me le tengo per me ripetendole giorno dopo giorno.
Non posso chiederea iuto ad uno psicologo perche sono povero e se confesso queste cose a mamma la uccido.
QUindi niente era solo uno sfogo se magari mi consigliate come uccidermi senza soffrire altrimenti so già come fare.
Tanto morirò prima o poi magari cadrò dalle scale e tutto sarà finito sta stronzata di vita non ha niente di speciale.
Lei sa vero che in astrofisica esistono i cosiddetti buchi neri. Sono corpi celesti con un campo gravitazionale così intenso (una regione dello spazio/tempo tanto grande) che dal suo interno non può uscire nulla, neanche la luce. È una sorta di collasso gravitazionale che tende a concentrare spazio/tempo in un punto. Ascoltando lei ho avuto proprio la sensazione di trovarmi davanti a questo collasso gravitazionale con una persona piena di sensibilità e bisogno di amore. Lei ha già fatto un grande passo raccontando il suo stato di malessere qui, può certamente farne altri. Ha una passione? Un desiderio? Provi a cercarla con tutte le sue forze perché questo sarà il suo secondo importante passo. Dice poi che non ne parla con sua madre perché non vuole farle sapere il suo disagio, ma la mamma lo vede lo stesso e forse non ha strumenti per aiutarla. Ha paura di sbagliare. Ha mai provato ad abbracciarla e chiederle di cucinare per lei qualcosa che le piace in maniera particolare? Questo sarebbe il terzo importante passo. E poi avrebbe davvero bisogno di un/una collega che la aiuti ad uscire dal buco nero. Esistono dei consultori per i ragazzi, si informi se ce n’è uno nella sua città. Ma faccia tutte queste cose prima possibile perché la vita è una e non ha doppioni, bisogna viverla nella gioia. Intanto le consiglio un bellissimo libro di Margherita Hach da leggere che è intitolato: Notte di stelle, per ricordarle che le stelle ci sono sempre anche quando non si vedono.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Ora le racconto una storia, la legga bene fino in fondo. Tutta d’un fiato. La parte più complicata della consapevolezza comincia quando la luce interiore risplende su qualcosa che la persona stessa non vuol vedere o sentire. E le porto un esempio che ho ascoltato anni fa in un gruppo di lavoro. È la storia di uno sportivo che sentiva male ad un ginocchio ma che si ostinava a voler restare nella squadra dove giocava. Per poterlo fare non ascoltava il ginocchio dolente e continuava a giocare con fasce elastiche, punture, antidolorifici. Non diceva nulla neppure all’allenatore che però si era accolto di qualcosa ma taceva anche lui. Dopo qualche mese lo sportivo ovviamente cadde perché il ginocchio non ce la fece più a sorreggerlo. A quel punto, solo a quel punto l’attenzione passò dal desiderio di voler stare in quella squadra all’ascolto del proprio ginocchio. La luce cercava di illuminare il bisogno del ginocchio facendo sentire dolore, ma il giocatore non voleva vedere dove indicava la luce. Ciò di cui aveva bisogno era semplicemente dare ascolto al ginocchio anziché voler essere al top anche se non lo era.
Il suo bisogno non è quello di essere come gli altri, nè di voler essere per forza come gli altri; con una ragazza, un amico, una famiglia, un figlio. Il suo bisogno in questo momento è un’altro ed è molto più piccolo (si fa per dire). Lei ha bisogno di nutrire corpo e anima ma per farlo necessita di un aiuto. Lo cerchi con quanta forza e sensibilità ha in sè. Cerchi il sentiero che la porterà nel suo territorio e qui potrà seminare tutto ciò che desidera.
Ha fatto bene a parlare con la mamma ogni passo è importante, anche quando non sembra .. forse la mamma ha solo paura di sbagliare ma si ricordi che le stelle ci sono anche quando non si vedono. Cerchi il libro di Margherita Hach sulle stelle.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Quella che lei sente non è la realtà dei fatti è la realtà di una persona che si trova dentro uno dei buchi neri di cui le ho parlato sopra. Ha cercato il libro di Margherita Hach? Incominci da qui.
Provi ad avere profonda fiducia in se stesso e sulla sua capacità di potercela fare. Smetta di vivere una vita da rassegnato. Lei desidera qualcosa, non è in uno stato in cui non desidera più nulla. Anzi, ha tanti desideri ma ha perso la strada per inseguirli. Lei non desidera scomparire desidera essere visto. E questo è già importante. Questo é quel famoso bisogno di cui le ho parlato sopra facendole l’esempio dello sportivo con il piede infortunato. Ricorda inseguiva una cosa ma aveva bisogno di un’altra cosa. Può farcela sa ad ottenere tutto ciò che vuole ma, come le ho già detto, le occorre un aiuto.
Purtroppo qui nelle risposte possiamo darle qualche indicazione, ma non possiamo fare terapia. Cerchi anche qualcuno che lavora online e che può darle una mano oppure cerchi un consultorio. Ma intanto cerchi il libro di Margherita Hach. Una bellissima frase recita più o meno così: Punta sempre in alto, male che vada avrai camminato fra le stelle.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Mi perdoni se le rispondo dopo molti giorni ma non ho potuto farlo prima. Lei è una persona con una grande sensibilità e non deve vergognarsi di questo. Devono vergognarsi le persone che non la comprendono, ma non lei. Ha sofferto già tanto e troppo a lungo. Questo non va bene! Intanto occorre una diagnosi che qui, purtroppo, non possiamo fare. Nel suo caso è importantissima perché apre la strada per la guarigione. Può trovare un consultorio oppure cerchi anche fra di noi qui gli specialisti che lavorano online ma non aspetti oltre. Ha cercato il libro di Margherita Hach? Una meravigliosa astrofisica e grande donna che all’età di 91 anni sapeva ancora guardare il cielo e raccontarcelo con grande semplicità.
Vedrà che rimarrà incantato dalle sue descrizioni. Curiosando fra le stelle potrà trovare qualcosa che al momento le manca; la fiducia in se stesso.
Lei ha un disturbo che va curato e questo non significa che lei è sbagliato, debole o incapace. Tutt’altro. Ha intorno situazioni che farebbero stare male chiunque ma pensi in grande, pensi ad un futuro con altre persone, in altri luoghi, dove poter trovare chi la ama e la apprezza per ciò che é e per ciò che vale senza farle attraversare l’inferno. Io sono sempre dell’avviso che chi ha bisogno di farci attraversare l’Inferno, non si preoccupa di noi, ma forse chi le sta accanto é inconsapevole di quello che lei passa realmente. Proprio per questo deve mettersi nelle mani di un buon psicoterapeuta.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Non sopporto piu niente, io ho paura di perdere il limite e fare quqlcosa che non voglio fare tipo sgozzarmi.
Sto vivendo una vita di merda e spero di non viverla a lungo perche mi faccio un enorme favore. E che devo dire più, niente ...come ho detto per me è impossibile consultare quqlcuno ma tanto a che mi serve, a farmi diventare un vegetale? Non risolvo niente non cè proprio niente da risolvere, io nom ho fatto niente sono causa+conseguenza sono un essere, quello che rimane da vari traumi subiti nella mia vita
Capisco bene come si sente e vorrei tanto esserle d’aiuto. Perché di questo ha bisogno. Ci sono consultori gratuiti, ci sono psicologi online che propongono pacchetti e incontri economici. Non può e non deve lasciarsi andare. Incominci a fare passeggiate di almeno quaranta minuti al giorno. Questo non le costa nulla. Incominci ogni giorno a fare cose piacevoli. Cose per lei piacevoli ce ne sono di certo. Cerchi di mangiare cose che le piacciono. Incominci da queste piccole cose e non creda a chi le dice: Tutti abbiamo problemi . Chi dice questo non comprende l’inferno che vive una persona depressa. È superficiale e sciocco. Non li ascolti. Non ti curar di lor ma guarda e passa diceva Dante.
Incominci da una passeggiata, subito, domani..
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Purtroppo qui non possiamo rispondere a più di un tot numero di post. Le ho indicato la strada. Consultori, colleghi online che operano gratuitamente. Tutto comincia da lei. Tutto funziona se solo lei lo vuole. Deve cercare una relazione sana con un/una collega e ripartire da lì. Lei non deve rassegnarsi, deve sperare e fare di tutto per rendere migliore la sua vita. È un suo diritto-dovere.
L’approccio fai-da-te non funziona nel suo caso. Il suo sforzo deve essere indirizzato a cercare una figura professionale con cui parlare, sfogarsi, cercare nuove risposte. Anziché focalizzarsi sugli aspetti negativi, focalizzi l’attenzione sul cercare un aiuto. Lo faccia prima possibile.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
per completezza di informazioni operative rivolte a Lei e a coloro che ci leggono,
segnalo - tra le opportunità - che anche quest'anno è attivo il "BONUS PSICOTERAPIA GRATUITA", che permette
-a chi lo desidera e rientra nelle caratteristiche previste-
di effettuare un percorso di psicoterapia in modo del tutto gratuito.
Le persone interessate potranno entrare nei dettagli informativi leggendo qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html .
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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