Mamma e lavoratrice

Buongiorno, è da un po' che mi scontro con le mie emozioni.

Sono mamma di un bambino di 5 anni, ma per lavoro mi trovo molto spesso lontana da casa.
Quando ho ottenuto questo posto avevo paura perché da quando è nato il mio bimbo non ero mai stata distante da lui, ma inizialmente vedevo positivo il fatto che grazie a questo lavoro potessi permettermi di dare il massimo a mio figlio e realizzarmi in abito professionale.
Nei momenti di distanza sentirlo al telefono mi faceva stare meglio adesso invece non riesco più a vivere serenamente il mio lavoro, ad ogni partenza ho lo stato d'animo come se dovessi "andare in guerra" e mentre sono via ho la mente proiettata solo su di lui, ciò mi porta a essere distratta nel lavoro e a commettere errori su banalità ma talvolta anche su questioni importanti e dover poi rimediare o far rimediare i miei danni al mio capo.

Mio figlio è molto felice del mio lavoro, provo a spiegargli con parole semplici ogni volta cosa faccio, di ciò lui ne parla orgoglioso ai compagni di classe e alle maestre, non nasconde che io gli manchi ma dice che sa che "tanto poi la mamma torna da lui"e se gli chiedono qualcosa lui risponde che con questo lavoro io posso prendergli tante cose e che ogni volta quando torno gli porto un regalo, probabilmente la vivo più male io rispetto a lui.

Ultimamente però quando sono in trasferta, è tutto più complicato, mi fa proprio male sentire mio figlio al telefono, questo poi svanisce quando torno a casa e sto con lui, ma nel lavoro sono sempre più distratta infatti di questo ne ho parlato anche con il mio datore di lavoro, fortunatamente una persona molto empatica e aperta al dialogo.
Adesso non so come reagire perché so che questo è ciò che comporta il mio lavoro, è sempre stato il mio desiderio, ma non so se sono davvero in grado di andare avanti così a lungo, per quanto io abbia un contratto a tempo indeterminato.

Ringrazio in anticipo per i consigli che mi darete
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Dr. Michele Loia Psicologo 99 2
Gent.ma,

da quello che capisco analizzando le sue parole, ha accettato un buon lavoro successivamente alla nascita del suo bimbo e all'inizio tutto sembrava proseguire perfettamente. Questo lavoro successivamente è stato ben accettato da suo figlio.
Le sfide che devono affrontare le madri che hanno un lavoro fuori casa possono essere molto dure. Ci troviamo di fronte a due tipi di sfide: professionali ed emozionali.
Le sfide emozionali sono direttamente collegate alla maternità. E' sempre difficile separarsi dai figli e lasciarli alle cure di altre persone. A quanto pare tutto ciò sconfina nella sua vita professionale ed è per questo che vede il lavoro come un calvario.
Lei sostiene che non sarà capace di reggere per lungo tempo in queste situazioni. Ed è proprio su questo che la invito a riflettere: come vedrebbe il suo lavoro e la sua situazione familiare in futuro (tra 5/10 anni)?
Lei dice che è sempre più distratta e commette qualche errore a livello lavorativo.
Questo lavoro la soddisfa? è il lavoro dei suoi sogni? La fa sentire completa?
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione. Mi faccia sapere
Saluti

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com

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Utente
Utente
La ringrazio per l'imminente risposta e si, ha capito perfettamente quale intende essere il mio disagio...
Questo lavoro è ciò che desideravo fare e come ha ben interpretato l'ho ottenuto dopo la nascita di mio figlio infatti per questo avevo paura sia all'idea di non essere più al 100% per lui sia per come avrebbe reagito al cambiamento però devo dire che forse tra i due, lui è quello che vive le mie trasferte in modo più tranquillo. È un lavoro pesante a livello psicologico e anche fisico perché richiede continui viaggi ma mi sento realizzata nonostante a volte percepisca il peso e abbia voluto piu volte mollare tutto, dall'altro lato però economicamente ci sono solo io e credo sia anche per questo che dopotutto sono sempre andata avanti. Tra 5/10 anni mi vedrei con mio figlio forse trasferiti, ma questo credo sia solo un desiderio perchè so che ciò non è possibile con la mansione attuale.
D'altra parte più passa il tempo e peggio distante da mio figlio, in quei momenti vorrei solo averlo con me o io essere con lui, quindi sbaglio e soprattutto nell'ultimo periodo preferisco non sentirlo, attendendo il mio ritorno a casa, ma so che non sia giusto
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Dr. Michele Loia Psicologo 99 2
La nuova veste di madre comporta un'esperienza incredibilmente positiva ma dall'altro lato comporta elevali livelli di stress e nuove responsabilità. Lei ha mai richiesto una consulenza psicologica? in questo caso potrebbe aiutare molto un valido sostegno da parte di uno/a psicologo/a.

Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com