Instaurare un rapporto con i figli del compagno
Buongiorno,
il mio compagno ha una figlia dal precedente matrimonio, e io ne ho due.
Stiamo cominciando a frequentarci tutti insieme, procedendo però con molta calma e nel rispetto dei loro sentimenti, insomma non li stiamo forzando per niente. Sembrerebbe che tutto vada per il meglio, perchè i bambini stanno molto bene insieme (oltre le nostre aspettative) e ci chiedono spesso di vedersi e fare qualcosa insieme. Inoltre, i miei figli vanno molto d'accordo con il mio compagno e io apparentemente altrettanto con la sua... almeno, fino a che non interviene l'ex moglie di lui.
Per spiegarLe meglio la situazione, la ex sta condizionando tantissimo la bimba, tanto che quando è con la madre la piccola non parla di noi se non quando è costretta (interrogatori tipo SS), e nel caso le dice che sì, con me parla, ma solo per non dare dispiacere al padre. Al padre invece dice che dice così alla madre perchè ha paura di lei.
Tengo a sottolineare che io non mi impongo mai, aspetto sempre che sia lei a cercare un contatto, e la bimba lo fa in maniera molto naturale e spontaneamente.
Poi però interviene la madre, e la bimba va in crisi perchè ha detto chiaramente a suo padre che la teme, dato che poi se non fa quello che vuole la madre la tratta male e gliela fa pagare... Per dirne una, è stata capace di dire alla figlia, in una particolare occasione, "non sono più tua madre, non rivolgermi più la parola...".
Il mio compagno le ha suggerito di andare tutti insieme da uno psicologo o un consultorio per farsi aiutare a procedere nella maniera corretta, ma lei si è categoricamente rifiutata dicendo che sa lei come comportarsi con la figlia.
Ora, la mia domanda è questa: come possiamo comportarci noi? qual'è il giusto atteggiamento, e come far capire alla ex che sbaglia? Mi arrabbio tantissimo quando penso che una bimba di 8 anni è costretta a mentire per non ferire l'uno o l'altro genitore, o addirittura per paura di essere sgridata...
Grazie
per l'attenzione
il mio compagno ha una figlia dal precedente matrimonio, e io ne ho due.
Stiamo cominciando a frequentarci tutti insieme, procedendo però con molta calma e nel rispetto dei loro sentimenti, insomma non li stiamo forzando per niente. Sembrerebbe che tutto vada per il meglio, perchè i bambini stanno molto bene insieme (oltre le nostre aspettative) e ci chiedono spesso di vedersi e fare qualcosa insieme. Inoltre, i miei figli vanno molto d'accordo con il mio compagno e io apparentemente altrettanto con la sua... almeno, fino a che non interviene l'ex moglie di lui.
Per spiegarLe meglio la situazione, la ex sta condizionando tantissimo la bimba, tanto che quando è con la madre la piccola non parla di noi se non quando è costretta (interrogatori tipo SS), e nel caso le dice che sì, con me parla, ma solo per non dare dispiacere al padre. Al padre invece dice che dice così alla madre perchè ha paura di lei.
Tengo a sottolineare che io non mi impongo mai, aspetto sempre che sia lei a cercare un contatto, e la bimba lo fa in maniera molto naturale e spontaneamente.
Poi però interviene la madre, e la bimba va in crisi perchè ha detto chiaramente a suo padre che la teme, dato che poi se non fa quello che vuole la madre la tratta male e gliela fa pagare... Per dirne una, è stata capace di dire alla figlia, in una particolare occasione, "non sono più tua madre, non rivolgermi più la parola...".
Il mio compagno le ha suggerito di andare tutti insieme da uno psicologo o un consultorio per farsi aiutare a procedere nella maniera corretta, ma lei si è categoricamente rifiutata dicendo che sa lei come comportarsi con la figlia.
Ora, la mia domanda è questa: come possiamo comportarci noi? qual'è il giusto atteggiamento, e come far capire alla ex che sbaglia? Mi arrabbio tantissimo quando penso che una bimba di 8 anni è costretta a mentire per non ferire l'uno o l'altro genitore, o addirittura per paura di essere sgridata...
Grazie
per l'attenzione
[#1]
Buongiorno Signora,
effettivamente la situazione è molto delicata e, come spesso succede nei casi di separazione, sono i figli a pagarne le spese in termini di frustrazione, confusione, sensi di colpa e insicurezza.
Sebbene non sia possibile coinvolgere la ex moglie per un consulto con con un mediatore familiare non rinuncerei alla ottima idea che avete avuto. Lei e il suo partner potreste richiedere un primo consulto. Lo psicologo vi fornirà indicazioni sui passi successivi.
cordialmente
effettivamente la situazione è molto delicata e, come spesso succede nei casi di separazione, sono i figli a pagarne le spese in termini di frustrazione, confusione, sensi di colpa e insicurezza.
Sebbene non sia possibile coinvolgere la ex moglie per un consulto con con un mediatore familiare non rinuncerei alla ottima idea che avete avuto. Lei e il suo partner potreste richiedere un primo consulto. Lo psicologo vi fornirà indicazioni sui passi successivi.
cordialmente
Dr. Stefano Angelini
Psicologo - Sessuologo, Padova - Venezia Mestre
www.dr-angelini.it
[#2]
Cara signora,
come potete comportarvi voi?
Mi sembra che già stiate comportandovi nel modo migliore, cercando di accettare la bambina e non forzando troppo la mano, non penso che ci possano essere altre cose che Lei possa fare.
Il suo compagno potrebbe cercare di insistere con la ex per parlare con uno specialista, magari con la motivazione di "capire come deve comportarsi lui nei confronti della bambina", questa richiesta potrebbe essere accettata meglio.
Distinti saluti
come potete comportarvi voi?
Mi sembra che già stiate comportandovi nel modo migliore, cercando di accettare la bambina e non forzando troppo la mano, non penso che ci possano essere altre cose che Lei possa fare.
Il suo compagno potrebbe cercare di insistere con la ex per parlare con uno specialista, magari con la motivazione di "capire come deve comportarsi lui nei confronti della bambina", questa richiesta potrebbe essere accettata meglio.
Distinti saluti
Dr.ssa Romina Venti
Psicologa-Psicoterapeuta familiare e sistemico-relazionale
Iscr.Ord.Psic.Umbria sez. A n°536
www.rominaventi.it
[#3]
Gentile signora, credo che la cosa migliore sarebbe che andiate insieme a parlare con uno psicologo, proprio come ha proposto il suo compagno. Se la madre della piccola non ne vuol sapere di venirci, questa è una sua libera scelta. Ovviamente farete in modo che lei sappia che ci andrete, e che sappia che è soprattutto per il bene della piccola.
Sarà poi lo stesso psicologo a suggerirvi i comportamenti più adatti da tenere.
Vi suggerisco uno psicologo/psicoterapeuta di orientamento strategico o familiare/relazionale.
Ad ogni modo mi sembra che stiate andando già bene così, senza forzare. È la cosa migliore.
Cordiali saluti
Sarà poi lo stesso psicologo a suggerirvi i comportamenti più adatti da tenere.
Vi suggerisco uno psicologo/psicoterapeuta di orientamento strategico o familiare/relazionale.
Ad ogni modo mi sembra che stiate andando già bene così, senza forzare. È la cosa migliore.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 24/07/2009.
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