Non riesco più a relazionarmi con i miei genitori

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 21 anni e da qualche anno il rapporto con la mia famiglia è andato peggiorando.
Non riesco più a relazionarmi con i miei, specialmente con mio padre.
Credo che questo sia dovuto alla relazione fra mia mamma e mio papà che non è mai stata bellissima, almeno che io ricordi.
Il problema è che questo distacco fra me e i miei genitori mi fa soffrire molto, proprio male al cuore, più che altro perché penso al dispiacere che questa situazione arreca loro.
In famiglia siamo soliti cenare assieme ma durante la cena io parlo molto poco, mia sorella un po’ di più.
Ultimamente ho cercato di parlare di più facendo domande a tavola ma lo trovo quasi faticoso, anche se immagino sia la strada giusta.
Quando il mio fidanzato viene invitato dai miei genitori a tavola parla molto e sta molto simpatico ai miei, questo mi rende felice perché vedo i miei contenti.
Quando vengo invitato io a casa dei genitori del mio ragazzo devo ammettere che mi trovo molto più a mio agio e in confidenza, e non ho nessun problema a parlare.
Questo vale ovviamente anche per i miei amici.
Ma quando sono con i miei genitori è come se mi bloccassi.
Inoltre quando invitano amici a cena io esco di casa o mi chiudo in camera perché non ho nessuna voglia di partecipare.
Fatico anche a guardare i miei genitori negli occhi.
La scorsa estate inoltre sono restato da solo col mio ragazzo, ed è cosi quasi sempre ad agosto, quando sono tornato a casa dalla mia famiglia ho provato un forte senso di tristezza e quasi di oppressione.
Mi sento quasi io la causa di tutti i problemi e vorrei solo andarmene e lasciare i miei in pace.
Ma questo pensiero mi fa soffrire ancora di più perché credo che i miei sarebbero tristi infondo.
Vorrei iniziare un percorso con uno psicologo/a ma ho quasi paura di farlo.
Se fosse opportuno lo farei anche assieme ai miei genitori ma non so come proporglielo, provo quasi vergogna.
Invidio molto il mio ragazzo che ha una relazione molto più sana con i suoi genitori, ma non so come ricostruire quella con i miei.
Vi prego, datemi qualche consiglio per cominciare e su come parlare della questione psicologo ai miei genitori.

Intanto vi ringrazio moltissimo per il vostro servizio.
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Gentile utente,

Posso comprendere quello che prova; anche se non ne parla espressamente, dal suo messaggio, secondo me emerge un senso di colpa. Lei si attribuisce la colpa della difficoltà comunicativa che c' è tra lei e i suoi genitori. Credo che ciò contribuisca molto a generarle dolore. Nel suo caso, forse si sente in colpa per quello che avrebbe potuto essere il vostro rapporto e non è stato. O per quel che non avrebbe dovuto essere e invece è diventato.

Nelle relazioni comunque, sarebbe meglio parlare di responsabilità piuttosto che di colpa. Infatti la responsabilità va nella direzione della comprensione, la colpa in quella della condanna. Comunque, in famiglia, le responsabilità sono distribuite tra i membri e non a carico solo di una persona; si creano delle dinamiche a cui tutti prendono parte.

Forse nella vostra famiglia ci sono state delle difficoltà di comunicazione e nell' espressione di emozioni. Per questo non riesce a guardare negli occhi i suoi genitori e a parlare con loro, mentre con altri non ha questa difficoltà.

Comunque posso rassicurarla che anche se le dinamiche familiari col tempo possono in parte cristallizzarsi, dall' altro lato, hanno una certa flessibilità, sono soggette a modifiche e cambiamenti. Quindi, in genere, non ci sono situazioni sulle quali non è possibile intervenire neanche in minima parte.

Comprendo che per lei sia molto difficile proporre ai suoi di andare da uno psicologo, perché implica affrontare implicitamente temi connessi alle emozioni.

Una possibile soluzione che posso proporle è quella di rivolgersi lei ad uno psicologo, anche gratuitamente, per un primo colloquio, e parlarne in seduta. Lo psicologo le suggerirà eventualmente un modo per parlarne con i suoi genitori e si potrebbe prendere in considerazione anche una terapia familiare.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

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Utente
Utente
Dottoressa,
La ringrazio molto lei mi ha aiutato a comprendere, per quanto possibile, i miei sentimenti e la mia situazione in modo migliore. Mi ha anche chiarito come procedere e mi ha fatto capire quanto possa essere utile il confronto esterno. La ringrazio molto e le auguro il meglio!