Salve, come posso risolvere il problema dell'abbandono senza andare da uno psicologo?

Credo di avere un problema, mi capita di litigare con il mio ragazzo ogni volta che deve uscire con degli amici in particolare.

Siccome il mio ragazzo ha fatto pace con questi amici dopo un anno in cui erano litigati...
Lui ed io abbiamo stretto molto dopo che loro hanno litigato, adesso che sono tornati ho costante paura che lo facciano soffrire, quando chatta con loro e mi da fastidio che dedichi del tempo a loro lasciandomi da parte, tra l'altro quando esce con loro non mi parla molto o comunque non mi scrive o non mi cerca quando è con loro.

Fatto sta che mi da fastidio la cosa e non ho persone che possano vedere la cosa da un punto di vista anche psicologico.

Credo di soffrire dell'abbandono, che forse ho paura di perderlo e cose così, che magari questi amici possano portarmelo via.

Voglio salvare il mio rapporto con lui, ci tengo davvero molto ma credo che lo sto ferendo e che si stancherà prsto di me.

Cosa posso fare o dire?

Preciso che ho sofferto di "Depressione bipolare" non so se può essere utile, ma credo di avere dei disturbo ossessivo conpulsivo.

Grazie per aver letto...
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Gentile utente,

cosa le fa credere di avere il disturbo ossessivo compulsivo? E il disturbo bipolare le è stato diagnosticato?
In questa sede comunque non è possibile farle una diagnosi, né confermarla o disconfermarla.
Mi ha colpito il titolo che lei ha dato al suo messaggio "Come posso risolvere il problema dell'abbandono senza andare dallo psicologo?". Come mai pone questo presupposto?

A tale domanda posso risponderle che è difficile "risolvere" una paura come quella dell'abbandono senza rivolgersi ad uno specialista, in quanto tale paura è in genere profondamente radicata nel soggetto. Infatti la paura dell'abbandono molto spesso, se non sempre, affonda le proprie radici nell'infanzia, si inserisce nel rapporto del soggetto con le sue figure di riferimento: i genitori o altri adulti significativi.

Nel caso in cui lei avesse questa paura, e lo trovo plausibile da quello che descrive, probabilmente si sta portando dietro degli strascichi del suo passato, dai quali, da un lato, fa fatica a separarsi, dall'altro, ne è forse condizionata nella misura in cui influenzano le sue relazioni attuali.
In un certo senso si potrebbe dire che tali strascichi probabilmente riattualizzano la sua paura di essere lasciata, nelle relazioni attuali.

La paura dell'abbandono comunque è una delle nostre più grandi paure. Tutti temiamo l'abbandono, ma c'è una differenza tra il temere qualcosa ma riuscire a fare i conti con la possibilità che possa capitare, riuscendo cioè a circoscrivere la propria paura, ed invece vivere nel terrore che possa succedere, o nell'attesa che succeda. Se lei si riconosce in quest'ultima categoria, le consiglierei di superare le resistenze che ha nel rivolgersi ad uno psicologo e prendere in considerazione l'idea di farlo.

Si potrebbe chiedere cosa significa per lei essere abbandonata. Forse che qualcuno dopo averle fatto credere di amarla sceglie di rinunciare a lei, di perderla, rimandandole che non è abbastanza amabile. Forse vivere col peso, o con la colpa di non meritare l'amore. Forse essere lasciata, gettata via come qualcosa che non ha alcun valore, essere dimenticata, come quelli che non contano nulla.

Sono delle ipotesi, in cui se si rispecchiasse (in queste o in altre), sarebbe opportuno parlarne in seduta con uno psicologo, per una valutazione. Tra l'altro, inoltre, vivere una relazione, con una paura come questa, significa spiare nell'altro e in se stessi ogni possibilità che egli voglia separarsi da noi, cogliere in ogni suo gesto tale minaccia, vedere l'ombra della separazione che incombe sul proprio rapporto.

Non crede che questo prezzo da pagare sia decisamente più alto rispetto a quello che pagherebbe, in termini economici e/o emotivi e di tempo, se andasse da uno psicologo? Se lei riuscisse a liberarsi da tale paura, potrebbe riuscire a vivere le relazioni pienamente, a godersele, perché non sarebbe più preoccupata dall'idea di perdere la persona che le sta accanto. Si percepirebbe amabile e non avrebbe l'aspettativa di essere lasciata, o comunque pur mettendo in conto che potrebbe succedere, riuscirebbe a tollerare questa idea.
Infatti una persona né stando con noi può darci valore, né andandosene via, può togliercelo.

Le auguro di trovare al più presto un po' di serenità.

Cordiali saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

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