relazione terapeutica
Buongiorno,
stavo seguendo un percorso terapeutico da circa un anno, nonostante le mie difficolta' di fidarsi e di abbandono.
A seguito di una mia forte crisi, che ho espresso a chi mi seguiva, gli incontri si sono bruscamente interrotti.
Ho sicuramente sbagliato e ho provato a riparare chiedendo scusa.
Ho poi lasciato allo specialista le modalita di prosecuzione o interruzione degli incontri.
Ma non ho piu' ricevuto risposta.
ll legame che si era creato era molto intenso da parte mia, nonostante i miei problemi di fiducia.
Non volevo interrompere, proprio in questo momento particolare, ma non riesco ad accettare che lo specialista sia letteralmente scomparso senza darmi una spiegazione.
Mi rassicurava dicendomi che in caso di crisi o mie voglie di pausa ne avremmo parlato ed invece non e' andata cosi.
E' complicato per me, perche' le persone piu importanti nella mia vita sono andate via senza dare spiegazioni.
E' un problema quindi mio e su cui volevo lavorare.
Mi sto chiedendo che grosso errore abbia potuto fare da non poter essere riparato.
Sebbene la relazione era intensa, non era un mio amico, e quindi lui avrebbe dovuto avere la capacita' di gestire le mie crisi.
Ho gia contatto un altro specialista con cui non alcun feeling e con cui non voglio crearlo perche' se ad andarsene se ne vanno proprio le persone che dovrebbero essere preparate per aiutare, vuiol dire che la problematica che io ho e' intrattabile.
Scrivo quindi solo per avere pochi e pratici consigli su come evitare di focalizzarmi su cosa e' successo.
Ora lascero' passare del tempo e probabilmente ricontattero' il precedente solo per chiedere se ho diritto ad avere una spiegazione, anche se ho paura della risposta.
Scusate per il consulto.
stavo seguendo un percorso terapeutico da circa un anno, nonostante le mie difficolta' di fidarsi e di abbandono.
A seguito di una mia forte crisi, che ho espresso a chi mi seguiva, gli incontri si sono bruscamente interrotti.
Ho sicuramente sbagliato e ho provato a riparare chiedendo scusa.
Ho poi lasciato allo specialista le modalita di prosecuzione o interruzione degli incontri.
Ma non ho piu' ricevuto risposta.
ll legame che si era creato era molto intenso da parte mia, nonostante i miei problemi di fiducia.
Non volevo interrompere, proprio in questo momento particolare, ma non riesco ad accettare che lo specialista sia letteralmente scomparso senza darmi una spiegazione.
Mi rassicurava dicendomi che in caso di crisi o mie voglie di pausa ne avremmo parlato ed invece non e' andata cosi.
E' complicato per me, perche' le persone piu importanti nella mia vita sono andate via senza dare spiegazioni.
E' un problema quindi mio e su cui volevo lavorare.
Mi sto chiedendo che grosso errore abbia potuto fare da non poter essere riparato.
Sebbene la relazione era intensa, non era un mio amico, e quindi lui avrebbe dovuto avere la capacita' di gestire le mie crisi.
Ho gia contatto un altro specialista con cui non alcun feeling e con cui non voglio crearlo perche' se ad andarsene se ne vanno proprio le persone che dovrebbero essere preparate per aiutare, vuiol dire che la problematica che io ho e' intrattabile.
Scrivo quindi solo per avere pochi e pratici consigli su come evitare di focalizzarmi su cosa e' successo.
Ora lascero' passare del tempo e probabilmente ricontattero' il precedente solo per chiedere se ho diritto ad avere una spiegazione, anche se ho paura della risposta.
Scusate per il consulto.
[#1]
Gentilissima,
da quanto scrive e dal suo storico emerge che questa non sia l'unica terapia interrotta. I motivi possono essere diversi ma sarebbe importante chiarire con il terapeuta i motivi che hanno portato all'interruzione della terapia. Una volta fatto ciò, se è suo desiderio intraprendere un nuovo percorso, sarebbe utile per lei trovare un terapeuta con cui costruire nel tempo una relazione di fiducia iniziando dal ripercorrere i vissuti e gli esiti dei percorsi precedenti che, a questo punto, vanno ripresi e risolti.
Cordialmente.
da quanto scrive e dal suo storico emerge che questa non sia l'unica terapia interrotta. I motivi possono essere diversi ma sarebbe importante chiarire con il terapeuta i motivi che hanno portato all'interruzione della terapia. Una volta fatto ciò, se è suo desiderio intraprendere un nuovo percorso, sarebbe utile per lei trovare un terapeuta con cui costruire nel tempo una relazione di fiducia iniziando dal ripercorrere i vissuti e gli esiti dei percorsi precedenti che, a questo punto, vanno ripresi e risolti.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
[#2]
Utente
Innanzitutto graaie per la risposta.
Cerco solo di chiarire. Si avevo gia' scritto di una interruzione, sempre da parte dello stesso specialista, ero andata in crisi ma poi sapendo i miei limiti relazionali, ho ripreso con lui. All'epoca lui aveva dato come spiegazione suoi problemi di salute e la ripresa degli appuntamenti, dopo oltre un mese, e' stata un po' problematica solo perche' gli appuntamenti erano fissati pochi giorni prima. Al di la di questo, avendo avuto serie difficolta' a decidere di iniziare, ed avendo iniziato a vedere dei miglioramenti, anche se lenti con lui (intendo farmi valere di piu, prendermi i miei spazi, credere di meritare anche io qualcosa e via dicendo), ho continuato. La mia recente crisi e' stata da me comunicata a lui via email e poi un po' trattata nell'ultimo incontro (che non sapevo sarebbe stato l'ultimo). Dopo non ce ne sono stati piu perche' non mi e' stato dato nessun nuovo appuntamento (sono due settimane ora) nonostante gli abbia gia mandato un paio di email. Non voglio contattarlo via cell o sms perche' credo che sia giusto lasciare spazio alle persone anche se sono specialisti e dovrebbero essere preparati a reggere le "crisi" di un loro paziente. Ho gia contatto uno nuovo ma non ho parlato di questo ma il problema e' che mi rimarra' sempre nella testa e (da tre settimane sto davvero male) il motivo per cui anche uno esperto e' scomparso. Non sono stata offensiva, forse mi ero solo aperta troppo via email come lui chiedeva. Aperta troppo intendo che scrivevo i miei pensieri che non riuscivo ad esperimere a voce. Era una sua richiesta.
Questo mi fa stare male, con crisi di pianto che non riesco a calmare. Ero da lui per problemi, tra altri piu importanti, legati all'abbandono e alla paura di interruzioni improvvise.
Con il nuovo, so che da esterni si dira' il contrario, faro' del mio meglio per aprirmi ma per non creare alcun tipo di legame affettivo anche se non fa parte del mio modo di essere. Affettivo intendo che se anche questo scomparisse, io potrei forse essere piu pronta. Vorrei provare a non pensare ma mi colpevolizzo ad aver permesso a me stessa di fidarmi, di affezionarmi e di credere a cosa lui dicesse. Purtroppo non riesco perche' tutti i miei precedente vissuti di essere indegna sono riaffiorati di colpo. Come e' giusto che sia
Grazie per la sua risposta e per il tempo
Cerco solo di chiarire. Si avevo gia' scritto di una interruzione, sempre da parte dello stesso specialista, ero andata in crisi ma poi sapendo i miei limiti relazionali, ho ripreso con lui. All'epoca lui aveva dato come spiegazione suoi problemi di salute e la ripresa degli appuntamenti, dopo oltre un mese, e' stata un po' problematica solo perche' gli appuntamenti erano fissati pochi giorni prima. Al di la di questo, avendo avuto serie difficolta' a decidere di iniziare, ed avendo iniziato a vedere dei miglioramenti, anche se lenti con lui (intendo farmi valere di piu, prendermi i miei spazi, credere di meritare anche io qualcosa e via dicendo), ho continuato. La mia recente crisi e' stata da me comunicata a lui via email e poi un po' trattata nell'ultimo incontro (che non sapevo sarebbe stato l'ultimo). Dopo non ce ne sono stati piu perche' non mi e' stato dato nessun nuovo appuntamento (sono due settimane ora) nonostante gli abbia gia mandato un paio di email. Non voglio contattarlo via cell o sms perche' credo che sia giusto lasciare spazio alle persone anche se sono specialisti e dovrebbero essere preparati a reggere le "crisi" di un loro paziente. Ho gia contatto uno nuovo ma non ho parlato di questo ma il problema e' che mi rimarra' sempre nella testa e (da tre settimane sto davvero male) il motivo per cui anche uno esperto e' scomparso. Non sono stata offensiva, forse mi ero solo aperta troppo via email come lui chiedeva. Aperta troppo intendo che scrivevo i miei pensieri che non riuscivo ad esperimere a voce. Era una sua richiesta.
Questo mi fa stare male, con crisi di pianto che non riesco a calmare. Ero da lui per problemi, tra altri piu importanti, legati all'abbandono e alla paura di interruzioni improvvise.
Con il nuovo, so che da esterni si dira' il contrario, faro' del mio meglio per aprirmi ma per non creare alcun tipo di legame affettivo anche se non fa parte del mio modo di essere. Affettivo intendo che se anche questo scomparisse, io potrei forse essere piu pronta. Vorrei provare a non pensare ma mi colpevolizzo ad aver permesso a me stessa di fidarmi, di affezionarmi e di credere a cosa lui dicesse. Purtroppo non riesco perche' tutti i miei precedente vissuti di essere indegna sono riaffiorati di colpo. Come e' giusto che sia
Grazie per la sua risposta e per il tempo
[#3]
Gentilissima,
i significati attribuiti alla relazione terapeutica hanno a che fare con il "contratto terapeutico", con gli obiettivi e le modalità operative che avevate concordato. Capisco la sua frustrazione e la sua sofferenza ma solo il collega può entrare nel merito dell'accaduto con la dovuta consapevolezza. In assenza di questo lavoro di chiusura e restituzione il nuovo professionista a cui eventualmente si rivolgerà dovrà con pazienza e delicatezza ricomporre i frammenti, ricucire e dare un senso unitario per permetterle di ritrovare il benessere interiore. Altrimenti rimarrà con qualcosa di sospeso, di interrotto.
Cordialmente.
i significati attribuiti alla relazione terapeutica hanno a che fare con il "contratto terapeutico", con gli obiettivi e le modalità operative che avevate concordato. Capisco la sua frustrazione e la sua sofferenza ma solo il collega può entrare nel merito dell'accaduto con la dovuta consapevolezza. In assenza di questo lavoro di chiusura e restituzione il nuovo professionista a cui eventualmente si rivolgerà dovrà con pazienza e delicatezza ricomporre i frammenti, ricucire e dare un senso unitario per permetterle di ritrovare il benessere interiore. Altrimenti rimarrà con qualcosa di sospeso, di interrotto.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
[#4]
Utente
Grazie per la sua risposta.
In realtà non era previsto concludere anzi.
Semplicemente l ultimo incontro è saltato perché io non ho voluto accettare un suo appuntamento dato meno di 10h prima. Non essendo appunto un mio amico, io avevo bisogno di sapere con giusto avviso l appuntamento successivo per evitare di salutarli e di mantenere una continuità. In più a questo si è aggiunto che io avevo manifestato un malessere e una confusione generale, a lui comunicata. Io ho scritto ormai tre email, di scuse, ringraziamento (cosa che penso) e richiesta di sapere come e se procedere. Non ho più ricevuto una risposta. Questo per me è destabilizzante perché non parliamo di un legame tra amici ma di un professionista con una che può avere delle crisi. Probabilmente devo scrivergli l ultima volta e chiedere in modo diretto un ultimo appuntamento. La sua non risposta non sarà ben accettata da me.
Grazie per la sua invece di risposta
In realtà non era previsto concludere anzi.
Semplicemente l ultimo incontro è saltato perché io non ho voluto accettare un suo appuntamento dato meno di 10h prima. Non essendo appunto un mio amico, io avevo bisogno di sapere con giusto avviso l appuntamento successivo per evitare di salutarli e di mantenere una continuità. In più a questo si è aggiunto che io avevo manifestato un malessere e una confusione generale, a lui comunicata. Io ho scritto ormai tre email, di scuse, ringraziamento (cosa che penso) e richiesta di sapere come e se procedere. Non ho più ricevuto una risposta. Questo per me è destabilizzante perché non parliamo di un legame tra amici ma di un professionista con una che può avere delle crisi. Probabilmente devo scrivergli l ultima volta e chiedere in modo diretto un ultimo appuntamento. La sua non risposta non sarà ben accettata da me.
Grazie per la sua invece di risposta
[#5]
Gentilissima,
< Probabilmente devo scrivergli l ultima volta e chiedere in modo diretto un ultimo appuntamento.>
Sicuramente vi meritate entrambi un tentativo.
<La sua non risposta non sarà ben accettata da me. >
Questo è umano: a nessuno piace non ricevere risposta. E' comunque un punto di partenza anche per una eventuale ripartenza con lui o con altri professionisti.
Cordialmente.
< Probabilmente devo scrivergli l ultima volta e chiedere in modo diretto un ultimo appuntamento.>
Sicuramente vi meritate entrambi un tentativo.
<La sua non risposta non sarà ben accettata da me. >
Questo è umano: a nessuno piace non ricevere risposta. E' comunque un punto di partenza anche per una eventuale ripartenza con lui o con altri professionisti.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 950 visite dal 10/02/2023.
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