Corretto uso del viagra?
Salve,
Sono un uomo di 54 anni, sposato da 25 ed ho rapporti sessuali solo con mia moglie.
Negli ultimi tempi ho avuto difficoltà difficoltà a mantenere una buona erezione, ed in alcuni casi arrivavo ad una eiaculazione precoce, addirittura prima della penetrazione.
Dopo aver fatto accertamenti strumentali, è venuta fuori un'infiammazione della prostata (non è la prima volta che mi succede, la prostatite si sta un po' cronicizzando)
Questa situazione mi rendeva abbastanza frustrato e probabilmente oltre ai problemi fisici, incideva nel rapporto sessuale anche l'ansia che tutto ciò mi generava.
Devo dire che mia moglie è sempre stata comprensiva e mai mi ha fatto pesare questo problema.
In accordo con l'andrologo ed il mio medico di base, mi è stato prescritto oltre alla cura della prostatite, del Sildenafil (viagra) da 25mg, basso dosaggio.
Effettivamente il Sildenafil sta avendo i suoi effetti chiamiamoli "terapeutici", e non solo... ha "risvegliato" nella coppia sensazioni e stimoli che avevamo provato forse qualche decina di anni fa.
Nel frattempo, sono migliorati anche i rapporti senza il medicinale ma ovviamente non a livelli di quelli con il Sildenafil, qualche difficoltà è ancora presente.
Adesso praticamente ne prendo una pastiglia ogni sette-dieci giorni.
Quello che ha provocato questo medicinale nella coppia è stata una grande "soddisfazione" non solo per me, ma anche anche per mia moglie, in definitiva ha generato una specie di seconda giovinezza dal punto di vista sessuale.
Mia moglie (53 anni) è in pre-menopausa e mi sembra che questo "rinvigorimento" della nostra vita sessuale la aiuti anche a passare meglio questo periodo.
Morale della favola, tanto per esser chiari, questo medicinale oltre che ad apportare un miglioramento "fisico" per me, ha risvegliato la nostra vita sessuale di coppia e ci ha reso veramente soddisfatti entrambi.
Il tutto sempre e soltanto dietro avvallo medico dell'andrologo o del medico di base.
Per tutto ciò, mi stavo domandando se questo è un utilizzo sbagliato o meno del farmaco.
Considerando anche che (purtroppo...) secondo quanto dice il medico, qualche difficoltà oggettiva ce l'avrò sempre (dovuta alla cronicità della prostatite) e con il passare degli anni probabilmente la situazione non è che migliorerà...
L'assunzione del viagra non mi provoca particolari effetti collaterali, dal punto di vista fisico lo tollero senza problemi, forse anche perché il dosaggio è basso.
Diciamo che in questo momento dentro di me convivono due sensazioni diverse... da un lato la felicità nel vedere, attraverso l'utilizzo del medicinale, la completa soddisfazione sessuale di entrambi, dall'altro mi sento un po' ferito nell'orgoglio di "maschio" nel non riuscire a soddisfare "naturalmente" e completamente sia me stesso che la mia donna.
Si può considerare il Viagra come terapeutico anche dal punto di vista "psicologico" oltre che fisico?
Questo è un po' il mio dubbio
Grazie per le vostre sempre puntuali risposte
Sono un uomo di 54 anni, sposato da 25 ed ho rapporti sessuali solo con mia moglie.
Negli ultimi tempi ho avuto difficoltà difficoltà a mantenere una buona erezione, ed in alcuni casi arrivavo ad una eiaculazione precoce, addirittura prima della penetrazione.
Dopo aver fatto accertamenti strumentali, è venuta fuori un'infiammazione della prostata (non è la prima volta che mi succede, la prostatite si sta un po' cronicizzando)
Questa situazione mi rendeva abbastanza frustrato e probabilmente oltre ai problemi fisici, incideva nel rapporto sessuale anche l'ansia che tutto ciò mi generava.
Devo dire che mia moglie è sempre stata comprensiva e mai mi ha fatto pesare questo problema.
In accordo con l'andrologo ed il mio medico di base, mi è stato prescritto oltre alla cura della prostatite, del Sildenafil (viagra) da 25mg, basso dosaggio.
Effettivamente il Sildenafil sta avendo i suoi effetti chiamiamoli "terapeutici", e non solo... ha "risvegliato" nella coppia sensazioni e stimoli che avevamo provato forse qualche decina di anni fa.
Nel frattempo, sono migliorati anche i rapporti senza il medicinale ma ovviamente non a livelli di quelli con il Sildenafil, qualche difficoltà è ancora presente.
Adesso praticamente ne prendo una pastiglia ogni sette-dieci giorni.
Quello che ha provocato questo medicinale nella coppia è stata una grande "soddisfazione" non solo per me, ma anche anche per mia moglie, in definitiva ha generato una specie di seconda giovinezza dal punto di vista sessuale.
Mia moglie (53 anni) è in pre-menopausa e mi sembra che questo "rinvigorimento" della nostra vita sessuale la aiuti anche a passare meglio questo periodo.
Morale della favola, tanto per esser chiari, questo medicinale oltre che ad apportare un miglioramento "fisico" per me, ha risvegliato la nostra vita sessuale di coppia e ci ha reso veramente soddisfatti entrambi.
Il tutto sempre e soltanto dietro avvallo medico dell'andrologo o del medico di base.
Per tutto ciò, mi stavo domandando se questo è un utilizzo sbagliato o meno del farmaco.
Considerando anche che (purtroppo...) secondo quanto dice il medico, qualche difficoltà oggettiva ce l'avrò sempre (dovuta alla cronicità della prostatite) e con il passare degli anni probabilmente la situazione non è che migliorerà...
L'assunzione del viagra non mi provoca particolari effetti collaterali, dal punto di vista fisico lo tollero senza problemi, forse anche perché il dosaggio è basso.
Diciamo che in questo momento dentro di me convivono due sensazioni diverse... da un lato la felicità nel vedere, attraverso l'utilizzo del medicinale, la completa soddisfazione sessuale di entrambi, dall'altro mi sento un po' ferito nell'orgoglio di "maschio" nel non riuscire a soddisfare "naturalmente" e completamente sia me stesso che la mia donna.
Si può considerare il Viagra come terapeutico anche dal punto di vista "psicologico" oltre che fisico?
Questo è un po' il mio dubbio
Grazie per le vostre sempre puntuali risposte
[#1]
>>> Si può considerare il Viagra come terapeutico anche dal punto di vista "psicologico" oltre che fisico?
È una domanda sensata e la risposta è "dipende".
Spesso il medico prescrive questo tipo di farmaci anche per far sentire più sicuro di sé l'uomo, ma va considerato il profilo di personalità dell'utente, che non sempre è ben disposto - o completamente ben disposto, come sembra nel suo caso - verso il farmaco.
L'uso che le è stato prescritto è corretto dal punto di vista medico, dato che sta risolvendo un problema, ma potrebbe essere necessario un colloquio con uno psicologo allo scopo di aiutarla a ristrutturare l'idea svilente che lei si è fatto del farmaco come "protesi".
Consideri tuttavia che la maggior parte delle persone ha bisogno di qualche "protesi". Può trattarsi banalmente di un paio di occhiali, di una capsula dentale, di una fascia protettiva per il ginocchio per allenarsi. Non c'è nulla di male in questo, siamo esseri imperfetti e occorre adattarsi.
Inoltre, alcuni studi sembrano suggerire che l'uso regolare di queste molecole abbia un effetto protettivo rispetto ai rischi cardiovascolari.
È una domanda sensata e la risposta è "dipende".
Spesso il medico prescrive questo tipo di farmaci anche per far sentire più sicuro di sé l'uomo, ma va considerato il profilo di personalità dell'utente, che non sempre è ben disposto - o completamente ben disposto, come sembra nel suo caso - verso il farmaco.
L'uso che le è stato prescritto è corretto dal punto di vista medico, dato che sta risolvendo un problema, ma potrebbe essere necessario un colloquio con uno psicologo allo scopo di aiutarla a ristrutturare l'idea svilente che lei si è fatto del farmaco come "protesi".
Consideri tuttavia che la maggior parte delle persone ha bisogno di qualche "protesi". Può trattarsi banalmente di un paio di occhiali, di una capsula dentale, di una fascia protettiva per il ginocchio per allenarsi. Non c'è nulla di male in questo, siamo esseri imperfetti e occorre adattarsi.
Inoltre, alcuni studi sembrano suggerire che l'uso regolare di queste molecole abbia un effetto protettivo rispetto ai rischi cardiovascolari.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie dottore per la sua risposta.
Onestamente la sensazione più "negativa" dentro di me si smorza quando faccio l'utilizzo del farmaco, perché vedo che la positività che porta ad entrambi nel rapporto, è tanta.
Ha centrato perfettamente l'argomento parlando di "protesi", alla fine si può considerare come tale l'utilizzo del farmaco in questione, almeno nel mio caso. Non avevo considerato questo aspetto.
Intanto mi conforta il fatto che anche lei sostenga che l'utilizzo del farmaco nel mio caso è corretto da un punto di vista medico, già questo mi rasserena. Spesso leggo vostri consulti dove invitate le persone a non fare un uso di questi medicinali, solo per il gusto di incrementare le loro prestazioni sessuali, oppure per coprire un qualsiasi disagio di coppia.
Onestamente la sensazione più "negativa" dentro di me si smorza quando faccio l'utilizzo del farmaco, perché vedo che la positività che porta ad entrambi nel rapporto, è tanta.
Ha centrato perfettamente l'argomento parlando di "protesi", alla fine si può considerare come tale l'utilizzo del farmaco in questione, almeno nel mio caso. Non avevo considerato questo aspetto.
Intanto mi conforta il fatto che anche lei sostenga che l'utilizzo del farmaco nel mio caso è corretto da un punto di vista medico, già questo mi rasserena. Spesso leggo vostri consulti dove invitate le persone a non fare un uso di questi medicinali, solo per il gusto di incrementare le loro prestazioni sessuali, oppure per coprire un qualsiasi disagio di coppia.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 06/02/2023.
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