Gorgoglii addominali e ansia
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 32 anni e da circa un anno e mezzo soffro di eccessiva produzione di aria nello stomaco, e nella maggior parte dei casi ciò accade a stomaco vuoto.
Inizialmente non ci facevo caso, notavo semplicemente che mangiando iniziavo ad avere maggiori eruttazioni e meteorismo, mentre a stomaco vuoto avvertivo un certo gorgoglio addominale.
Pensavo fosse un problema di alimentazione, in realtà ho capito che l'aria espulsa non viene generata contestualmente al pasto, ma prima.
Il cibo mi aiuta solo ad espellerla.
Tant'è che quando mangio non ho nessun disturbo, anzi, ormai mangio più di frequente proprio per tamponare il problema.
Su consulto del medico di famiglia ho fatto una gastroscopia con biopsia.
Nulla, a parte una rada presenza di elicobacter, del tutto debellata con cura antibiotica eradicante.
Il gastroenterologo però fu il primo a suggerire ansia e stress come possibile causa al mio malessere.
E così ho iniziato ad assumere qualche goccia di Levopraid prima dei pasti.
Fui anche avvertito che non avrei risolto se non avessi rimosso la causa scatenante.
Non convinto, ho fatto le analisi del sangue.
Ho fatto il test per la celiachia, ho persino cercato la presenza di eventuali anticorpi antiparietali per la gastrite atrofica.
Nulla.
Insoddisfatto e frustrato, ho anche fatto un'ecografia.
Ma niente.
È tutto a posto.
Non che sia un problema, anzi.
Ma non sto bene.
Questo disturbo ormai è un incubo.
Quando sono a lavoro ho il terrore, perché è veramente imbarazzante.
E questa cosa non fa che peggiorare il problema.
Mi sono convinto infine che può esistere una correlazione con il mio stato d'animo.
E così sono tornato sui miei passi.
L'ansia.
Il problema è qui.
Qual è la causa?
Io non mi sento una persona ansiosa.
Faccio uno dei lavori più tranquilli al mondo, lavoro persino da casa perlopiù.
Di rado vado in ufficio e mi porto dietro cibo per due persone, pur di non stare a stomaco vuoto.
Posso anche capire che adesso possa essere la paura dei contesti in cui c'è silenzio a provocarmi il problema, o ad accentuarlo.
Ma in origine?
Non ricordo purtroppo un evento specifico.
Ricordo solo che iniziai a soffrire di rumori allo stomaco negli ultimi anni di università.
Roba da poco, che poi è sparita contestualmente a un periodo in cui ho ripreso a fare sport.
Una cosa che adesso purtroppo non riesco più a fare per questioni di tempo.
La cosa curiosa è anche questa: da due anni non faccio più sport e da un anno e mezzo si è ripresentato il problema.
È possibile che esista una correlazione fra le due cose?
Se fosse ansia, è possibile che io assorba quelle degli altri?
Perché devo dirlo, sono una persona empatica.
Ma sono anche puntiglioso, non maniacale, però ammetto che vivo a volte con un po' troppa apprensione.
A questo punto non mi sento di escludere nulla, ma attendo un parere competente per capire meglio come orientarmi.
Sono un ragazzo di 32 anni e da circa un anno e mezzo soffro di eccessiva produzione di aria nello stomaco, e nella maggior parte dei casi ciò accade a stomaco vuoto.
Inizialmente non ci facevo caso, notavo semplicemente che mangiando iniziavo ad avere maggiori eruttazioni e meteorismo, mentre a stomaco vuoto avvertivo un certo gorgoglio addominale.
Pensavo fosse un problema di alimentazione, in realtà ho capito che l'aria espulsa non viene generata contestualmente al pasto, ma prima.
Il cibo mi aiuta solo ad espellerla.
Tant'è che quando mangio non ho nessun disturbo, anzi, ormai mangio più di frequente proprio per tamponare il problema.
Su consulto del medico di famiglia ho fatto una gastroscopia con biopsia.
Nulla, a parte una rada presenza di elicobacter, del tutto debellata con cura antibiotica eradicante.
Il gastroenterologo però fu il primo a suggerire ansia e stress come possibile causa al mio malessere.
E così ho iniziato ad assumere qualche goccia di Levopraid prima dei pasti.
Fui anche avvertito che non avrei risolto se non avessi rimosso la causa scatenante.
Non convinto, ho fatto le analisi del sangue.
Ho fatto il test per la celiachia, ho persino cercato la presenza di eventuali anticorpi antiparietali per la gastrite atrofica.
Nulla.
Insoddisfatto e frustrato, ho anche fatto un'ecografia.
Ma niente.
È tutto a posto.
Non che sia un problema, anzi.
Ma non sto bene.
Questo disturbo ormai è un incubo.
Quando sono a lavoro ho il terrore, perché è veramente imbarazzante.
E questa cosa non fa che peggiorare il problema.
Mi sono convinto infine che può esistere una correlazione con il mio stato d'animo.
E così sono tornato sui miei passi.
L'ansia.
Il problema è qui.
Qual è la causa?
Io non mi sento una persona ansiosa.
Faccio uno dei lavori più tranquilli al mondo, lavoro persino da casa perlopiù.
Di rado vado in ufficio e mi porto dietro cibo per due persone, pur di non stare a stomaco vuoto.
Posso anche capire che adesso possa essere la paura dei contesti in cui c'è silenzio a provocarmi il problema, o ad accentuarlo.
Ma in origine?
Non ricordo purtroppo un evento specifico.
Ricordo solo che iniziai a soffrire di rumori allo stomaco negli ultimi anni di università.
Roba da poco, che poi è sparita contestualmente a un periodo in cui ho ripreso a fare sport.
Una cosa che adesso purtroppo non riesco più a fare per questioni di tempo.
La cosa curiosa è anche questa: da due anni non faccio più sport e da un anno e mezzo si è ripresentato il problema.
È possibile che esista una correlazione fra le due cose?
Se fosse ansia, è possibile che io assorba quelle degli altri?
Perché devo dirlo, sono una persona empatica.
Ma sono anche puntiglioso, non maniacale, però ammetto che vivo a volte con un po' troppa apprensione.
A questo punto non mi sento di escludere nulla, ma attendo un parere competente per capire meglio come orientarmi.
[#1]
Gentile utente,
le Sue domande sono più che legittime, dato che coinvolgono la Sua vita.
Purtroppo online non è possibile dare risposta ad alcuna di esse.
Partendo dal fatto che tutti gli accertamenti medici hanno risultato dato risultati negativi, fortunatamente per Lei,
e che Lei ha cominciato a prendere in considerazione l'ipotesi che i disturbi di cui soffre possano essere di origine psicogena, ipotesi sicuramente condivisibile,
si rivolga in presenza ad un* Psicolog* che sia anche Psicoterapeuta. Solo dentro un percorso psicologico è possibile identificare cause e soluzioni.
Glielo auguriamo di cuore.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
le Sue domande sono più che legittime, dato che coinvolgono la Sua vita.
Purtroppo online non è possibile dare risposta ad alcuna di esse.
Partendo dal fatto che tutti gli accertamenti medici hanno risultato dato risultati negativi, fortunatamente per Lei,
e che Lei ha cominciato a prendere in considerazione l'ipotesi che i disturbi di cui soffre possano essere di origine psicogena, ipotesi sicuramente condivisibile,
si rivolga in presenza ad un* Psicolog* che sia anche Psicoterapeuta. Solo dentro un percorso psicologico è possibile identificare cause e soluzioni.
Glielo auguriamo di cuore.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 05/02/2023.
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