Mai cognata mi manda sempre delle frecciatine ed io ci rimango male

Ciao a tutti, mi chiamo Carlo ed ho quasi 25 anni, mio fratello all'incirca 10 anni fa si è trasferito per lavoro al nord e li ha conosciuto mia cognata.

Una o due volte all'anno scendono e passano una settimana o poco più in casa con me e la mia famiglia.

Nonostante siano passati 10 anni dalla loro conoscenza io non sono mai entrato in feeling con lei, ma a dir la verità nessuno della mia famiglia ci è riuscito al 100% in quanto lei ha un carattere molto particolare, ma lo rispetto.
Io sono quello della famiglia che ha meno confidenza di tutti con lei.

sto passando un periodo un po bruttino in quanto non sono capace di fare le giuste scelte nella mia vita.

Spesso mio fratello quando è qui discute ed alza la voce nei miei confronti dicendo che io a 25 anni dovrei già lavorare ed insomma ci va giù pesante, gli do assolutamente ragione, ci mancherebbe, fino ad ora non sono stato con le mani in mano ma diciamo che la mia vita non decolla da quel punto di vista, complice spesso anche problemi di insicurezza ed ansia.

Comunque il problema sorge quando in queste faccende mette piede mia cognata, che secondo me non dovrebbe assolutamente permettersi, a differenza di mio fratello lei non grida ma inizia a sparare frecciatine che fanno molto più male della voce grossa che fa mio fratello, perché con mio fratello ho un certo tipo di confidenza, con lei sicuramente no, soprattutto perché lei si trova nella mia stessa identica situazione, con la differenza che è sposata e la mantiene il marito mentre a me mi mantengono per ora i miei genitori.

Io su di lei non ho mai aperto bocca nonostante ci sarebbero cose da dire, ma non mi sono mai permesso di invadere la sua vita privata.

Il punto è che non so che rapporto avere con lei devo essere sincero, non ci andiamo a genio entrambi, è palese a questo punto, tuttavia 10 anni fa, quando ci siamo conosciuti, io avevo 14 anni ed ero un ragazzo molto più timido e chiuso rispetto ad ora, mentre lei 10 anni fa aveva 25 anni, quindi mi sembra logico che una persona di 25 anni fosse molto più matura di un bambino di 14 per prendere l'iniziativa ed iniziare a creare quel "legame" che serviva, ma lei a quanto pare non l'ha fatto.

Non vorrei scaricarle però colpe su colpe, evidentemente è carattere e come dicevo la rispetto, magari io ho un carattere peggiore del suo e non me ne rendo conto, chissà.

Però vorrei appunto sapere che rapporto potrei avere con lei visto che non ci scambiamo quasi mai nessuna parola, l'unica volta che lei mi parla a tavola è proprio per mandarmi queste frecciatine, quindi potete immaginare i nervi che mi salgono, ma preferisco starmene zitto.
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Gentile utente,

comprendo che le "frecciatine" facciano star male perché le viviamo come delle accuse, degli attacchi alla nostra persona. E comprendo che per lei siano più dolorose "della voce grossa di suo fratello".
Uno dei motivi per cui tollera meglio le critiche di suo fratello, è (come ha scritto lei) che attribuisce a quest'ultimo il diritto di muoverle delle critiche, in virtù della vostra relazione.
A sua cognata non attribuisce il diritto di farlo, pertanto probabilmente vive come una violazione, una violenza i suoi interventi.

L'altro motivo a cui si riferisce, riguarda la rabbia nel constatare che sua cognata fa proprio le scelte verso le quali mostra disapprovazione, quindi anche in virtù di ciò, dentro di lei, legittimamente, le nega il diritto di rivolgerle tali "frecciatine".

Oltre a ciò, secondo me, la differenza tra le "frecciatine" e le critiche dirette, è che le prime, in quanto indirette, sono più difficili da smascherare.
Chi le fa non si espone come chi critica in modo diretto, lasciando spesso, la persona a cui le rivolge nella difficoltà o nell'impossibilità di replicare. Infatti è difficile replicare ad una critica indiretta, che magari indossa la maschera dell'ironia o che comunque è ben celata, ma l'intento di ferire, purtroppo è fin troppo evidente.

Al tempo stesso le "frecciatine" feriscono perché contengono aggressività e spesso colpiscono esattamente dove devono colpire, proprio su quel nervo scoperto dentro di noi, su quel punto che ci fa così male.
Infatti sembrerebbe che lei non si ritenga capace di fare le scelte giuste. Questo potrebbe essere il suo nervo scoperto, quel punto dolente che queste "frecciatine" colpiscono.
Col tempo, se riesce a curare le sue ferite interne, a maturare fiducia nei riguardi di se stesso, delle sue capacità, così come della capacità di fare scelte giuste, e magari ad amarsi un po' di più, forse pian piano le "frecciatine" faranno meno male.

Le consiglierei comunque di provare ad esternare la sua rabbia, nel rispetto di sua cognata e di tutti. La rabbia quando viene repressa trova comunque un modo per emergere, se non all'esterno, dentro di noi.
Le consiglio di prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione ed eventualmente intraprendere un percorso psicologico.

Cordiali Saluti.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

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Utente
Utente
Grazie, risposta molto esaustiva direi.
Come ultima analisi secondo lei che rapporto potrei avere con mia cognata? Perché con lei ho un rapporto del tipo: "ci rivolgiamo la parola solo perché siamo cugini di sangue ma non condividiamo niente in quanto non lo abbiamo scelto noi di avere legami, ma è frutto di acquisizioni naturale esterne". (Esempio)
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
A lei dispiace che abbiate questo rapporto solo di circostanza? Al di là del risentimento che nutre verso di lei, che forse è in parte causato dal non sentirsi accettato, le piacerebbe avere un rapporto diverso con sua cognata?
Le suggerirei di provare a chiederle come mai le rivolge queste "frecciatine". Perche' non chiederglielo semplicemente, quindi? Puo' essere un modo per capire, per conoscersi, per instaurare un dialogo al di la' delle critiche, cioè su un piano piu' costruttivo, e al tempo stesso per esprimere il suo disappunto. Cosi' non le resterà l' amara sensazione di aver subito gli attacchi di sua cognata senza aver potuto difendersi.
Magari anche sua cognata vorrebbe un rapporto diverso con lei e cerca attraverso le "frecciatine" di provocare una sua reazione, o esprimere il suo risentimento perché a sua volta si sente rifiutata da lei.

Psicologa e Assistente Sociale
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Utente
Utente
Sinceramente se non mi è venuto da fare nulla di spontaneo verso di lei in questi 10 anni, allora non mi verrà mai, non posso fingere di essere quello che non sono con lei, non mi sento me stesso, lei è quel tipo di persona che dice: "lascia stare faccio tutto io" e poi manda frecciatine perché quella cosa non l'hai fatta tu per dire, quindi spesso è incoerente su queste cose.
Non mi piace proprio come persona, ogni volta che viene qui è un inferno, non riesco ad essere me stesso nemmeno con mio fratello che ho i suoi occhi puntati addosso che mi intimoriscono, come se fosse pronta a dire la solita cosa senza senso verso di me.
Averla in casa per dieci giorni per me è un grosso peso, mi dispiace dire questo, ma non riesco proprio a stringere un legame
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Sarebbe importante comprendere meglio le ragioni profonde dell' ostilità che nutre verso sua cognata.
Comunque se non se la sente di prendere in considerazione il mio suggerimento, (chiedere a sua cognata per quale motivo si comporta così, per instaurare un dialogo e capire), provi a difendersi da questa situazione esprimendo la rabbia in modo socialmente accettabile, cioè nel rispetto di tutti, usando termini e modi adeguati. Forse esprimere la rabbia la renderà più sopportabile.

Se la situazione le genera così tanto malessere, al punto da essere vissuta come un inferno, come lei scrive, forse dovrebbe rivolgersi ad un professionista.
Purtroppo non ci è consentito cambiare gli altri o imporre loro certi comportamenti che non ci danneggino. Ci è consentito solo intervenire su noi stessi, comprendendo meglio le ragioni che ci inducono a stare male, provando a ricucire le nostre ferite e a ritagliarci uno spazio per noi, per stare con noi stessi. Questo però, può essere già tanto.
E tra l' altro, un nostro cambiamento nel comportamento, può poi favorire un cambiamento anche negli altri.

Psicologa e Assistente Sociale
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Utente
Utente
In realtà non è che provo odio verso di lei, semplicemente non riesco a trovare quella affinità o feeling che sarebbe importante avere, complice anche il fatto che ci vediamo pochi giorni all'anno, ma quando ci vediamo loro stanno in casa mia ed io mi sentissi come se violato della mia privacy.
Avete presente il detto: "l'ospite è come il pesce, dopo 3 giorni puzza " ?
Ecco, mi dispiace dire queste frasi verso una cognata; se fosse solo mio fratello non avrei problemi a condividere il fatto di vivere con lui, perché pur essendo sposato è sempre mio fratello e poco fare quel tipo di battute che con lei assolutamente non riuscirei a fare in quanto mi sento in soggezione.
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Comprendo il suo malessere. Si sente invaso a casa sua e non riesce ad accettarlo. Comunque, che il problema sia l' odio verso sua cognata, la difficoltà ad instaurare una relazione con lei, o un altro ancora, mi sembra che ci sia qualcosa che non la fa stare bene in questa situazione.
Confermo quindi ciò che le ho scritto prima, cioè di prendere in considerazione l' idea di rivolgersi ad un professionista per una valutazione ed eventualmente intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico.
Ribadisco che purtroppo non ci è concesso cambiare gli altri o indurli a comportarsi come a noi piacerebbe. Comprendo che a volte lo vorremmo tutti, ma purtroppo dobbiamo fare i conti con la verità che non ci è concesso farlo. Possiamo al massimo trovare un punto d' incontro.
In compenso, possiamo cambiare parte dei nostri comportamenti, conoscendoci e comprendendoci meglio, cercando di curare le nostre ferite interne, imparando a stare nei legami.
Tali cambiamenti nostri, tra l' altro, potrebbero poi anche favorire un cambiamento negli altri. Forse proprio quello che desideriamo.

Psicologa e Assistente Sociale
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Utente
Utente
Grazie dottoressa, a questo punto direi di aver compreso bene il discorso.