Fine improvvisa di una relazione

Buonasera,
purtroppo nella mia vita (ho 31 anni) ho sempre sperimentato relazioni che non erano relazioni, fino a quando circa 6 mesi fa in vacanza ho conosciuto un ragazzo di 35 anni, che mi ha corteggiata fin dal primo giorno, ma a me inizialmente non interessava; alla fine della vacanza ho deciso di dargli un'occasione ed è iniziata una relazione bella, intensa e veloce, ma a distanza.
Io infatti vivo a Milano e sono originaria di Napoli e lui a Roma.
Fin dall'inizio gli avevo menzionato la mia volontà di trasferirmi a Roma (città in cui ho già vissuto per 6 anni, mentre vivo a Milano da 5) e che stavo cercando lavoro lì, ed è stato proprio questo il motivo per cui abbiamo deciso, di iniziare una relazione a distanza e provarci.
Di lì la storia è andata alla velocità della luce, quasi tutti i weekend assieme, ponti e festività assieme, weekend presso le rispettive famiglie, frequentazione di tutto il gruppo di amici.
Insomma sembrava che dopo tanta sofferenza, finalmente potessi vivere una storia bella, semplice e piena di potenzialità.
Decidiamo di passare assieme anche il Natale e il Capodanno, il primo una settimana con la mia famiglia (che si adoravano a vicenda) in montagna e poi una settimana da soli all'estero.
Appena arrivati in montagna, inoltre arriva la notizia tanto attesa: un'offerta di lavoro a Roma e il trasferimento a fine febbraio.
Sembrava il completamento del puzzle.
Le vacanze vanno bene, rientriamo e decidiamo di vederci dopo due settimane a Milano.
Quando viene a Milano, noto che è pensieroso e un pò assente, ma nulla di preoccupante, provo a parlargli ma nega; dopo due 2 giorni messo alle strette vuota il sacco per telefono e dice di avere dei dubbi, sente che manca qualcosa, sente che dopo quasi sei mesi non è innamorato e dovrebbe esserlo.
Prende due giorni di pausa e mi richiama ripetendomi la stessa cosa e ponendo fine alla relazione.
Un fulmine a ciel sereno.
Provo inutilmente a chiedere di provarci, a dirgli che anche io non sapevo dare un'etichetta ai sentimenti, ma che stavamo così bene che non valeva la pena buttare tutto a un passo dal mio arrivo a Roma.
E' passata una settimana, dove non abbiamo avuto un incontro fisico perchè io non me la sono sentita di incontrarlo a Roma (su mia richiesta, di ritorno da un weekend da Napoli), perchè sto tanto male e sono totalmente incredula.
Ma date le mille domande che ho, la confusione e i dubbi, probabilmente domani mi metterò su un treno e ci incontreremo.
Io credo che lui per non farmi soffrire non mi abbia detto tutto, e non so se lo farà, ovvero che è da un pò che ci stava pensando oppure che mi ha tradita o che è tornata l'ex.
Quello che proprio non riesco a capire è la velocità con cui lui ha chiuso, il modo in cui lo ha fatto (per telefono) e come non abbia avuto la minima ricaduta.
Aggiungo che i suoi genitori sono divorziati.
Io credo di amarlo, perchè questa rottura mi ha davvero spezzato il cuore.
Vi chiederei cortesemente un vostro parere, grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
È difficile aggiungere altro al suo racconto, se non le considerazioni che di solito vale la pena fare in casi come questi.

La più banale - seppur non scontata - è che purtroppo cose così accadono. Gli amori sbocciano, si offuscano e finiscono. Non hanno una durata prestabilita.

La seconda considerazione, la più importante dal punto di vista pratico, è di non chiudersi in se stessi cullando dentro di sé l'idea che quella sia stata l'unica occasione persa di essere felici. Altre persone verranno. Vengono sempre. Perciò rimanere aperti verso il mondo, le proprie occupazioni e gli altri.

Inoltre, il dolore della perdita è una fase inevitabile e va superata passandoci dentro. Senza aspettarsi di poterlo scacciare prima di un tempo minimo necessario.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
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Grazie mille Dott.Santonocito,
purtroppo la parte più difficile è accettare che non abbiamo alcun controllo sulle scelte altrui. Sento che manca un pezzo, che non so tutto, ma non riesco a comprendere se è una negazione da parte mia o un sesto senso. Ho tanta paura che possa aver rinunciato a noi, perchè veniamo da due contesti sociali e familiari completamente diversi. Ma come si può porre una domanda del genere che ferirebbe così tanto nell'orgoglio?
Grazie mille,
Sofia
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> la parte più difficile è accettare che non abbiamo alcun controllo sulle scelte altrui

Si chiama ossessività ed è una questione che riguarda l'ansia. Potrebbe perciò essere un punto in cui migliorare. Altrimenti il rischio è che anche le relazioni che verranno in futuro potrebbero essere "sporcate" da tale tendenza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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