Porno dipendenza
Gentili dottori, da tempo ho notato che mio marito ogni giorno o quasi si collega per pochi minuti a siti porno e sfoglia video.
Non fa altro solo vederli alcuni minuti.
Il fatto è che lo fa nei momenti di relax, quando sta al PC, palestra o in pausa.
Ha sempre avuto questo vizietto da anni, ma questa routine ora mi preoccupa.
Ha 55 anni e siamo sposati da 22.
Abbiamo una vita stressante e lui è ansioso e va in tilt quando non riesce a gestire i problemi.
Abbiamo rapporti poco frequenti dovuto questo alla stanchezza e all età credo.
Mi chiedo se questa sua abitudine può essere una sorta di dipendenza.
Mi dà molto fastidio.
Grazie
Non fa altro solo vederli alcuni minuti.
Il fatto è che lo fa nei momenti di relax, quando sta al PC, palestra o in pausa.
Ha sempre avuto questo vizietto da anni, ma questa routine ora mi preoccupa.
Ha 55 anni e siamo sposati da 22.
Abbiamo una vita stressante e lui è ansioso e va in tilt quando non riesce a gestire i problemi.
Abbiamo rapporti poco frequenti dovuto questo alla stanchezza e all età credo.
Mi chiedo se questa sua abitudine può essere una sorta di dipendenza.
Mi dà molto fastidio.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
comprendo il suo fastidio. Purtroppo non è possibile dire se suo marito ha una dipendenza senza aver fatto dei colloqui con lui.
Posso provare a ipotizzare che l'ansia che lui prova, lo stress, la difficoltà a gestire i problemi, i rapporti sessuali poco frequenti e la stanchezza, possano essere fattori che lo avvicinano ai siti porno e ai video.
Guardando i video o le immagini in rete infatti non ci si deve confrontare con un corpo, non si deve fare i conti con l'incontro con un'altra persona e con le varie implicazioni che esso comporta: se l'altra persona ci troverà attraente, cosa penserà di noi, come approcciarsi ad un corpo sconosciuto ed enigmatico e al contempo come mostrare il nostro, la nostra nudità e intimità.
In rete dobbiamo investire solo attraverso il nostro sguardo. Tutto passa da lì.
Le suggerirei di provare a parlarne con lui, provando a comprendere i suoi bisogni e al contempo esprimendo anche i propri.
Quando nella comunicazione si apre la dimensione della comprensione, è più facile chiudere quella del giudizio e al contempo si è maggiormente disposti a cogliere qualcosa di importante che dell'altro ci sfugge, e forse anche di noi stessi e del nostro rapporto.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista per fare una valutazione ed eventualmente intraprendere una terapia di coppia.
Auguri di cuore.
Cordiali Saluti.
comprendo il suo fastidio. Purtroppo non è possibile dire se suo marito ha una dipendenza senza aver fatto dei colloqui con lui.
Posso provare a ipotizzare che l'ansia che lui prova, lo stress, la difficoltà a gestire i problemi, i rapporti sessuali poco frequenti e la stanchezza, possano essere fattori che lo avvicinano ai siti porno e ai video.
Guardando i video o le immagini in rete infatti non ci si deve confrontare con un corpo, non si deve fare i conti con l'incontro con un'altra persona e con le varie implicazioni che esso comporta: se l'altra persona ci troverà attraente, cosa penserà di noi, come approcciarsi ad un corpo sconosciuto ed enigmatico e al contempo come mostrare il nostro, la nostra nudità e intimità.
In rete dobbiamo investire solo attraverso il nostro sguardo. Tutto passa da lì.
Le suggerirei di provare a parlarne con lui, provando a comprendere i suoi bisogni e al contempo esprimendo anche i propri.
Quando nella comunicazione si apre la dimensione della comprensione, è più facile chiudere quella del giudizio e al contempo si è maggiormente disposti a cogliere qualcosa di importante che dell'altro ci sfugge, e forse anche di noi stessi e del nostro rapporto.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista per fare una valutazione ed eventualmente intraprendere una terapia di coppia.
Auguri di cuore.
Cordiali Saluti.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
[#3]
Gentile Signora,
il termine adatto sarebbe dipendenza invece di vizio, ma comunque non posso dirle senza conoscere suo marito se si tratta di dipendenza. Per parlare di dipendenza è necessario che siano presenti sintomi emotivi e motivazionali, (quali insoddisfazione, disagio, tristezza, ridotta capacità di provare piacere) in seguito alla cessazione dell'attività. Inoltre sarebbe necessario che l'uso dell'attività comprometta il funzionamento sociale, lavorativo, relazionale e personale.
Comunque le consiglio di prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad un professionista per una valutazione ed eventualmente intraprendere una psicoterapia di coppia, magari unita ad una individuale.
Cordiali Saluti.
il termine adatto sarebbe dipendenza invece di vizio, ma comunque non posso dirle senza conoscere suo marito se si tratta di dipendenza. Per parlare di dipendenza è necessario che siano presenti sintomi emotivi e motivazionali, (quali insoddisfazione, disagio, tristezza, ridotta capacità di provare piacere) in seguito alla cessazione dell'attività. Inoltre sarebbe necessario che l'uso dell'attività comprometta il funzionamento sociale, lavorativo, relazionale e personale.
Comunque le consiglio di prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad un professionista per una valutazione ed eventualmente intraprendere una psicoterapia di coppia, magari unita ad una individuale.
Cordiali Saluti.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 29/01/2023.
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