Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni e sto vivendo questa situazione di ansia e panico
Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 anni.
Mi sono appena laureata e sto facendo il tirocinio del lavoro della vita.
Circa due settimane fa un pensiero nato per caso ha incominciato ad ossessionarmi.
Ovvero, di punto in bianco ho pensato un giorno non potrò più fare questo e da lì, un declino, un pensiero ossessivo sulla morte, un’infinità di domande, forse lecite, ma che mi affossano perché tanto non c’è risposta.
Da quando ho sviluppato questo pensiero ossessivo, perché non mi abbandona mai, percepisco il tempo in maniera differente.
Mi sembra che il tempo corra veloce e alcune volte mi sento come se stessi scoprendo ora che nulla è eterno, sono totalmente estranea.
Eppure non vorrei.
Ho sviluppato una sorta di consapevolezza che mi ha fatto comprendere che potrei anche morire domani, che potrei trovarmi sola e tanti altri pensieri negativi che non mi lasciano sfruttare questa bellissima opportunità che è la vita.
Ho vergogna di parlare di questa mia ossessione, dico di avere attacchi d’ansia senza sapere il perché, in realtà lo so bene, la mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto.
Nulla mi è stato regalato ma i miei sforzi sono sempre stati ripagati,, laurea -> lavoro dignitoso che dopo il tirocinio mi darà molto tempo libero.
Non capisco questa mia ossessione, mi sento estraniata da me stessa, mi sto boicottando e non so come reagire.
Un percorso terapeutico potrebbe essermi utile?
Potrei uscirne?
O sono destinata a convivere con il pensiero costante che nulla è per sempre.
Non riesco nemmeno ad essere felice senza l’ansia in sottofondo...
Ho paura di approfondire il problema così come ho paura che il problema mi inglobi totalmente... così come sta facendo.
Sono una ragazza di 22 anni.
Mi sono appena laureata e sto facendo il tirocinio del lavoro della vita.
Circa due settimane fa un pensiero nato per caso ha incominciato ad ossessionarmi.
Ovvero, di punto in bianco ho pensato un giorno non potrò più fare questo e da lì, un declino, un pensiero ossessivo sulla morte, un’infinità di domande, forse lecite, ma che mi affossano perché tanto non c’è risposta.
Da quando ho sviluppato questo pensiero ossessivo, perché non mi abbandona mai, percepisco il tempo in maniera differente.
Mi sembra che il tempo corra veloce e alcune volte mi sento come se stessi scoprendo ora che nulla è eterno, sono totalmente estranea.
Eppure non vorrei.
Ho sviluppato una sorta di consapevolezza che mi ha fatto comprendere che potrei anche morire domani, che potrei trovarmi sola e tanti altri pensieri negativi che non mi lasciano sfruttare questa bellissima opportunità che è la vita.
Ho vergogna di parlare di questa mia ossessione, dico di avere attacchi d’ansia senza sapere il perché, in realtà lo so bene, la mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto.
Nulla mi è stato regalato ma i miei sforzi sono sempre stati ripagati,, laurea -> lavoro dignitoso che dopo il tirocinio mi darà molto tempo libero.
Non capisco questa mia ossessione, mi sento estraniata da me stessa, mi sto boicottando e non so come reagire.
Un percorso terapeutico potrebbe essermi utile?
Potrei uscirne?
O sono destinata a convivere con il pensiero costante che nulla è per sempre.
Non riesco nemmeno ad essere felice senza l’ansia in sottofondo...
Ho paura di approfondire il problema così come ho paura che il problema mi inglobi totalmente... così come sta facendo.
[#1]
>>> domande, forse lecite, ma che mi affossano perché tanto non c’è risposta
>>> la mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto
Questi sono sintomi caratteristici del disturbo ossessivo.
Riformulerei semmai la tua frase in "mi sembra che tutto <debba essere> al posto giusto". Perché l'ossessività si basa sul bisogno estremo di controllo. E siccome stai prendendo coscienza che la vita è tutt'altro che perfetta, e che si muore, e che quindi non su tutto abbiamo controllo, questo ti scatena un problema.
Rivolgerti a uno specialista potrà sicuramente aiutarti, in primo luogo puoi sentire uno psicoterapeuta. Dal disturbo ossessivo si esce, ma devi essere molto motivata a mettere in pratica le indicazioni che il terapeuta ti darà.
Cercando nel mio canale YouTube puoi trovare molti video sulle ossessioni:
https://www.youtube.com/@giuseppesantonocitopsicologo/search?query=ossessioni
>>> la mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto
Questi sono sintomi caratteristici del disturbo ossessivo.
Riformulerei semmai la tua frase in "mi sembra che tutto <debba essere> al posto giusto". Perché l'ossessività si basa sul bisogno estremo di controllo. E siccome stai prendendo coscienza che la vita è tutt'altro che perfetta, e che si muore, e che quindi non su tutto abbiamo controllo, questo ti scatena un problema.
Rivolgerti a uno specialista potrà sicuramente aiutarti, in primo luogo puoi sentire uno psicoterapeuta. Dal disturbo ossessivo si esce, ma devi essere molto motivata a mettere in pratica le indicazioni che il terapeuta ti darà.
Cercando nel mio canale YouTube puoi trovare molti video sulle ossessioni:
https://www.youtube.com/@giuseppesantonocitopsicologo/search?query=ossessioni
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
dopo sole due settimane non possiamo parlare di pensiero ossessivo.
Ed inoltre forse più che una ossessione è una dolorosa consapevolezza, che ognuno di noi è destinato a incontrare: la finitezza della vita, la transitorietà delle cose,
Ed è proprio questa consapevolezza che porta a godere di più della vita, di ogni momento, di ogni giorno.
Forse il passaggio al mondo del lavoro ha messo in crisi quella sorta di "perfezione" che talvolta caratterizza l'esistenza dell* studente "perfett*": quello che si studia viene ripagato quasi sempre da un voto corrispondente.
Il mondo del lavoro è più complesso, la corrispondenza impegno-riconoscimento talvolta non esiste. Per cui le categorie che si sono fino a questo punto utilizzate sembrano scricchiolare.
Non si spaventi, provi a vivere questo periodo come una fase transitoria di faticosa crescita.
Se proprio non ce la facesse, se il disagio fosse eccessivo e paralizzante, allora chieda aiuto psicologico.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
dopo sole due settimane non possiamo parlare di pensiero ossessivo.
Ed inoltre forse più che una ossessione è una dolorosa consapevolezza, che ognuno di noi è destinato a incontrare: la finitezza della vita, la transitorietà delle cose,
Ed è proprio questa consapevolezza che porta a godere di più della vita, di ogni momento, di ogni giorno.
Forse il passaggio al mondo del lavoro ha messo in crisi quella sorta di "perfezione" che talvolta caratterizza l'esistenza dell* studente "perfett*": quello che si studia viene ripagato quasi sempre da un voto corrispondente.
Il mondo del lavoro è più complesso, la corrispondenza impegno-riconoscimento talvolta non esiste. Per cui le categorie che si sono fino a questo punto utilizzate sembrano scricchiolare.
Non si spaventi, provi a vivere questo periodo come una fase transitoria di faticosa crescita.
Se proprio non ce la facesse, se il disagio fosse eccessivo e paralizzante, allora chieda aiuto psicologico.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 23/01/2023.
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