Apatia, ansia, sensazione di vuoto completo e tristezza, sbalzi d’umore, cosa mi succede?
Salve, vorrei chiedere riguardo la mia situazione, da due anni a questa parte, subito dopo la maturità ho iniziato a provare una sensazione di tristezza, che riusciva (e riesce ancora dopo 2 anni) a farmi del dolore fisico al petto, come se le parole taglienti delle persone riuscissero a ferirmi non solo nella mente ma anche nel corpo, già da questi periodi ho notato in me un cambiamento sull’aspetto dell’umore, che cambia da un momento all’altro a volte senza un motivo mentre altre invece per delle frasi di mia madre, che mi condizionano le giornate, a volte settimane intere, poi sono iniziate quelle che io chiamo crisi notturne, momenti in cui migliaia di pensieri mi trafiggono il cervello, paure, ansie e brutti ricordi che mi fanno sprofondare anche se la giornata non era andata male, mi batte forte il cuore inizio a sudare e inizia a prudermi la pelle, l’unica cosa che posso fare per calmarmi è alzarmi respirare con calma e guardare un film per distrarmi dai pensieri, per poi crollare dalla stanchezza e addormentarmi.
Recentemente è sopraggiunto anche un senso di apatia, non sono più interessato a niente e nessuno, anche le mie passioni stanno lasciando spazio al sonno, poiché è da un po’ che preferisco dormire piuttosto che fare qualsivoglia attività, anche alzarsi dal letto è diventato un compito impegnativo ormai.
Quando riesco ad essere di buon umore esco con i miei amici di sempre e ci divertiamo, ma quando ritorno a casa ritorno alle vecchie emozioni di tristezza.
Credo che tutte queste sensazioni abbiano una radice dentro di me che parte dall’infanzia e dalla mia famiglia, ho una sorella in cura da una psicologa e lei è molto simile a me, e credo che i nostri problemi abbiano origine simile, seppur diversi.
In passato mio padre ha sofferto di depressione, quando io ero molto piccolo, ed è stato a letto per qualche mese, dopo di ciò ha iniziato ad avere grandi sbalzi d’umore che puntualmente so tramutavano in scatti d’ira, e diceva cose che non pensava ferendo le persone.
Mi rendo sempre più conto di aver ereditato questo aspetto di violenza verbale, quasi come se l’avessi assorbito da lui, e non volendo faccio soffrire le persone e questo mi mette una grande tristezza, ma anche se conosco le conseguenze purtroppo non riesco a non esplodere di rabbia in certe situazioni, anche se me ne pento immediatamente.
Oltretutto mi sento affogare nella solitudine, non ho mai avuto una relazione, ho provato a fare delle conoscenze ma purtroppo sono andate tutte male, vuoi un po’ a causa della mia ansia per qualsiasi cosa, vuoi un po’ perché in realtà io odio me stesso.
Innumerevoli rifiuti in tutti questi anni mi hanno alla fine portato a chiudermi in me stesso e recentemente a provare anche una sensazione di paura nei confronti delle donne.
Non so più cosa fare, sono bloccato nel mio limbo, e prima di qualche giorno fa non volevo assolutamente chiedere aiuto per paura di sembrare una persona che cerca attenzioni, potreste darmi un’opinione?
Recentemente è sopraggiunto anche un senso di apatia, non sono più interessato a niente e nessuno, anche le mie passioni stanno lasciando spazio al sonno, poiché è da un po’ che preferisco dormire piuttosto che fare qualsivoglia attività, anche alzarsi dal letto è diventato un compito impegnativo ormai.
Quando riesco ad essere di buon umore esco con i miei amici di sempre e ci divertiamo, ma quando ritorno a casa ritorno alle vecchie emozioni di tristezza.
Credo che tutte queste sensazioni abbiano una radice dentro di me che parte dall’infanzia e dalla mia famiglia, ho una sorella in cura da una psicologa e lei è molto simile a me, e credo che i nostri problemi abbiano origine simile, seppur diversi.
In passato mio padre ha sofferto di depressione, quando io ero molto piccolo, ed è stato a letto per qualche mese, dopo di ciò ha iniziato ad avere grandi sbalzi d’umore che puntualmente so tramutavano in scatti d’ira, e diceva cose che non pensava ferendo le persone.
Mi rendo sempre più conto di aver ereditato questo aspetto di violenza verbale, quasi come se l’avessi assorbito da lui, e non volendo faccio soffrire le persone e questo mi mette una grande tristezza, ma anche se conosco le conseguenze purtroppo non riesco a non esplodere di rabbia in certe situazioni, anche se me ne pento immediatamente.
Oltretutto mi sento affogare nella solitudine, non ho mai avuto una relazione, ho provato a fare delle conoscenze ma purtroppo sono andate tutte male, vuoi un po’ a causa della mia ansia per qualsiasi cosa, vuoi un po’ perché in realtà io odio me stesso.
Innumerevoli rifiuti in tutti questi anni mi hanno alla fine portato a chiudermi in me stesso e recentemente a provare anche una sensazione di paura nei confronti delle donne.
Non so più cosa fare, sono bloccato nel mio limbo, e prima di qualche giorno fa non volevo assolutamente chiedere aiuto per paura di sembrare una persona che cerca attenzioni, potreste darmi un’opinione?
Potresti avere un disturbo dell'umore, per il quale sarebbe necessario che cercassi aiuto direttamente rivolgendoti a uno specialista. Potrebbe essere necessario l'uso di un farmaco per aiutarti a risollevarti dal "buco" in cui ti senti sprofondato, ma avrai molto probabilmente bisogno anche di una psicoterapia, per imparare a dare meno peso ai piccoli fastidi di tutti giorni e alla sensazione del rifiuto.
A questo proposito ti suggerisco anche di pensare - anzi, prima di tutto - a un piano di ricostruzione fisica, se sei fortemente sovrappeso: alimentazione corretta ed esercizio fisico.
A questo proposito ti suggerisco anche di pensare - anzi, prima di tutto - a un piano di ricostruzione fisica, se sei fortemente sovrappeso: alimentazione corretta ed esercizio fisico.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 23/01/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.