Paura di guidare
Gentili dottori,
vi scrivo perchè ho paura di guidare.
Una paura che ho da sempre, per questo non ho mai preso la patente.
Quando ho compiuto 18 anni per allontanare il problema sostenevo che l'avrei presa dopo aver concluso la maturità, poi ho iniziato l'università e la scusa degli esami da sostenere era buona per allontanare sempre più il traguardo della patente.
Ora ho trent'anni lavoro fuori regione e vivo in una grande città ben servita dai mezzi pubblici, avendo però l'intenzione di tornare al sud, si presenta il grosso problema di avere la patente perchè necessaria, avendo dei trasporti pubblici pessimi che non collegano i centri più isolati e tutto questo mi provoca un forte stato di ansia che col tempo sento che mi sta mangiando e non riesco a venirne fuori.
Ho trent'anni e questo limite non mi ha fatto vivere la libertà che avevano ed hanno i miei amici.
Quando torno giù, sono sempre i miei amici a venire da me e capita delle volte di farmi accompagnare dai miei genitori.
Tutto questo mi provoca angoscia e disagio e spesso proprio per questo evito di uscire.
Tornando alla questione lavoro, non potrò certo farmi accompagnare dai miei, ne posso certo permettermi un autista.
Concludo aggiungendo che mi addolorano le solite domande: "tu ancora senza patente?
", "quando la prendi?
".
Ormai tante persone hanno smesso di chiedermelo ma sento che pensano che non potrò mai vivere liberamente e mi rattristo.
vi scrivo perchè ho paura di guidare.
Una paura che ho da sempre, per questo non ho mai preso la patente.
Quando ho compiuto 18 anni per allontanare il problema sostenevo che l'avrei presa dopo aver concluso la maturità, poi ho iniziato l'università e la scusa degli esami da sostenere era buona per allontanare sempre più il traguardo della patente.
Ora ho trent'anni lavoro fuori regione e vivo in una grande città ben servita dai mezzi pubblici, avendo però l'intenzione di tornare al sud, si presenta il grosso problema di avere la patente perchè necessaria, avendo dei trasporti pubblici pessimi che non collegano i centri più isolati e tutto questo mi provoca un forte stato di ansia che col tempo sento che mi sta mangiando e non riesco a venirne fuori.
Ho trent'anni e questo limite non mi ha fatto vivere la libertà che avevano ed hanno i miei amici.
Quando torno giù, sono sempre i miei amici a venire da me e capita delle volte di farmi accompagnare dai miei genitori.
Tutto questo mi provoca angoscia e disagio e spesso proprio per questo evito di uscire.
Tornando alla questione lavoro, non potrò certo farmi accompagnare dai miei, ne posso certo permettermi un autista.
Concludo aggiungendo che mi addolorano le solite domande: "tu ancora senza patente?
", "quando la prendi?
".
Ormai tante persone hanno smesso di chiedermelo ma sento che pensano che non potrò mai vivere liberamente e mi rattristo.
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Ricordo un caso di scuola. La fobia della guida passò completamente grazie al fatto che il paziente iniziò a guidare con un "modello" che gli sedette accanto per del tempo ogni qualvolta si apprestava ad utilizzare la macchina. Certo: se il "modello" non è disponibile? Beh può essere un problema. Provi ad identificare tra le sue conoscenze un amico capace di stare in macchina con lei per un po' di tempo per vedere se poi col tempo riuscirà a rendersi indipendente. Il tema di fondo è questo, la "guida". Divenire autonomi nella guida della propria vita non è affatto semplice ma è una prova che va affrontata. Col proprio tempo.
Dott.Mario Bianchini
Psicologo Psicoterapeuta
www.mariobianchini.com
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Dr. Mario Bianchini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 21/01/2023.
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