Mancanza di affetto e di empatia
Buonasera,
Scrivo forse per sfogo e per avere consigli da persone sicuramente più esperte di me.
Ho vissuto una bruttissima infanzia e una bruttissima adolescenza, continuamente vessato dai bulli nelle mura scolastiche ed a casa i miei non hanno mai smesso di litigare.
In seconda superiore, stanco, mi sono picchiato un bullo che mi accompagnava dalle medie, al preside mostrai la mia soddisfazione ed entrambi fummo sospesi una settimana, i miei se la presero con me.
A 16 anni Decisi di rivolgermi ad un consultorio, non riuscivo ad avere una ragazza né tantomeno amici, non riuscivo a mantenere alcun rapporto non nutrendo alcun tipo di affetto verso nessuno.
Devo dire che mi è stato molto utile, dopo un paio d'anni di consultorio, sono riuscito a fidanzarmi per 6 mesi con una ragazza, conosciuta in libreria (mi piace leggere), l'ho lasciata via whatsapp poco dopo i 6 mesi, dato che da un paio di mesi era diventato solo sesso e mi ero ormai annoiato anche di quello.
Non sono più tornato in consultorio dopo averla lasciata.
Tutt'ora non ho amici.
Non riesco a legarmi al dolore altrui.
O mi schifa o mi diverte.
Molte volte mi è capitato ad esempio, di deridere od insultare i bambini nelle pubblicità Telethon.
Quando qualcuno mi chiede perché rido, non so dare risposte.
Quando qualcuno piange per un lutto, o per un dolore faccio spallucce.
Non riesco a relazionarmi in alcun modo, se non per obblighi (famiglia, colleghi).
Dovrei riprovare a rivolgermi al consultorio?
Grazie mille per l'ascolto.
Scrivo forse per sfogo e per avere consigli da persone sicuramente più esperte di me.
Ho vissuto una bruttissima infanzia e una bruttissima adolescenza, continuamente vessato dai bulli nelle mura scolastiche ed a casa i miei non hanno mai smesso di litigare.
In seconda superiore, stanco, mi sono picchiato un bullo che mi accompagnava dalle medie, al preside mostrai la mia soddisfazione ed entrambi fummo sospesi una settimana, i miei se la presero con me.
A 16 anni Decisi di rivolgermi ad un consultorio, non riuscivo ad avere una ragazza né tantomeno amici, non riuscivo a mantenere alcun rapporto non nutrendo alcun tipo di affetto verso nessuno.
Devo dire che mi è stato molto utile, dopo un paio d'anni di consultorio, sono riuscito a fidanzarmi per 6 mesi con una ragazza, conosciuta in libreria (mi piace leggere), l'ho lasciata via whatsapp poco dopo i 6 mesi, dato che da un paio di mesi era diventato solo sesso e mi ero ormai annoiato anche di quello.
Non sono più tornato in consultorio dopo averla lasciata.
Tutt'ora non ho amici.
Non riesco a legarmi al dolore altrui.
O mi schifa o mi diverte.
Molte volte mi è capitato ad esempio, di deridere od insultare i bambini nelle pubblicità Telethon.
Quando qualcuno mi chiede perché rido, non so dare risposte.
Quando qualcuno piange per un lutto, o per un dolore faccio spallucce.
Non riesco a relazionarmi in alcun modo, se non per obblighi (famiglia, colleghi).
Dovrei riprovare a rivolgermi al consultorio?
Grazie mille per l'ascolto.
[#1]
Sarò molto tranchant, scusi la franchezza. Sembra che ogni volta che le cose vadano meglio Lei faccia di tutto per farle peggiorare. Quando la domanda che ci poniamo è "Ma è tutto qua"? è forse segno che ciò che non nutre più la nostra giornata è un'interiorità arida e poco sviluppata.
Carl G. Jung scriveva
<<La solitudine è pericolosa. E dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c’è in lei, non vuoi avere a che fare con le persone>>
Buona riflessione
Dott.Mario Bianchini
Psicologo Psicoterapeuta
www.mariobianchini.com
Carl G. Jung scriveva
<<La solitudine è pericolosa. E dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c’è in lei, non vuoi avere a che fare con le persone>>
Buona riflessione
Dott.Mario Bianchini
Psicologo Psicoterapeuta
www.mariobianchini.com
Dr. Mario Bianchini
[#4]
Sarò molto tranchant, scusi la franchezza. Sembra che ogni volta che le cose vadano meglio Lei faccia di tutto per farle peggiorare. Quando la domanda che ci poniamo è "Ma è tutto qua"? è forse segno che ciò che non nutre più la nostra giornata è un'interiorità arida e poco sviluppata.
Carl G. Jung scriveva
<<La solitudine è pericolosa. E dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c’è in lei, non vuoi avere a che fare con le persone>>
Buona riflessione
Dott.Mario Bianchini
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Carl G. Jung scriveva
<<La solitudine è pericolosa. E dipendenza. Una volta che ti rendi conto di quanta pace c’è in lei, non vuoi avere a che fare con le persone>>
Buona riflessione
Dott.Mario Bianchini
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Dr. Mario Bianchini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 20/01/2023.
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