Cambiare vita per migliorare se stessi, può avere senso?

Egregi dottori, sono un ragazzo che proviene da un piccolo paese del sud, dove vita e mentalità non coincidono con il mio essere.

Il mio percorso di crescita si è bloccato subito dopo il Liceo, di fatti fino a quegli anni ero un ragazzo tutto sommato che si dava da fare e aveva degli obiettivi, tra scuola, hobby ed amicizie.

Terminato il Liceo si è bloccato tutto, gli amici si sono fatti una nuova vita altrove, ho perso interesse nel fare le cose in un paese per l'appunto sempre più isolato di persone e non ho più obiettivi, inoltre mi sento immaturo sotto tanti aspetti, in quanto tante cose che dovrei fare io le fanno ancora i miei genitori.

Così è iniziato il disagio, il mio "io" ha iniziato a dirmi che dovevo cambiare, dovevo migliorare, dovevo trovare uno scopo al tutto, il disagio è aumentato sempre di più fino ad ora dove ho raggiunto proprio il limite.

Casualmente ho letto varie riviste di Psicologia in cui per l'appunto gli psicologi consigliavano ai ragazzi dopo i 20 anni di staccarsi dalla famiglia, di andare a vivere lontani con altri ragazzi, di maturare e di trovare passioni (penso intendessero sia per lo studio che per il lavoro); questa cosa mi ha fatto rinascere, è come se il mio "io" mi avesse detto: "ecco, questa è la via...ora spetta a te".

Tuttavia se da un lato mi sono sentito sereno, dall'altro, iniziando a parlarne con i miei genitori, sono rimasti contrariati dall'idea, in poche parole non sono disposti ad accettare la mia partenza e vogliono che rimango qui con loro.

Ho visto frantumare il tutto e l'idea di non partire più per trovare lavoro altrove ed iniziare una nuova vita mi ha rattristato molto, mi sento in gabbia ed anche se trovassi un lavoro dalle mie parti mi sentirei egualmente infelice di passare il resto della mia vita qui...

Non so quale sia la giusta via..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> iniziando a parlarne con i miei genitori, sono rimasti contrariati dall'idea, in poche parole non sono disposti ad accettare la mia partenza e vogliono che rimango qui con loro

E la storia che ripete se stessa. Nel nostro paese, specie al sud, staccarsi dalla famiglia è visto come una specie di reato, una cosa che non si vede fare.

Non lasciarti influenzare e sopratutto NON sperare che la famiglia ti dica "ok, adesso sei abbastanza grande, te ne puoi andare a cercare la tua strada".

Se non te lo dicono adesso, non te lo diranno nemmeno quando di anni ne avrai 40.

Perciò prendi in mano la tua vita e decidi tu stesso cosa è meglio per te.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazi dottore, sono proprio le parole che volevo sentirmi dire, poiché ascoltando i miei amici mi dicono che si vede che sto male e che non sono fatto per stare qui, mentre i miei genitori sembrano più paranoici di me! Ma come ha individuato lei, la mentalità del sud è molto indietro su queste cose, infatti chi mi dice di partire sono sempre le persone più giovani!

Ora ho i rimorsi di non averlo fatto già anni prima (e questo è un altro punto cruciale perché il rimorso lo sto vivendo come un'ossessione), ma purtroppo sto realizzando solo ora questa situazione, per cui ho sprecato già troppo tempo qui.
Per tanto tempo ho creduto che il problema fosse il mio e non il paese in cui mi trovo, infatti cercavo sempre di migliorare me stesso, ma mi sono reso conto che è la situazione generale a non farmi bene.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sei ancora molto giovane e sei perfettamente in tempo per recuperare il tempo perduto.

Purché resti convinto che <hai> il potere di farlo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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