è giusto prendere in considerazione allontanarsi dal miglior amico di sempre?

Sono un ragazzo di 25 anni e scusate se faccio uno sfogo un po' "infantile" ma ne ho bisogno, ho avuto la fortuna di aver avuto un migliore amico sin da quando ero ragazzino e di questo ne sono andato fiero.

Tra di noi ci sono stati sempre alti e bassi, tuttavia ultimamente la situazione sembra proprio nera, sembra che io sia il suo Psicologo personale.

A me piace tantissimo aiutare le persone e sento di essere portato anche a farlo, soprattutto con un amico come lui, ma ormai lui sembra in una situazione veramente disagiata, vedo i suoi messaggi solo per dirmi: ho litigato con i miei, voglio andarmene, sto male, mi fa male lo stomaco etc.

Gli propongo di uscire ma non vuole mai uscire, non vuole "divertirsi", non vuole andare nei locali ed anche per fare un giretto in auto si inventa sempre scuse per non uscire.

Il fatto è che quando stiamo assieme ci divertiamo tantissimo e ridiamo molto, questo succede all'incirca una volta al mese, dopodiché sparisce, o comunque ignora i miei messaggi.

Ultimamente pensate che ha un problema di stomaco che lo affligge da più di un mese, gli dico di andare dal medico ma lui non vuole andare per paura che abbia una cosa grave e rinvia sempre la visita, gli ho anche consigliato di iscriversi a questo sito per avere un consulto sia psicologico che da un gastrointerologo ma niente, non mi ascolta.

Mi dispiacerebbe allontanarmi da lui ma non ci trovo più nulla di interessante in questa persona, anche io sono triste e sto attraversando un momento difficilissimo, ma stando con lui anche il mio umore peggiora perché lui non fa altro che annerire il tutto.

Secondo voi dovrei iniziare ad ignorarlo?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
da quello che ci scrive, lei sta incontrando la difficoltà di rapporto che è usuale con un certo tipo di persone, le quali fanno del loro malumore (non voglio azzardare la diagnosi di depressione) una specie di scafandro difensivo per non affrontare coraggiosamente nessuna delle difficoltà della vita e per farsi continuamente compatire senza alcun costrutto da quelli che hanno intorno.
Sono situazioni difficili, in cui la più solida delle amicizie vacilla; tanto più se anche lei, come ci scrive, attraversa una fase dolorosa e avrebbe bisogno di ottimismo, non di negatività.
Al momento non vedo che due soluzioni, tra le quali sarà la sua sensibilità e la sua conoscenza dell'amico a farla scegliere:
1) Allontanarsi per un po' dall'amico, senza dirgli nulla. Migrare col pensiero verso rapporti più superficiali ma più allegri o meno problematici, aspettando che l'amico, sentendosi dire dei "no" quando ha voglia di uscire, capisca e cominci a riflettere.
2) Esporre all'amico i suoi dispiaceri di questo momento e dirgli chiaramente che lei stesso ha bisogno di una vicinanza affettuosa e serena, mentre le resistenze del suo amico alle uscite, e perfino a curarsi, sono per lei tante stilettate.
In tutto questo tenga conto che non siamo mai buoni psicologi per un amico o un familiare che ha problemi seri, nemmeno noi che psicologi lo siamo davvero. Per poter trovare un appoggio equilibrato, infatti, occorre cercarlo al di fuori della propria cerchia, in persone non coinvolte.
Inoltre certe depressioni diventano un'abitudine mentale che mutila la vita. Eviti di cullare questa tendenza nel suo amico.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com