Cosa posso fare per migliorare la mia vita?
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo qui o comunque della mia situazione online.
Ho davvero bisogno di qualcuno che mi capisca per una volta nella vita e che per lo meno provi a darmi un consiglio utile.
Sin da piccola ho sempre avuto una vita piuttosto difficile con una madre che sapeva solo insultarmi per gelosia (ero molto legata alle mie zie, sorelle di mio padre) quando mio padre era a lavoro e fingeva di volermi bene davanti a lui, ma quando lui non c'era mi trattava sempre male e la cosa è durata fino all'età di 12 anni quando si separò da mio padre e lasciava la sorellastra "occuparsi di me" e anche lei abusò psicologicamente di me ma per fortuna durò poco e io sono sempre stata una ragazza abbastanza forte da superare tutto questo e c'è da dire che sto sintetizzando parecchio.
Da lì in poi per 4 anni è sempre stato tutto un via vai da Palermo a Firenze, poi Milano per stare con mia madre e con mio padre che da Palermo non si è mai mosso da quando è stato lasciato da mia madre appunto nel 2012 a Firenze.
Nel 2016 mia madre ha abbandonato me e i miei fratelli per farsi un'altra vita.
Io a soli 16 anni mi sono ritrovata le sue responsabilità sulle mie spalle.
Mio fratello più piccolo aveva 6 anni e l'altro13 ed io cominciai a far loro da madre praticamente, fino a oggi.
La situazione non è cambiata.
Un anno fa ho sofferto di crisi ansioso depressive ma per fortuna è stato solo un periodo che ho superato con l'aiuto delle persone giuste e il mio medico che è anche psicologo.
Il problema è mio padre adesso, sì ha portato avanti la baracca e non ci ha mai fatto mancare nulla ma ha un brutto carattere e una mentalità all'antica che rende impossibili le mie giornate.
I miei fratelli ora sono cresciuti e sanno badare a loro stessi, io collaboro come ho sempre fatto in casa ma mio padre sembra non essere mai soddisfatto di quello che faccio, si lamenta continuamente come se io fossi la madre e mi fa pesare se qualche volta non faccio qualcosa perché semplicemente non mi va.
Vorrei che capisse che non sono nè la madre nè sua moglie.
Perché a volte pretende che io cucini, che io faccia questo o quell'altro come dice lui.
Ho un disperato bisogno di libertà e indipendenza, ho anche conosciuto un ragazzo che è di Torino di cui sono molto innamorata ma per ora è una relazione a distanza.
Pensavo di cambiare vita trasferendomi a Milano da una mia zia e lavorare finché non trovo una casa mia ma j sensi di colpa mi distruggono se penso di lasciare i miei fratelli così.
Non vorrei mai essere paragonata a mia madre (cosa che mio padre da per scontata) pensa che la gente mi definisca come lei nonostante tutto quello che ho fatto.
Capisco che è protettivo ma non sono una sua proprietà e vorrei che capisse che ho bisogno di vivere la mia vita.
Sto scrivendo questo piangendo perché qui nessuno ha mai provato veramente a capirmi.
Vorrei solo poter vivere con le mie amiche che sono l'unica vera famiglia che ho.
Detto ciò, secondo voi come dovrei comportarmi?
Ho davvero bisogno di qualcuno che mi capisca per una volta nella vita e che per lo meno provi a darmi un consiglio utile.
Sin da piccola ho sempre avuto una vita piuttosto difficile con una madre che sapeva solo insultarmi per gelosia (ero molto legata alle mie zie, sorelle di mio padre) quando mio padre era a lavoro e fingeva di volermi bene davanti a lui, ma quando lui non c'era mi trattava sempre male e la cosa è durata fino all'età di 12 anni quando si separò da mio padre e lasciava la sorellastra "occuparsi di me" e anche lei abusò psicologicamente di me ma per fortuna durò poco e io sono sempre stata una ragazza abbastanza forte da superare tutto questo e c'è da dire che sto sintetizzando parecchio.
Da lì in poi per 4 anni è sempre stato tutto un via vai da Palermo a Firenze, poi Milano per stare con mia madre e con mio padre che da Palermo non si è mai mosso da quando è stato lasciato da mia madre appunto nel 2012 a Firenze.
Nel 2016 mia madre ha abbandonato me e i miei fratelli per farsi un'altra vita.
Io a soli 16 anni mi sono ritrovata le sue responsabilità sulle mie spalle.
Mio fratello più piccolo aveva 6 anni e l'altro13 ed io cominciai a far loro da madre praticamente, fino a oggi.
La situazione non è cambiata.
Un anno fa ho sofferto di crisi ansioso depressive ma per fortuna è stato solo un periodo che ho superato con l'aiuto delle persone giuste e il mio medico che è anche psicologo.
Il problema è mio padre adesso, sì ha portato avanti la baracca e non ci ha mai fatto mancare nulla ma ha un brutto carattere e una mentalità all'antica che rende impossibili le mie giornate.
I miei fratelli ora sono cresciuti e sanno badare a loro stessi, io collaboro come ho sempre fatto in casa ma mio padre sembra non essere mai soddisfatto di quello che faccio, si lamenta continuamente come se io fossi la madre e mi fa pesare se qualche volta non faccio qualcosa perché semplicemente non mi va.
Vorrei che capisse che non sono nè la madre nè sua moglie.
Perché a volte pretende che io cucini, che io faccia questo o quell'altro come dice lui.
Ho un disperato bisogno di libertà e indipendenza, ho anche conosciuto un ragazzo che è di Torino di cui sono molto innamorata ma per ora è una relazione a distanza.
Pensavo di cambiare vita trasferendomi a Milano da una mia zia e lavorare finché non trovo una casa mia ma j sensi di colpa mi distruggono se penso di lasciare i miei fratelli così.
Non vorrei mai essere paragonata a mia madre (cosa che mio padre da per scontata) pensa che la gente mi definisca come lei nonostante tutto quello che ho fatto.
Capisco che è protettivo ma non sono una sua proprietà e vorrei che capisse che ho bisogno di vivere la mia vita.
Sto scrivendo questo piangendo perché qui nessuno ha mai provato veramente a capirmi.
Vorrei solo poter vivere con le mie amiche che sono l'unica vera famiglia che ho.
Detto ciò, secondo voi come dovrei comportarmi?
[#1]
Salve,
Da quello che racconta, ciò che ritengo più importante è la possibilità di appropriarsi del proprio ruolo.
Le spiego meglio.
Lei in questa situazione ha il ruolo di figlia e di sorella. Le sue "mansioni" dovrebbero essere quelle di aiutare sì in casa, ma entro certi limiti. Anche se adesso è adulta, ricopre tutt'ora il ruolo di figlia ed è questo ciò che ha il dovere ma anche il diritto di fare.
Le parlo di diritti per un motivo specifico. Spesso quando ci assumiamo responsabilità che non ci appartengono ma che le situazioni ci obbligano a prendercene carico, quando riconosciamo di avere delle difficoltà e proviamo a scrollarle di dosso, i sensi di colpa arrivano in maniera importante.
Quindi rivaluti il suo ruolo, lei ha il diritto di scegliere, di sbagliare, di tentare ed è l'età corretta per prendere delle decisioni importanti per la sua vita.
Può sicuramente sentire i sensi di colpa, ma non può paragonarsi a sua madre, qui lei ha il ruolo di figlia, non ha la responsabilità diretta dei suoi fratelli o di suo padre.
La sua unica responsabilità in questo momento è quella di assicurarsi il meglio per la vita adulta che la aspetta.
Quando i suoi familiari andranno in contro a delle difficoltà, dovranno scoprire le proprie risorse e trovare le giuste strategie per riuscire a farcela. Loro pensano che sia un sostegno ciò che sta facendo per loro, ma in realtà si sta sostituendo alla loro autonomia mettendoli ancora più in difficoltà per il futuro.
Saluti.
Da quello che racconta, ciò che ritengo più importante è la possibilità di appropriarsi del proprio ruolo.
Le spiego meglio.
Lei in questa situazione ha il ruolo di figlia e di sorella. Le sue "mansioni" dovrebbero essere quelle di aiutare sì in casa, ma entro certi limiti. Anche se adesso è adulta, ricopre tutt'ora il ruolo di figlia ed è questo ciò che ha il dovere ma anche il diritto di fare.
Le parlo di diritti per un motivo specifico. Spesso quando ci assumiamo responsabilità che non ci appartengono ma che le situazioni ci obbligano a prendercene carico, quando riconosciamo di avere delle difficoltà e proviamo a scrollarle di dosso, i sensi di colpa arrivano in maniera importante.
Quindi rivaluti il suo ruolo, lei ha il diritto di scegliere, di sbagliare, di tentare ed è l'età corretta per prendere delle decisioni importanti per la sua vita.
Può sicuramente sentire i sensi di colpa, ma non può paragonarsi a sua madre, qui lei ha il ruolo di figlia, non ha la responsabilità diretta dei suoi fratelli o di suo padre.
La sua unica responsabilità in questo momento è quella di assicurarsi il meglio per la vita adulta che la aspetta.
Quando i suoi familiari andranno in contro a delle difficoltà, dovranno scoprire le proprie risorse e trovare le giuste strategie per riuscire a farcela. Loro pensano che sia un sostegno ciò che sta facendo per loro, ma in realtà si sta sostituendo alla loro autonomia mettendoli ancora più in difficoltà per il futuro.
Saluti.
Dr. Vincenzo Cosentino - Psicologo
In sede e online
www.psicologocosentino.it
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente per avermi risposto. Sento che non mi mancherebbe il coraggio di prendere in mano la mia vita nonostante tutto quello che ho scritto. Ma ora mi chiedo. Con mia madre come dovrei comportarmi? Lei è ormai inesistente nella nostra vita ma è inevitabile per me ignorare quello che mi ha fatto, perché se mi trovo in questa situazione è solo sua la colpa e non mi sembra giusto che nessuno le dica niente. La ragione di tutta la mia rabbia è e sarà sempre colpa sua e di ciò che ci ha fatto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 734 visite dal 05/01/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.