Non so se lasciare il mio compagno egoista
Salve.
Ho quasi 36 anni e il mio compagno è poco più grande.
Stiamo insieme da 3 anni circa, conviviamo da un anno e cerchiamo una gravidanza.
Il nostro rapporto ha faticato a crescere ed evolvere perché lui, inizialmente, non era convinto di volersi impegnare, vista una lunga relazione fallita alle spalle.
Sono sempre stata io a spingere verso un maggiore impegno, convivenza e famiglia.
Lui diceva di aver bisogno di tempo e io soffrivo convincendomi non mi amasse abbastanza, nonostante dicesse il contrario.
È una persona dal carattere chiuso, poco romantico e poco empatico.
Nel tempo si è aperto a un maggiore impegno, ha un’indole buona, è onesto, mantiene le promesse, è presente e cerca di star dietro ai miei difficili orari di lavoro, è disponibile e fedele, dice di amarmi, anche se lo esterna di rado, tuttavia io spesso mi sento non amata e insicura.
L’insicurezza è data dalla scarsa considerazione che sento lui a volte mi da, perché spesso non ragiona in ottica di coppia, ma da persona singola.
È uno che ha sempre fatto viaggi, sia con genitori che con amici, pratica diversi sport e fa molta vita sociale.
Alcune di queste attività sono condivise, delle volte però non vengo coinvolta e lui sottolinea che stare in coppia non significa crearsi limiti a vicenda.
Penso anche io sia giusto avere i propri spazi, ma lui supera il limite facendo viaggi di una settimana con genitori o amici ai quali io non posso partecipare.
Dopo diverse discussioni, siamo giunti all’accordo che limiterà i viaggi da solo, ma non so ciò verrà mantenuto.
Cerco di concentrarmi sui suoi pregi, ma non riesco a fare a meno di sentirmi esclusa e non amata e mi domando se sia la persona con cui voglio un figlio.
Lui sostiene con un figlio le cose cambierebbero ma ho timore la famiglia non sia al centro dei suoi pensieri e che nel tempo continueranno a prevalere le sue attività individuali.
Lo amo e so che a modo suo mi ama, ma il mio modo di amare è basato sulla condivisione e non concepisco il suo modo distaccato e freddo di vivere il rapporto.
Non so che scelta fare.
Ho quasi 36 anni e il mio compagno è poco più grande.
Stiamo insieme da 3 anni circa, conviviamo da un anno e cerchiamo una gravidanza.
Il nostro rapporto ha faticato a crescere ed evolvere perché lui, inizialmente, non era convinto di volersi impegnare, vista una lunga relazione fallita alle spalle.
Sono sempre stata io a spingere verso un maggiore impegno, convivenza e famiglia.
Lui diceva di aver bisogno di tempo e io soffrivo convincendomi non mi amasse abbastanza, nonostante dicesse il contrario.
È una persona dal carattere chiuso, poco romantico e poco empatico.
Nel tempo si è aperto a un maggiore impegno, ha un’indole buona, è onesto, mantiene le promesse, è presente e cerca di star dietro ai miei difficili orari di lavoro, è disponibile e fedele, dice di amarmi, anche se lo esterna di rado, tuttavia io spesso mi sento non amata e insicura.
L’insicurezza è data dalla scarsa considerazione che sento lui a volte mi da, perché spesso non ragiona in ottica di coppia, ma da persona singola.
È uno che ha sempre fatto viaggi, sia con genitori che con amici, pratica diversi sport e fa molta vita sociale.
Alcune di queste attività sono condivise, delle volte però non vengo coinvolta e lui sottolinea che stare in coppia non significa crearsi limiti a vicenda.
Penso anche io sia giusto avere i propri spazi, ma lui supera il limite facendo viaggi di una settimana con genitori o amici ai quali io non posso partecipare.
Dopo diverse discussioni, siamo giunti all’accordo che limiterà i viaggi da solo, ma non so ciò verrà mantenuto.
Cerco di concentrarmi sui suoi pregi, ma non riesco a fare a meno di sentirmi esclusa e non amata e mi domando se sia la persona con cui voglio un figlio.
Lui sostiene con un figlio le cose cambierebbero ma ho timore la famiglia non sia al centro dei suoi pensieri e che nel tempo continueranno a prevalere le sue attività individuali.
Lo amo e so che a modo suo mi ama, ma il mio modo di amare è basato sulla condivisione e non concepisco il suo modo distaccato e freddo di vivere il rapporto.
Non so che scelta fare.
[#1]
Gentile utente,
nessuno può dirle che scelta fare, non avrebbe molto senso, ma comprendo il suo bisogno di aiuto e la fatica di stare nel dubbio. Ha parlato onestamente con lui dei suoi bisogni, timori e progetti per il futuro?
nessuno può dirle che scelta fare, non avrebbe molto senso, ma comprendo il suo bisogno di aiuto e la fatica di stare nel dubbio. Ha parlato onestamente con lui dei suoi bisogni, timori e progetti per il futuro?
Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com
[#2]
Utente
Si, ho provato a parlarci in tutti i modi e abbiamo discusso innumerevoli volte. Lui ripete che non capisce cosa ci sia di male in quello che fa. Mi dice che anche io potrei fare dei viaggi da sola o organizzarmi più spesso attività da sola e per lui questo sarebbe normalissimo. Io già lo faccio, ma non ho questo bisogno esagerato di indipendenza. Io sono più per la condivisione senza la quale la coppia non ha senso. Il problema è che questa sua freddezza si manifesta anche nel non prendere posizione o esprimere supporto e opinioni valide, davanti a un problema con famiglia/amici, nel non parlare del futuro insieme, nel non avere nessun tipo di pensiero romantico. Sono sempre stata io a spingere per un progetto futuro e sono stufa di dovermi sentire quella che tiene le redini di questo rapporto. Lui ha sempre detto di amarmi ma io per tutti questi suoi comportamenti mi sono sempre sentita poco amata. So che è una persona con estrema difficoltà a parlare dei suoi sentimenti, ma tutto ciò mi sta logorando al punto da causarmi forte ansia. Vorrei riuscire ad accettarlo com’è, ma anche se mi sforzo, mi sembra di non riuscirci
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 05/01/2023.
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