Problemi di interazione

Buongiorno dottori,
spero mi possiate aiutare a capire l'origine dei problemi di interazione che sto riscontrando negli ultimi mesi.

Sono una ragazza di 25 anni e da quel che ricordi, sempre socievole.
Sia al liceo, sia all'università mi sono sempre trovata a mio agio con gli amici, i colleghi, le persone.

Il mio problema è cominciato appena dopo la laurea: ho trovato un lavoro che mi piace, ma ogni giorno diventa pesante per le affermazioni dei miei colleghi.
Mi arrivano quotidianamente alcune frasi come: 'perché non parli?
', 'dí qualcosa! ' oppure risatine di sottofondo se rispondo ad una domanda magari in modo secco senza creare un discorso.

Ho provato a parlare con alcuni dei miei colleghi dicendo che probabilmente sembro 'chiusa' perché devo ancora ben ambientarmi.
Ma ovviamente la situazione non cambia.
Frecciatine e risate continuano.

Ho pensato potesse essere un problema di età, in quanto la persona più giovane che lavora con me ha almeno 10 anni in più, ma vedo che con conoscenti o persone che incontro anche più anziane non ho problemi ad interagire, anche solo per scambiare due parole.

Non so come comportarmi perché questa situazione rischia di farmi chiudere a riccio e non vorrei che questo aspetto, a lungo andare, possa anche influenzare le mie relazioni con parenti e amici.

Vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da quello che Lei riferisce, sembrerebbe che il problemi si stia manifestando soltanto nell'ambiente di lavoro e con i Suoi colleghi. Forse non è determinante neppure l'età, dal momento che fuori dal lavoro non ha problemi con persone più grandi.

Da quanto tempo lavora in quella azienda?

Come sono le relazioni con i colleghi?

Non ha mai sentito la necessità o il bisogno di condividere qualcosa con i colleghi (ad esempio come ha trascorso il week end o le vacanze o commentare qualcosa accaduto al lavoro, ecc...)?

Le conversazioni degli altri su che cosa vertono? La mettono forse a disagio?

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa per la celere risposta.
Lavoro da circa 9 mesi in questa azienda.
Normalmente lavoro da sola in ufficio, quindi i momenti delle pause sono gli unici in cui posso interagire con qualcuno.
Raramente sento che gli argomenti trattati nelle pause riguardino il lavoro, infatti, io per prima ho provato a creare un discorso su come avessero passato il weekend.
Mi raccontano che girano per città, vanno a delle cene, passano le notti in discoteca...
Quando arriva il mio momento di descrizione iniziano le prese in giro perché magari racconto che sono stata a casa e ho visto un film (per loro un weekend noioso), oppure che ho fatto un giro in bicicletta (sono paragonata a una ragazza degli anni 20 che non ha altri mezzi di locomozione).
Una volta ho raccontato che mi ero dedicata a sistemare delle cose in giardino e subito dopo, per parecchi giorni, sono arrivate le solite prese in giro dei colleghi che ogni volta che passavano imitavano il rumore di un tosaerba.
A parte l'imbarazzo iniziale di queste scenette mimiche che possono anche far sorridere, dopo un po' diventano pesanti, soprattutto se questo atteggiamento è riservato a me e (in forma minore) ad un'altra collega. Mi fanno passare la voglia di parlare con loro.
Per quanto riguarda i loro argomenti, tipicamente si parla del weekend o di cosa si è fatto la sera prima. Quando in pausa siamo soltanto donne l'argomento principale si basa su unghie, capelli e uomini appena conosciuti. Io sono una ragazza semplice, fidanzata da 7 anni, e ovviamente, non avendo unghie lunghe belle e decorate come le loro (le tengo naturali) sono fuori dai giochi. Ed ecco il mio conseguente silenzio durante queste conversazioni.
Mi scuso per il messaggio chilometrico.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei descrive il problema e pone un'ipotesi: problemi di interazione.

Tuttavia, da quello che scrive successivamente e, con i limiti di un consulto a distanza, mi pare di capire che l'ambiente in cui lavora sia alquanto particolare.

Eventi come quelli che ha raccontato sembrano più comuni tra ragazzini a scuola che non con adulti che si trovano in un ambiente di lavoro.

Lei si domanda se possa avere Lei stessa un problema, ma Le chiedo se ritiene in qualche modo sensato che una persona rida al racconto della cura di un giardino.

Posso chiederLe cosa fa quando ci sono queste reazioni da parte dei Suoi colleghi?

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Utente
Utente
Sono d'accordo sul fatto che sembrino situazioni appartenenti ad un ambiente scolastico, ma purtroppo questa è la realtà dei fatti e spesso tali affermazioni vengono dette proprio da coloro che sono 'meno giovani'.

Le prime volte che succedevano queste dinamiche la prendevo sul ridere, pensando che fosse qualcosa che si limitasse a quella giornata.
Quando le prese in giro si sono prolungate per diversi giorni ho provato a parlare direttamente con chi aveva detto tali affermazioni dicendogli che mi creavano disagio, ma senza successo. Infatti anche dopo le mie parole, molto spesso è capitato che in presenza di altri colleghi venissero ripetute comunque le solite batuttine.
Questa fase è durata i primi 2 mesi circa. Successivamente ho iniziato a non parlare più per paura che potessero trovare un appiglio per qualche altra presa in giro.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Buonasera,

non credo che Lei abbia problemi di interazione; lo affermo con i limiti di una valutazione a distanza. Il vero problema potrebbe essere un ambiente non sano, nel senso che probabilmente in molti si sentirebbero a disagio in tali circostanze.

Ora, io capisco che possano metterLa a disagio tali battutine, ma potrebbe provare ad ascoltare tali frecciatine e guardare quelle persone (peraltro non proprio giovanissime) con una certa compassione e distanza.

Una persona che è costretta ad offendere gli altri per trovare il proprio posto nel mondo non credo sia tanto felice, e soprattutto rischia di coprirsi di ridicolo con una persona capace di metterla in riga.

Perchè attribuisce a queste persone questo peso e importanza?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica