Non risoluzione dei sintomi

Buongiorno.

Sono un giovane adulto di 29 anni.

A 20 anni mi è stato diagnosticato da un medico psicologo clinico un disturbo ossessivo.

Iniziai anche a soffrire di attacchi di panico che si intensificarono al punto che non riuscii più a uscire di casa.

Poi grazie forse anche a un percorso di psicoterapia cognitiva-comportanentale, sono tornato a uscire.

Tutt'ora esco ma a tratti mi vengono pensieri assurdi tipo:" Ho paura di avere colpe", "Ho paura di impazzire".

Questi pensieri si intensificano soprattutto quando viaggio fuori città, al punto che è capitato che esitassero in panico.

Durante il periodo delle scuole ho subito molto bullismo (cosa che capita a tanti).

Ogni tanto ho delle sensazioni e pensieri come se non esistesse nulla, che forse manco io esisto.

C'è da dire che avevo 9 in filosofia l anno della maturità.

Avevo paura potesse trattarsi di sindrome "nichilista" di Cotard, ma il mio psichiatra a 20 anni mi disse che non ce l'avevo.

Tra le altre cose sono Dsa diagnosticato a 27 anni.

Mi è stato anche detto che non ho la depressione.

Ho preso vari farmaci antidepressivi e due antipsicotici con risultati modesti.

Attualmente faccio l'università (con scarsi risultati, visto che sto cambiando nuovamente facoltà, senza aver concluso nulla), faccio tutti i giorni servizio civile remunerato (anche se un po' poco).

Apparentemente faccio una vita abbastanza normale, ho anche qualche amico che ogni tanto vedo, non credo di essere fuori di testa, ma non capisco perché non trovo la serenità, cos'ho che non va.

Tanto è che dai 20 ai 28 anni ho frequentato psicologi soprattutto e qualche psichiatra.
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Dr. Mario Bianchini Psicoterapeuta, Psicologo 16 1
Salve

Ho letto il testo e mi chiedevo se avesse una domanda da porre o una richiesta da fare........in quel caso potrei esserle d'aiuto.

Dott.Mario Bianchini

Dr. Mario Bianchini

[#2]
Utente
Utente
Mi chiedevo se è strano avere pensieri e sensazioni come se non esiste nulla, sia tutto una funzione.
Se è probabile che essere in alto mare all'università a 29 anni possa dipendere dai Dsa diagnosticatimi.
Se Doc e panico protratti per anni nonostante vari psicofarmaci possano considerarsi un equivalente depressivo o no.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mi chiedevo se è strano avere pensieri e sensazioni come se non esiste nulla, sia tutto una funzione

Se soffre di ossessioni, com'è ipotizzabile, il problema non è trovare la risposta a tale domanda. Il problema è che si sta facendo tale domanda.

>>> Se è probabile che essere in alto mare all'università a 29 anni possa dipendere dai Dsa diagnosticatimi

Sì è possibile.

>>> Se Doc e panico protratti per anni nonostante vari psicofarmaci possano considerarsi un equivalente depressivo o no

Non esattamente. Ma un disturbo d'ansia non risolto può sfociare in una depressione, che in questo caso si definisce reattiva o secondaria.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Mario Bianchini Psicoterapeuta, Psicologo 16 1
Un vecchio adagio di Einstein dice "Quando non arriva la risposta è la domanda ad essere sbagliata". Un disturbo può essere visto sia come problema (che quindi implica una soluzione) che come mistero. Soprattutto quando le "soluzioni" (ciò che "solve", scioglie, liquefa e quindi annulla) sono inefficaci è il mistero a prevalere sulle nostre pretese di certezza, sicurezza. Bisogna allora chiedersi quale sia il senso di ciò che accade, ovvero in quale "direzione" i sintomi, le malattie mi stiano spingendo. Si chiama teleologia della realtà, ovvero il suo essere fin dall'inizio protesa verso un senso, un significato più che essere originati da "cause". Quando voglio prepararmi ad una festa non penso alle occasioni perdute di fare festa a causa di un qualche motivo, ma cerco di prepararmi al meglio per la prossima. Lo studio si arresta, non procede. Che cosa significa acquisire una Laurea? Dove mi condurrebbe divenire un Laureato? Chi sarei allora? Quasi sempre queste dinamiche riguardano profondi problemi di identità personale: CHI SONO? COSA VOGLIO? COSA MI INTERESSA REALMENTE? Gli effetti collaterali di un DOC, di una dubbiosità essenziale sono quelli di tenere la persona ferma sul punto in cui si trova per il timore che quelli che incontrerebbe muovendosi sarebbero peggiori. La malattia allora "serve" a toglierci dallo stallo esistenziale in cui siamo, a rimetterci in movimento anche se col rischio di voler semplicemente stimolare quella che i Medici chiamano la "restitutio ad integrum", il ristabilirsi delle condizioni precedenti a quelle della "crisi". Compito assurdo perché la vita non si ferma e male fanno i medici ad illudere i pazienti circa un presunto stato "ideale" di salute compromesso da insane abitudini. Il punto di partenza di ogni processo di salutogenesi è quello per cui si prende atto che una parte della nostra vita è terminata, morta, estinta, ormai priva di senso, uno zombie in cui cerchiamo di vedere ancora quello che non c'è più da tempo.

Spero di esserle stato di aiuto

Buone cose

Dott.Mario Bianchini

Dr. Mario Bianchini

[#5]
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Mi rivolgo al dottor Santonocito: posto che dirlo online è difficile, non essendo io suo paziente.
Ma quale può essere un motivo della non risoluzione dei problemi che ho prima elencato, nonostante varie terapie utilizzate( psicoanalisi, terapia cognitivo - comportamentale, cognitiva, farmacologica cioè diversi antidepressivi e un antipsicotico)?
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Dr. Mario Bianchini Psicoterapeuta, Psicologo 16 1
Mi permetto di replicare poi veda lei. È come se lei volesse conferma ad una Sua teoria sul Suo disagio. Ripeto una Sua teoria . Inoltre per quanto coerente con le Sue aspettative la risposta non seguita da una azione, risulta pura accademia . Il benessere è qualcosa che si raggiunge con azioni non con i punteggi delle riviste internazionali che classificano, se esistenti, le varie scuole di pensiero psicoterapico. Ancora l'aver tentato diverse volte con approcci diversi non è mai garanzia di successo. Ciò che conta e fa la differenza non è la Tecnica ma la Relazione. Potrebbe darsi che nelle Sue relazioni coi vari terapeuti Lei non abbia trovato sufficiente motivo di affidamento il ché dovrebbe spingerla ora a cercare la persona giusta e non la tecnica definitiva la risposta vincente ecco . Ogni cambiamento avviene quando decidiamo di dipendere da qualcuno da una guida che ci porti all'autonomia . Quanto sono durati mediamente i trattamenti? Con quali risultati? A che punto è perché li ha interrotti? Come bebè dice Lei non è semplice rispondere on line.......


Buone Cose

Mario Bianchini

Dr. Mario Bianchini

[#7]
Utente
Utente
La prima analisi pochi mesi perché era troppo cupa.
Poi cognitivo- comportamentale tipo per 2 anni, altra analisi con persona diversa per 4 anni e mezzo, cognitiva per 8 mesi, cognitivo- comportamentale con stessa persona della precedente cognitivo- comportamentale, per un po' di mesi ma meno di un anno.
Spesso si è concluso perché non dava più nulla o non ha mai dato nulla.
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Dr. Mario Bianchini Psicoterapeuta, Psicologo 16 1
La ringrazio per aver voluto condividere questi dati. Difficile dire da lontano cosa possa implicare una "resistenza" al cambiamento che Lei valuta come difficile se non impossibile. La Psicoterapia non è una panacea e non è scritto da nessuna parte che DEBBA funzionare per tutti. Rimango dell'idea che forse la "resistenza" sta proprio nella domanda. Mi spiego meglio. IL cambiamento che attendiamo, da qualsiasi processo attuiamo con tale scopo, non è detto si riveli pari alle aspettative ed anzi, talvolta, genera una volta iniziato molte resistenze aggiuntive se non peggiori dello stato da cui ci doveva "togliere". IO fossi in lei mi porrei alcune domande: cosa cercavo DAL cambiamento? Cosa volevo ottenere raggiungendolo? Che tipo di persona sarei oggi se tutto si fosse realizzato secondo i MIEI piani?

Credo serva, prima di qualsiasi altro tentativo, una profonda riflessione su queste domande.

Se vuole mi scriva di nuovo

A risentirla

Dott.Mario BIanchini

Dr. Mario Bianchini