Ansia e angoscia dopo fine relazione

Buongiorno, espongo brevemente la mia situazione.
Ho 40 anni.
Fino a ieri stavo con una ragazza di 35 che dal centro si è trasferita nella mia città del Nord tre mesi fa.
L' ho conosciuta questa estate, ci siamo visti, piaciuti, e io l' ho invitata a passare da me dei giorni a ferragosto.
Così, quella che doveva essere una semplice avventura estiva si è trasformata in una storia seria.
Fin da subito entrambi abbiamo escluso una storia a distanza (600 km) e la soluzione che più ci sembrava percorribile era un suo trasferimento.
Infatti essendo libera professionista è riuscita a trovare accordi per lavorare da remoto, io invece avendo un posto fisso non ho la stessa flessibilità.
Complice anche il fatto che la mia città, l'ambiente in generale e il mio contesto le sono piaciuti ha fatto il grande passo.


All'inizio l'entusiasmo ci ha fatto vivere intensamente questa grande esperienza e fin da subito la convivenza è andata bene.
La vedevo felice e soddisfatta.
A novembre però gli accordi che aveva per lavorare da remoto hanno cominciato a vacillare.
Anche se nella pratica non è cambiato nulla e quel lavoro ha potuto continuare a farlo, questa minaccia di perderlo l'ha scossa.
Così con il mio supporto e la sua forte volontà ha mandato CV e in breve tempo si sono aperte molte possibilità concretizzandosi in vere proposte di lavoro.
Avrebbe dovuto firmare un contratto di assunzione questa settimana.


Pensavo che avendo trovato qui un lavoro (comunque non limitante tanto da farle lasciare il vecchio, che infatti ha tenuto), si fosse tranquillizzata, e così diceva lei.
Con l'intenzione di passare da lei le feste natalizie siamo rientrati nella sua città, appena ha aperto la porta di casa ha avuto un crollo emotivo molto pesante.
Dopo un giorno di silenzi, è crollata dicendo che non se la sentiva più di tornare al nord, le manca troppo la vecchia vita.
Abbiamo passato tre giorni a dialogare e confrontarci, ma alla fine con grande sconforto mi ha detto che non ce la faceva e preferiva rinunciare a tutto.


Così sono rientrato da solo.
Poi mi ha scritto ribadendo tutto il ragionamento aggiungendo che forse poteva darmi più supporto in un eventuale mia ricerca di lavoro da lei (quando lo propongo lei non lo esclude ma di certo non mi invita a farlo per paura che io non mi trovi bene, non vuole responsabilità nell eventualità di un mio traffico).
Ieri però mi è sembrata più possibilista.


Non so che fare, stiamo entrambi soffrendo ma mi rendo conto che potrei trasferirmi solo con un suo reale supporto morale, ma lei ora essendo in crisi non è lucida per farlo.
Mi ha allontanato proprio per non ferirmi, dice lei.


Che fare?
Da un lato vorrei provare pure io a cercare soluzioni da lei ma dopo questo episodio sono meno sicuro del fatto che lo voglia davvero, altrimenti mi supporterebbe a farlo come ho fatto io con lei.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Allentare un po' la presa e lasciar passare un po' di tempo senza insistere ossessivamente per trovare una soluzione.

Se vi piacete e vi volete, entrambi riuscirete a trovare ragioni per stare insieme. Come si dice, chi ha voglia trova modi, chi non ha voglia trova scuse.

Quindi le dia tempo per convincersi da sola di ciò che vuole, senza insistere.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottor Giuseppe, è esattamente quello che intendevo fare. Voglio prendermi pure io del tempo per ragionare su ciò che voglio io. Da un lato un cambiamento mi stimola, dall'altro ovviamente mi spaventa, come ha spaventato la mia ex partner tanto da indurla a desistere dal progetto comune.

Avete invece dei consigli "tecnici"? In passato ho affrontato altre rotture, una in primavera scorsa (ed infatti questa è la seconda rottura in un anno...), sono stato seguito da una terapeuta e trovavo sollievo sia nei colloqui che in certi esercizi che facevo, per esempio scrivere i miei pensieri o fare la famigerata lista dei pro e contro. Potrebbe essere utile per alleviare questa ansia che improvvisamente mi è comparsa?

Premetto che vado in difficoltà quando non trovo immediatamente una soluzione ai miei turbamenti interiori, è un problema che mi porto dietro da sempre. Sono molto migliorato negli anni ma la gestione dell' ansia è sempre un tema spinoso per me.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
E quindi dovrebbe forse cercare un terapeuta che la aiuti a superare questa sua ansia, che appare connotata da rigidità un po' ossessiva ("vado in difficoltà quando non trovo immediatamente una soluzione").

Sul piano pratico immediato, allentare la presa, come aveva già pianificato, è la cosa probabilmente più utile. Ci si allena alla tolleranza mettendosi volontariamente in situazioni dove ci è difficile tollerare.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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