Mia madre sta molto male e sono profondamente depresso

Scrivo perché ho bisogno di aiuto, mi sento solo e non so come gestire quello che sta succedendo alla mia famiglia.

Sono da sempre molto legato a mia madre che negli anni è diventata la mia migliore amica e confidente.
Mia madre è una persona unica, sempre disponibile ad aiutare tutti e che per noi figli ha sacrificato qualsiasi cosa.

Io svolgo un lavoro al nord da alcuni anni e mi stavo preparando a chiedere il trasferimento nel mio paese al sud proprio per stare vicino alla mia famiglia ed in particolare a mia madre, il vero pilastro dell'intera famiglia.

Mia madre ha avuto un cancro alla mammella nel 2015 e purtroppo, a seguito di alcuni dolori a novembre scorso, ha fatto una serie di esami che hanno svelato una situazione molto brutta.
Nonostante a luglio avesse effettuato i suoi consueti controlli di routine, con tanto di scintigrifia ossea, risultati completamente PULITI, a novembre aveva già dolori che si sono poi rivelati dipendere da una serie di secondarismi alle ossa, al cranio, alla colonna vertebrale e anche al cervello (tanti noduli di dimensioni molto piccole).

Io che sono rientrato per le vacanze di Natale ho scoperto tutto questo gradualmente.
Inutile dire che leggendo su internet ho ben compreso quanto sia infausta la prognosi.

Tutto è arrivato tra capo e collo dal nulla e con una violenza inaudita.
L'oncologo parla di cronicizzazione della malattia ma non credo che questo sia possibile con tutti quei secondarismi al cervello.

Sono letteralmente disperato.
Non so come aiutarla, ha dolori alle ossa e fatica anche a prender sonno, non riesce a muoversi bene ed a stare seduta.
Inoltre negli ultimi giorni sta diventando sempre più nervosa e visibilmente arrabbiata per quello che le è capitato.

Io sono terrorizzato, da una parte vorrei starle vicino fino all'ultimo per non farla sentire sola, dall'altra vorrei scappare lontano perché vederla soffrire mi spacca il cuore già adesso, figuriamoci in caso di peggioramento della situazione.

Sono una persona che di indole è tendente alla depressione e negli ultimi anni, dopo il covid, mi sono molto chiuso in me stesso.
Ho una lunga storia sentimentale alle spalle e diverse altre di poco conto ma sono un paio d'anni che non esco con una ragazza.
Quello che sta succedendo ho paura che possa essere la pietra tombale definitiva sulla mia vita perché il dolore sarebbe troppo forte e non avrei nessuno a spronarmi.
Mia madre è così importante per me che non credo riuscirei ad accettare la sua scomparsa.

Sono in cura da qualche anno con uno psicologo ma mi sembra che la terapia non vada avanti ultimamente.

Come si affronta una cosa del genere?
Come si fanno i conti con la morte e la sofferenza di una persona amata?
Come potremo assisterla al meglio io e mio padre, due uomini senza nessuna conoscenza medica?
Mi sento solo e abbandonato a dover guardare spegnersi la persona migliore che conosca e di cui sento già la mancanza.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono da sempre molto legato a mia madre che negli anni è diventata la mia migliore amica e confidente

Questo è il primo problema.

>>> sono un paio d'anni che non esco con una ragazza

E questo è il secondo.

Se riconosce di avere una tendenza depressiva, si faccia aiutare. Cerchi un aiuto professionale per rimettersi in moto, anche con farmaci se necessario. Ma si consulti anche con uno psicoterapeuta, perché non è normale che sua madre sia diventata la sua migliore amica, a 38 anni.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
Dottore, so che non si tratta di una situazione normale ma deriva dalle difficoltà che ho dovuto affrontare negli ultimi anni (numerosi problemi di lavoro e altro) che mi hanno portato a chiudermi in me stesso. L'unica stampella a cui appoggiarmi è stata lei, anche perché non navigo nell'oro.
Sono in cura da uno psicologo che è anche psichiatra che però non ha mai ritenuto di prescrivermi medicinali. Spesso anche io sento di aver bisogno di qualcosa che mi aiuti ad uscire dal tunnel nero in cui vivo da anni. Ho però anche paura degli effetti perché quel tipo di medicinali ti rincoglioniscono.
Sinceramente la mia paura più grande è di subire ancora di più questa situazione di salute di mia madre che mi costringerà a fare i conti con la sofferenza, la disperazione e poi successivamente con la mancanza. Ho paura di perdere definitivamente la bussola.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ho però anche paura degli effetti perché quel tipo di medicinali ti rincoglioniscono

No, non è vero. "Quel tipo di medicinali", se si riferisce agli antidepressivi moderni, sono fra gli psicofarmaci più ben tollerati. Non danno dipendenza e hanno effetti collaterali tutto sommato modesti. Chieda un secondo parere a un diverso psichiatra, poi scelga.

A volte il farmaco può fare la differenza, se il problema è uscire dall'immobilismo.

Piuttosto, mi perdoni se glielo dico in modo duro e secco, ma è ritirandosi e restando lontano dalle donne che ci si "rincoglionisce", nel senso letterale di perdere la capacità di usare gli attributi.

Sulla questione economica può sentire la sua Asl di appartenenza, potranno farle fare dei colloqui psicologici a costi molto bassi, anche se potranno esserci delle liste di attesa.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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