Come accettare la morte di mio papà
Buonasera, ho 34 anni, da un mese a causa di un tumore, ho perso il mio papà.
Malgrado le numerose litigate ora sto soffrendo tanto, cerco di essere forte per mia mamma.
Ma mi rendo conto di cambiamenti piango e a sono molto dura nei confronti del mio fidanzato.
Tanto che il mio rapporto è in crisi.
Non so come posso reagire non riesco a crederci.
Che posso fare Grazie
Malgrado le numerose litigate ora sto soffrendo tanto, cerco di essere forte per mia mamma.
Ma mi rendo conto di cambiamenti piango e a sono molto dura nei confronti del mio fidanzato.
Tanto che il mio rapporto è in crisi.
Non so come posso reagire non riesco a crederci.
Che posso fare Grazie
[#1]
Gentileutente,
la morte di un genitore è sempre un evento destabilizzante affettivamente ed emotivamente. Soprattutto quando non si è avuto modo di "far pace" mentre la persona era ancora in vita.
Se ne sono andate le proprie radici, lasciando l'amaro in bocca di una relazione non pacificata.
Motivo per il quale l'elaborazione del lutto deve fare i conti con fasi supplementari da aggiungere a quelle che ben conosciamo: rifiuto, negazione, dolore, rabbia, .. ; vanno ad aggiungersi i sensi di colpa, i rimpianti (avrei potuto.., avrei dovuto..,).
Tenga conto che l'elaborazione del lutto è prevedibile occupi parecchi mesi prima di giungere all'accettazione, proprio in quel susseguirsi di stati d'animo mutevoli di cui sopra parlavamo.
Il suo fidanzato non c'entra nulla.
Quelli da Lei espressi nel consulto sono problemi personali, non della coppia, o del partner. E dunque il partner non deve diventare capro espiatorio di dinamiche personali "figli*-genitore (defunto)".
Eviti di replicare il copione messo in atto con Suo padre: "litigate"; anche rispetto al suo fidanzato, come successo con Suo padre, potrebbe pentirsene troppo tardi.
Pensi che per lui (come per tutti) è molto difficile stare vicino ad una persona (Lei) che soffre e non sa come o cosa farne di tale sofferenza; per questo motivo i comportamenti dell'altro spesso possono sembrare o essere inadeguati suo malgrado .
Sua mamma è adulta e non vorrebbe -ne sono certa- che fosse distrutta la coppia della figlia per consolare se stessa, aggiungendo sofferenza a sofferenza.
Se non ce la facesse a governare i Suoi sentimenti e i Suoi comportamenti, chieda aiuto psicologico. Sono situazioni che occorre affrontare prima che si ingarbuglino ulteriormente provocando altro dolore.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
la morte di un genitore è sempre un evento destabilizzante affettivamente ed emotivamente. Soprattutto quando non si è avuto modo di "far pace" mentre la persona era ancora in vita.
Se ne sono andate le proprie radici, lasciando l'amaro in bocca di una relazione non pacificata.
Motivo per il quale l'elaborazione del lutto deve fare i conti con fasi supplementari da aggiungere a quelle che ben conosciamo: rifiuto, negazione, dolore, rabbia, .. ; vanno ad aggiungersi i sensi di colpa, i rimpianti (avrei potuto.., avrei dovuto..,).
Tenga conto che l'elaborazione del lutto è prevedibile occupi parecchi mesi prima di giungere all'accettazione, proprio in quel susseguirsi di stati d'animo mutevoli di cui sopra parlavamo.
Il suo fidanzato non c'entra nulla.
Quelli da Lei espressi nel consulto sono problemi personali, non della coppia, o del partner. E dunque il partner non deve diventare capro espiatorio di dinamiche personali "figli*-genitore (defunto)".
Eviti di replicare il copione messo in atto con Suo padre: "litigate"; anche rispetto al suo fidanzato, come successo con Suo padre, potrebbe pentirsene troppo tardi.
Pensi che per lui (come per tutti) è molto difficile stare vicino ad una persona (Lei) che soffre e non sa come o cosa farne di tale sofferenza; per questo motivo i comportamenti dell'altro spesso possono sembrare o essere inadeguati suo malgrado .
Sua mamma è adulta e non vorrebbe -ne sono certa- che fosse distrutta la coppia della figlia per consolare se stessa, aggiungendo sofferenza a sofferenza.
Se non ce la facesse a governare i Suoi sentimenti e i Suoi comportamenti, chieda aiuto psicologico. Sono situazioni che occorre affrontare prima che si ingarbuglino ulteriormente provocando altro dolore.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 29/12/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.