Tristezza, apatia , paura pensiero fisso
Gentilissimi dottori, sono qui di nuovo a riscrivervi dopo circa 8 mesi.
Vi faccio un riassunto...Ad aprile sono ritornata dalla mia piscoterapeuta ad indirizzo breve strategico in quanto mi sentivo apatica, triste e attributivo tutto ciò al pensiero che un giorno moriremo.
Purtroppo è un 'ossessione che in passato mi ha fatto soffrire molto e che avevo curato brillantemente con la psicoterapia e un farmaco dato dallo psichiatra (il seropram).
Come dicevo a aprile sono dovuta ritornare dalla psicologa perchè stavo male...Purtroppo sono una persona che appena mi arriva un po di tristezza (che poi non so nemmeno perchè) mi butto giù di morale e penso al fatto che bisogna morire...La psicologa mi disse che secondo lei la mia non era paura della morte ma io mi ci ero rifugiata...Non so cosa può significare tale discorso.
Comunque ho fatto 5 sedute e devo dire che sono stata bene diversi mesi.
La dottoressa mi disse che mi vedeva bene e che arei potuta ritornare quando volevo Purtroppo adesso è qualche giorno che mi sento triste e mi ritorna il mente quel pensiero...Io cerco di non rispondermi dicendo la frase che lei mi ha insegnato, per bloccare il pensiero...Io però vorrei riuscire ad accettare quell'evento come un evento naturale della vita e non viverlo con terrore.
Perchè non riesco ad arrivare a quel traguardo?
Forse dovrei abbinare di nuovo il farmaco per uscirne completamente...
Vi faccio un riassunto...Ad aprile sono ritornata dalla mia piscoterapeuta ad indirizzo breve strategico in quanto mi sentivo apatica, triste e attributivo tutto ciò al pensiero che un giorno moriremo.
Purtroppo è un 'ossessione che in passato mi ha fatto soffrire molto e che avevo curato brillantemente con la psicoterapia e un farmaco dato dallo psichiatra (il seropram).
Come dicevo a aprile sono dovuta ritornare dalla psicologa perchè stavo male...Purtroppo sono una persona che appena mi arriva un po di tristezza (che poi non so nemmeno perchè) mi butto giù di morale e penso al fatto che bisogna morire...La psicologa mi disse che secondo lei la mia non era paura della morte ma io mi ci ero rifugiata...Non so cosa può significare tale discorso.
Comunque ho fatto 5 sedute e devo dire che sono stata bene diversi mesi.
La dottoressa mi disse che mi vedeva bene e che arei potuta ritornare quando volevo Purtroppo adesso è qualche giorno che mi sento triste e mi ritorna il mente quel pensiero...Io cerco di non rispondermi dicendo la frase che lei mi ha insegnato, per bloccare il pensiero...Io però vorrei riuscire ad accettare quell'evento come un evento naturale della vita e non viverlo con terrore.
Perchè non riesco ad arrivare a quel traguardo?
Forse dovrei abbinare di nuovo il farmaco per uscirne completamente...
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Il farmaco è certamente un'opzione da non sottovalutare.
Ma dal punto di vista psicoterapeutico probabilmente non tutto ciò che poteva essere fatto è stato fatto. Ne parli con la sua terapeuta oppure valuti di cambiare.
Ma dal punto di vista psicoterapeutico probabilmente non tutto ciò che poteva essere fatto è stato fatto. Ne parli con la sua terapeuta oppure valuti di cambiare.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 28/12/2022.
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