Come posso aiutare un mio amico ad uscirne?
Buongiorno, torno da un incontro che mi ha particolarmente angosciato... Non saprei da dove cominciare per spiegare bene la situazione ma proverò ad essere più concisa possibile.
Sono passati 10 anni da quando io i miei compagni di classe ci siamo diplomati ma siamo sempre rimasti in ottimi rapporti e almeno una/due volte l’anno Cerchiamo di organizzare delle cene per incontrarci.
Circa un mese fa mi ha contattato una mia amica e mi ha raccontato che attraverso altre persone ha saputo che un nostro compagno di classe ha cercato di togliersi la vita.
Inizialmente sono rimasta un po’ scioccata e cercavo di prendere informazioni da altri senza chiedere il diretto interessato ovviamente per non essere indiscreta anche se ultimamente mi ero accorta che nel gruppo non rispondeva spesso.
Altri ragazzi mi hanno detto che stava attraversando un periodo difficile e che lo avevano sottoposto un TSO Perché aveva dei comportamenti molto strani.
Abbiamo deciso quindi Di organizzare un caffè per incontrarci dal momento che lui è uscito dalla clinica.
Quando è arrivato era molto diverso dall’ultima volta che l’avevo visto (poi mi ha detto che prende dei farmaci per calmarlo), successivamente ha cominciato a raccontarmi in modo molto confuso quello che aveva combinato.
in poche parole è convinto di essere controllato da qualcuno, si sente in una realtà virtuale, un gioco in cui qualcuno lo guarda in ogni momento della tua giornata.
Ha vissuto due anni chiuso in casa perché ha un padre anziano che ha il terrore di contrarre il covid.
Un fratello Che si è chiuso a casa e tuttora non esce da quel famoso 10 marzo 2020 e purtroppo ha perso la mamma quando era molto piccolo.
Ha vissuto all estero per un po’ E non sappiamo che tipo di esperienze ha fatto anche perché lui dice che nel posto in cui lavorava tutto era possibile.
Il problema è che noi non sappiamo come fare per convincerlo a capire che questo gioco non esiste, che non esiste nessuna crociera con dentro 10 milioni di euro, che non esiste nessuna telecamera che lo osserva anche quando fa la doccia, che tutta Italia non lo guarda.
Sappiamo che è una situazione molto delicata ma abbiamo deciso di frequentarlo più spesso per non farlo sentire molto solo e per evitare che faccia scelte sbagliate che lo portino ad una situazione irreversibile. Il problema è che ci ha proprio detto esplicitamente che pensa che noi lo stiamo prendendo in giro e che anche noi facciamo parte di questo gioco e che ovviamente non possiamo dirgli la verità.. io gli ho solo detto che non ho nessuna prova per dimostrargli qual è la realtà però gli ho consigliato solo di scrivere quello che la sua mente gli dice e rileggerlo nei momenti più lucidi per capire da solo se è veramente logico tutto ciò.
Vorrei un consiglio da voi che siete esperti per sapere come possiamo comportarci per aiutarlo oltre alle terapie farmacologiche e le visite mediche che fa... purtroppo è in una situazione veramente difficile e mi duole il cuore vederlo così...
Sono passati 10 anni da quando io i miei compagni di classe ci siamo diplomati ma siamo sempre rimasti in ottimi rapporti e almeno una/due volte l’anno Cerchiamo di organizzare delle cene per incontrarci.
Circa un mese fa mi ha contattato una mia amica e mi ha raccontato che attraverso altre persone ha saputo che un nostro compagno di classe ha cercato di togliersi la vita.
Inizialmente sono rimasta un po’ scioccata e cercavo di prendere informazioni da altri senza chiedere il diretto interessato ovviamente per non essere indiscreta anche se ultimamente mi ero accorta che nel gruppo non rispondeva spesso.
Altri ragazzi mi hanno detto che stava attraversando un periodo difficile e che lo avevano sottoposto un TSO Perché aveva dei comportamenti molto strani.
Abbiamo deciso quindi Di organizzare un caffè per incontrarci dal momento che lui è uscito dalla clinica.
Quando è arrivato era molto diverso dall’ultima volta che l’avevo visto (poi mi ha detto che prende dei farmaci per calmarlo), successivamente ha cominciato a raccontarmi in modo molto confuso quello che aveva combinato.
in poche parole è convinto di essere controllato da qualcuno, si sente in una realtà virtuale, un gioco in cui qualcuno lo guarda in ogni momento della tua giornata.
Ha vissuto due anni chiuso in casa perché ha un padre anziano che ha il terrore di contrarre il covid.
Un fratello Che si è chiuso a casa e tuttora non esce da quel famoso 10 marzo 2020 e purtroppo ha perso la mamma quando era molto piccolo.
Ha vissuto all estero per un po’ E non sappiamo che tipo di esperienze ha fatto anche perché lui dice che nel posto in cui lavorava tutto era possibile.
Il problema è che noi non sappiamo come fare per convincerlo a capire che questo gioco non esiste, che non esiste nessuna crociera con dentro 10 milioni di euro, che non esiste nessuna telecamera che lo osserva anche quando fa la doccia, che tutta Italia non lo guarda.
Sappiamo che è una situazione molto delicata ma abbiamo deciso di frequentarlo più spesso per non farlo sentire molto solo e per evitare che faccia scelte sbagliate che lo portino ad una situazione irreversibile. Il problema è che ci ha proprio detto esplicitamente che pensa che noi lo stiamo prendendo in giro e che anche noi facciamo parte di questo gioco e che ovviamente non possiamo dirgli la verità.. io gli ho solo detto che non ho nessuna prova per dimostrargli qual è la realtà però gli ho consigliato solo di scrivere quello che la sua mente gli dice e rileggerlo nei momenti più lucidi per capire da solo se è veramente logico tutto ciò.
Vorrei un consiglio da voi che siete esperti per sapere come possiamo comportarci per aiutarlo oltre alle terapie farmacologiche e le visite mediche che fa... purtroppo è in una situazione veramente difficile e mi duole il cuore vederlo così...
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>>> Il problema è che noi non sappiamo come fare per convincerlo a capire che questo gioco non esiste
E nemmeno dovreste provarci. Apparentemente si tratta di un disturbo psicotico, quindi dovete assolutamente lasciare che siano i medici che l'hanno in cura a occuparsi di lui.
È brutto da sentirselo dire, mi rendo conto, ma non basta voler bene a una persona per poterla aiutare. Ciò che potete fare è comportarvi con lui in modo normale per quanto possibile. Possibilmente senza parlare del suo problema, perché più ne parlate più rischiate di alimentarlo.
E nemmeno dovreste provarci. Apparentemente si tratta di un disturbo psicotico, quindi dovete assolutamente lasciare che siano i medici che l'hanno in cura a occuparsi di lui.
È brutto da sentirselo dire, mi rendo conto, ma non basta voler bene a una persona per poterla aiutare. Ciò che potete fare è comportarvi con lui in modo normale per quanto possibile. Possibilmente senza parlare del suo problema, perché più ne parlate più rischiate di alimentarlo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta, faremo di sicuro come lei consiglia. Purtroppo non siamo realmente sicuri se lo sta seguendo qualche medico perché sappiamo soltanto che è stato in clinica e attualmente assume dei farmaci. Secondo lei in una situazione del genere, con le giuste terapie è possibile che ritorni ad essere come prima?
Grazie ancora.
Grazie ancora.
[#3]
È molto difficile dirlo. Soltanto i curanti che lo seguono potrebbero rispondere a una domanda simile e nondimeno con molta difficoltà. Le psicosi sono disturbi gravi e il cui esito è difficile da determinare. Tuttavia esistono farmaci in grado di limitare i sintomi, quindi semmai l'unica cosa che potreste fare è, se non doveste notare alcun miglioramento oppure un peggioramento, informarne i genitori. Ma sempre con la sensibilità e il tatto del caso.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 23/12/2022.
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