Pensieri ossessivi e ansia per un tatuaggio
Spero che qualcuno possa aiutarmi.
Da poco ho fatto un nuovo tatuaggio (avambraccio destro interno), da premettere che mi piace molto il tatuaggio ed appena fatto ero anche super entusiasta, ma il giorno dopo è cominciato un incubo di ossessioni nella mia testa.
Ho iniziato a pensare di aver sbagliato posto, che probabilmente è troppo evidente e che mi condizionerà la vita.
Non è il mio primo tatuaggio, ho un altro tattoo bello grande sullo stesso braccio ma più sopra e quello non mi ha causato problemi anzi lo adoro.
Ma questo quando lo guardo mi fa venire la nausea, sono giorni che penso costantemente al tatuaggio e non riesco a fare altro, non dormo bene e mi manca l'appetito, mi è calata l'autostima e la concentrazione di colpo.
A volte me lo guardo e penso che mi piace e mi stia bene ma poi di nuovo i pensieri negativi prendono il sopravvento.
Probabilmente tutto è partito da un commento del ragazzo con cui mi frequento che subito dopo averlo fatto mi ha detto: " ti immagini a lavoro in camicetta con quei tatuaggi?! ".
E da lì la paranoia.
Io nella vita faccio la ricercatrice universitaria, ho 27 anni e ora sto cominciando il dottorato, lavoro in un ambiente molto informale, tranquillo e giovanile e ho fatto il tatuaggio perchè mi piacciono molto e perchè penso che nel 2022 sono una cosa abbastanza sdoganata e comune e quindi non credo di essere giudicata per un tatuaggio se sono una persona formata.
Sono una persona molto sicura di me, non ho mai dato troppo peso ai pregiudizi e alle opinioni di persone che nella mia vita contano poco.
Ma diciamo che però una volta insinuato il dubbio è andata sempre peggio.
Le paranoie sono aumentate sempre più fino a pensare di rimuoverlo, e continuo a cercare informazioni sulla rimozione.
Mi colpevolizzo perchè ero da poco uscita da un periodo di depressione e attacchi di panico grazie ad una lunga psicoterapia ed ora temo di rientrare in quel vortice di brutte emozioni per un qualcosa che mi sono causata da sola magari in un momento di entusiasmo e di benessere.
Vorrei sapere se magari è solo una questione mentale di abitudine dell'occhio o del cambiamento, se forse il problema non è il tatuaggio in sè ma delle ansie che sto somatizzando sul tatuaggio.
Grazie in anticipo per le risposte.
Da poco ho fatto un nuovo tatuaggio (avambraccio destro interno), da premettere che mi piace molto il tatuaggio ed appena fatto ero anche super entusiasta, ma il giorno dopo è cominciato un incubo di ossessioni nella mia testa.
Ho iniziato a pensare di aver sbagliato posto, che probabilmente è troppo evidente e che mi condizionerà la vita.
Non è il mio primo tatuaggio, ho un altro tattoo bello grande sullo stesso braccio ma più sopra e quello non mi ha causato problemi anzi lo adoro.
Ma questo quando lo guardo mi fa venire la nausea, sono giorni che penso costantemente al tatuaggio e non riesco a fare altro, non dormo bene e mi manca l'appetito, mi è calata l'autostima e la concentrazione di colpo.
A volte me lo guardo e penso che mi piace e mi stia bene ma poi di nuovo i pensieri negativi prendono il sopravvento.
Probabilmente tutto è partito da un commento del ragazzo con cui mi frequento che subito dopo averlo fatto mi ha detto: " ti immagini a lavoro in camicetta con quei tatuaggi?! ".
E da lì la paranoia.
Io nella vita faccio la ricercatrice universitaria, ho 27 anni e ora sto cominciando il dottorato, lavoro in un ambiente molto informale, tranquillo e giovanile e ho fatto il tatuaggio perchè mi piacciono molto e perchè penso che nel 2022 sono una cosa abbastanza sdoganata e comune e quindi non credo di essere giudicata per un tatuaggio se sono una persona formata.
Sono una persona molto sicura di me, non ho mai dato troppo peso ai pregiudizi e alle opinioni di persone che nella mia vita contano poco.
Ma diciamo che però una volta insinuato il dubbio è andata sempre peggio.
Le paranoie sono aumentate sempre più fino a pensare di rimuoverlo, e continuo a cercare informazioni sulla rimozione.
Mi colpevolizzo perchè ero da poco uscita da un periodo di depressione e attacchi di panico grazie ad una lunga psicoterapia ed ora temo di rientrare in quel vortice di brutte emozioni per un qualcosa che mi sono causata da sola magari in un momento di entusiasmo e di benessere.
Vorrei sapere se magari è solo una questione mentale di abitudine dell'occhio o del cambiamento, se forse il problema non è il tatuaggio in sè ma delle ansie che sto somatizzando sul tatuaggio.
Grazie in anticipo per le risposte.
[#1]
Gentile utente,
credo che la diagnosi corretta l'abbia fatta da sola: "forse il problema non è il tatuaggio in sè ma delle ansie che sto somatizzando sul tatuaggio".
Sembra che in effetti ci sia una sua oscillazione brusca tra stati d'animo opposti: "da poco uscita da un periodo di depressione e attacchi di panico" si è fatta eseguire il tatuaggio "in un momento di entusiasmo e di benessere", a cui di nuovo è seguito "un incubo di ossessioni nella mia testa".
In tutta la lettera compaiono questi divari di stati d'animo e di percezione di sé stessa: "Sono una persona molto sicura di me, non ho mai dato troppo peso ai pregiudizi e alle opinioni di persone che nella mia vita contano poco", e poi invece: "sono giorni che penso costantemente al tatuaggio e non riesco a fare altro, non dormo bene e mi manca l'appetito, mi è calata l'autostima e la concentrazione di colpo".
Il suo terapeuta le ha certamente detto il nome di questo disturbo, e assieme alla terapia psicologica l'avrà invitata ad assumere il farmaco d'elezione.
Per parte mia posso dirle che i tatuaggi si possono "cancellare", ma con un'altra azione inchiostrante sul derma. Nel suo caso, mi guarderai dal fare ancora variazioni che possono comportare rischi, prima di aver portato del tutto a termine la cura del suo disturbo.
Buone cose.
credo che la diagnosi corretta l'abbia fatta da sola: "forse il problema non è il tatuaggio in sè ma delle ansie che sto somatizzando sul tatuaggio".
Sembra che in effetti ci sia una sua oscillazione brusca tra stati d'animo opposti: "da poco uscita da un periodo di depressione e attacchi di panico" si è fatta eseguire il tatuaggio "in un momento di entusiasmo e di benessere", a cui di nuovo è seguito "un incubo di ossessioni nella mia testa".
In tutta la lettera compaiono questi divari di stati d'animo e di percezione di sé stessa: "Sono una persona molto sicura di me, non ho mai dato troppo peso ai pregiudizi e alle opinioni di persone che nella mia vita contano poco", e poi invece: "sono giorni che penso costantemente al tatuaggio e non riesco a fare altro, non dormo bene e mi manca l'appetito, mi è calata l'autostima e la concentrazione di colpo".
Il suo terapeuta le ha certamente detto il nome di questo disturbo, e assieme alla terapia psicologica l'avrà invitata ad assumere il farmaco d'elezione.
Per parte mia posso dirle che i tatuaggi si possono "cancellare", ma con un'altra azione inchiostrante sul derma. Nel suo caso, mi guarderai dal fare ancora variazioni che possono comportare rischi, prima di aver portato del tutto a termine la cura del suo disturbo.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie mille dottoressa per la sua risposta. Io non ho seguito una terapia farmacologica ma solo una psicoterapia cognitivo-comportamentale di un anno. Non conosco la diagnosi del mio disturbo perchè non mi è mai stata detta esplicitamente. Grazie alla terapia sono riuscita a diventare più consapevole di alcune dinamiche che avvengono nella mia testa, ma in questo momento è subentrata la convinzione che la causa di questo malessere sia stato il tatuaggio e mi colpevolizzo perchè stavo bene e pensavo di essere uscita da un periodo molto brutto ma invece ora ho paura di ricascarci di nuovo per causa mia e non me lo perdonerei. Perchè per me quello è stato il periodo peggiore della mia vita.
Sicuramente per la rimozione dovrò aspettare dei mesi in cui potrò dedicarmi a curare ulteriormente questi problemi ma il pensiero che si può togliere anche se non del tutto è l'unico che mi fa respirare un pò.
Secondo lei come dovrei agire in merito al mio disturbo che non conosco bene?
Grazie in anticipo
Cordialmente
Sicuramente per la rimozione dovrò aspettare dei mesi in cui potrò dedicarmi a curare ulteriormente questi problemi ma il pensiero che si può togliere anche se non del tutto è l'unico che mi fa respirare un pò.
Secondo lei come dovrei agire in merito al mio disturbo che non conosco bene?
Grazie in anticipo
Cordialmente
[#3]
Gentile utente,
se il suo disturbo è quello che penso - da un superficiale contatto online non si può avere alcuna certezza - dovrebbe chiedere al medico di base di prescriverle una consultazione specialistica, per ottenere una diagnosi e procedere con una terapia che in questo caso è non solo psicologica, ma farmacologica.
Intanto potrebbe tornare dal collega che l'ha seguita per chiarire come mai, dopo un anno di esercizi mirati a riconoscere e a tenere sotto controllo queste oscillazioni dell'umore, lei appaia ancora senza difese davanti agli entusiasmi sfrenati e alle cupe depressioni.
Il suo curante le ha certamente suggerito degli esercizi; cerchi di metterli in pratica.
Accusare il tatuaggio del suo attuale spostamento verso il polo depressivo equivale a sbagliare il bersaglio e fornirsi ulteriori, dolorosi strumenti di auto-accusa.
Le faccio tanti auguri. Ci tenga al corrente.
se il suo disturbo è quello che penso - da un superficiale contatto online non si può avere alcuna certezza - dovrebbe chiedere al medico di base di prescriverle una consultazione specialistica, per ottenere una diagnosi e procedere con una terapia che in questo caso è non solo psicologica, ma farmacologica.
Intanto potrebbe tornare dal collega che l'ha seguita per chiarire come mai, dopo un anno di esercizi mirati a riconoscere e a tenere sotto controllo queste oscillazioni dell'umore, lei appaia ancora senza difese davanti agli entusiasmi sfrenati e alle cupe depressioni.
Il suo curante le ha certamente suggerito degli esercizi; cerchi di metterli in pratica.
Accusare il tatuaggio del suo attuale spostamento verso il polo depressivo equivale a sbagliare il bersaglio e fornirsi ulteriori, dolorosi strumenti di auto-accusa.
Le faccio tanti auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.2k visite dal 15/12/2022.
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